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Naturalmente
gli adempimenti ai quali le diverse organizzazioni
devono rispondere sono differenti a seconda delle
dimensioni e della tipologia di struttura che
effettua il trattamento dei dati, della tipologia
dei dati trattati (comuni, sensibili, giudiziari)
e della modalità di trattamento, nonché
dell'eventuale presenza di una struttura informatica
collegata ad Internet.
In linea di massima gli adempimenti riguardano:
- l'inventario dei dati personali;
- l'adozione di misure di sicurezza obbligatorie
(fisiche, logiche ed organizzative): allarmi,
stabilizzatori di corrente, protezione dei PC
dal rischio di intrusione e di virus, armadi
chiusi a chiave ed ignifughi, accesso selezionato
ai locali;
- la notifica dei trattamenti di dati che si
intende effettuare al Garante (art. 37);
- la nomina di figure incaricate della gestione
dei dati (responsabile, incaricati, custode
delle credenziali, etc);
- l'adozione di procedure scritte che evidenzino
i processi gestionali dei dati;
- l'elaborazione del Documento Programmatico
sulla Sicurezza (DPS).
Il DPS:
Il Documento Programmatico sulla Sicurezza è
l'unico elaborato che attesta l'adeguamento dell'organizzazione
alla normativa di riferimento. Esso è un
manuale di pianificazione della sicurezza dei
dati all'interno dell'azienda. Esso deve avere
data certa, quale prova formale dell'adeguamento
sostenuto e deve essere aggiornato annualmente
(entro il 31 marzo); per il 2004, il temine ultimo
è stato prorogato al 30 giugno.
Il DPS deve contenere:
- l'elenco dei trattamenti dei dati personali;
- la suddivisione dei compiti e delle relative
responsabilità riguardanti le strutture
preposte al trattamento dei dati;
- l'elaborazione di un programma per la formazione
e/o aggiornamento degli incaricati del trattamento
dei dati;
- l'analisi dei rischi ai quali i dati sono
soggetti (rilevazione, identificazione e classificazione);
- le misure minime di sicurezza da adottare
al fine di garantire l'integrità e la
disponibilità dei dati e la protezione
dei locali e delle postazioni ove i dati sono
disponibili e/o accessibili;
- la descrizione dei criteri e delle modalità
per il ripristino della disponibilità
dei dati in seguito ad eventuale distruzione,
danneggiamento o perdita.
La violazione delle norme sulla privacy, oltre
alla richiesta di risarcimento da parte dei "danneggiati",
può portare alla determinazione di sanzioni
sia di tipo penale (fino a 36 mesi di reclusione)
che amministrativo (fino a 90.000 euro).
M. Caterina Ledda
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