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Dei fratelli,
si può dire immediatamente che erano molto
diversi: il più grande era molto serio,
prestante, e non per niente arrivò a generale
capo delle forze aeree del Cile, in tempi nei
quali i generali facevano solo il loro mestiere,
il generale appunto. Per il suo mestiere si trovò
a vivere lunghi periodi negli Stati Uniti, e sicuramente
è per questo che al giorno di oggi, tutti
i suoi diretti discendenti si trovano sparsi per
l'America e il Canada. Si sposò e ebbe
due figli, e qualcosa come nove nipoti sparsi
ancora oggi per l'America, ma la sua tragedia
fu che da giovanissimo s'innamorò di una
sua cugina dal cognome inglese, e fu un amore
non permesso dalle famiglie di entrambe. Così,
tutte e due, si sposarono con delle persone con
le quale convissero per la maggioranza della loro
vita, e solo negli ultimi anni quando erano tutte
due vecchi, vedovi, e lei un'alcoolista poterono
finalmente avere un tempo per vivere uno per l'altro,
con grande scandalo delle famiglie, che anche
se erano passati quasi quaranta anni ancora avevano
la memoria e la tenacia per opporsi.
Il secondo dei fratelli era un avventuriero e
contro il parere di tutta la famiglia un giorno
fuggì a trovare fortuna in Colombia, ma
in qualche parte non molto definita dell'Amazzonia
incontrò la morte a soli 28 anni. Dopo
molti mesi che non si ricevevano sue notizie,
sua madre, quella signora dolce con il segreto
uso delle forcine notturne, ricevette una lettera
contenente una foto con la bara dove si trovava
il figlio morto.
Il terzo figlio, era il marito di Maria Rebeca
e ci occuperemo di lui più in dettaglio
entro un po', e dei fratelli maschi ci rimane
solo il minore, che era un uomo di una bontà
e simpatia tipiche di chi è abituato a
condividere chiacchiere davanti a un buon piatto
di cibo. Infatti, era un cuoco raffinato e divertente,
che sfortunatamente incontrò anche lui
la morte in circostanze tragiche e quando ancora
non aveva compiuto i 40 anni.
Senz'altro chi aveva il carattere più forte
di tutta la famiglia, era l'unica donna: una donna
minuta, piccolina, dall'apparenza fragile e femminile,
molto cattolica ma mai bigotta, con il dono di
preparare i dolci più buoni, gustosi e
belli destinati all'infanzia di più di
una generazione di bambini. Lei, che veniva chiamata
da tutti con molto affetto, la Zia Amelia, si
sposò e convisse molto serenamente con
un marito laico, scherzoso, un po' "don Giovanni"
ma che molto l'amava: ebbero due figli, un maschio
e una femmina, come tradizione voleva, e una volta
rimasta vedova, dopo un po' di anni si risposò
con un amore di gioventù, anche lui un
cugino di cognome inglese, ma a differenza di
suo fratello maggiore che era vissuto nel peccato,
la Zia Amelia si sposò in chiesa, non di
bianco perché diciamo che erano tutte e
due vedovi con dei figli maggiorenni, ma ebbe
comunque una sua bellissima luna di miele e visse
una seconda gioventù insieme al suo secondo
marito. Tanta grazia si può rinvenire considerando
il fatto che dovette avere cura di sua figlia,
la quale intorno ai 56 anni si ammalò di
alzheimer, e così la Zia Amelia con sua
infinita bontà visse oltre i 95 anni, sufficienti
per mantenere sua figlia in vita, assisterla fino
alla morte e dopo concedersi l'eterno riposo anche
lei.
E' stata una donna della quale non si può
dire che fosse di indole facile, la sua passione
per la pulizia e l'ordine la fecero diventare
famosa tra quelle generazioni di bambini che sapevano
che per poter gustare le sue deliziose torte era
assolutamente necessario subire un' ispezione
di orecchie, unghie, ginocchi, e quasi sicuramente
sopportare un'ulteriore "lavata". Fu
anche il terrore delle sue cognate, una delle
quali era Maria Rebeca, della quale possiamo dire
molte cose positive ma certamente non possiamo
parlare delle sue virtù di casalinga.
Tra le sorprese che suo marito Jorge portò
per completare la loro vita c'era anche un legame
fortissimo con la sua unica sorella: la sua famiglia
di appartenenza era in realtà molto tradizionale,
cattolica, ma in un certo senso molto preoccupata
dalle apparenze, più chiusa, antiquata
e per certi versi con un po' di ipocrisia, tanto
di moda tra le famiglie bene dell'epoca, costume
non conosciuto invece dalla famiglia Anguita.
Su queste basi, Jorge e Maria Rebeca, costruirono
il loro futuro.
Barbara Herreros
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