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Lavorando in modo cooperativo, il divario digitale può essere trasformato in "un'opportunità digitale" attraverso un approccio sistematico allo sviluppo.

Secondo lo studioso Perraton, le esperienze di FAD nei PVS possono essere indirizzate e suddivise in categorie quali: educazione per adulti, educazione non formale per adulti, educazione elementare e media, formazione per gli insegnanti, educazione superiore e dove possibile universitaria. A tali categorie possono essere correlate 5 aree di destinazione dei succitati interventi formativi: sviluppo economico per i produttori agricoli, sviluppo della comunità, ricerca ed educazione, sviluppo del mercato e dei media.

Capire gli effetti passati e le potenzialità della FAD per le sfide relative alla sicurezza alimentare e allo sviluppo agricolo, non è certo un compito facile. Molte domande sono state poste sui vantaggi e i limiti della FAD nei PVS e molti di questi sono in contraddizione l'uno con l'altro. La Tabella mostra che il dibattito sull'utilizzo o meno di questo strumento nei PVS è ancora aperto, indicando quali sono i vantaggi e gli svantaggi che si presentano nell'utilizzo della FAD nei PVS.

L' adeguatezza e l'efficacia della FAD nei PVS dipende soprattutto dal perché, che e come (link con il testo sotto) sarà progettata e distribuita.

In passato, gli approcci allo sviluppo erano top-down, basati sullo sviluppo economico e sul trasferimento della tecnologia e dell'informazione.

Oggi è utilizzata la partecipazione di tutta la popolazione. Una varietà di modelli di comunicazione e approcci si è sviluppata negli ultimi 25 anni; la lezione imparata può ora essere utilizzata per guidare l'uso delle tecnologie della comunicazione nella maniera più efficiente ed efficace per promuovere uno sviluppo sostenibile, adattato ai cambiamenti dei bisogni sociali.

I modelli e la pratiche di FAD ed e-learning dovrebbero essere adattati alla situazione sociale, culturale, economica e politica dei destinatari. E' inoltre necessario un controllo della qualità dei corsi che vengono offerti, per evitare il proliferare di corsi che non forniscono le capacità adeguate e necessarie a queste regioni, utilizzando impropriamente le poche risorse tecnologiche presenti.

L'ICT ha aiutato molte persone ad affrontare numerose sfide tra cui: la maniera di formare al meglio i lavoratori, di migliorare il sistema dei trasporti, la maniera di standardizzare le informazioni scientifiche e tecnologiche e di migliorare il grado di alfabetizzazione.

I benefici includono l'aumento di efficienza nell'utilizzo delle risorse, la diminuita duplicazione delle attività, una riduzione dei costi di comunicazione e un accesso globale alle informazioni e alle risorse umane.

La FAD è quindi globalizzante e integrante. Non ci si riferisce ai prodotti ma ai processi, ai metodi e alle tecniche, che caratterizzano il suo ruolo di mediatrice, in una relazione dove professore e alunno sono fisicamente separati.

Questo nuovo processo non vuole solo ampliare le conoscenze o migliorare l'aggiornamento dei lavoratori, ma vuole attuare, nella forza lavoro del Paese, un cambiamento nella cultura organizzativa, attraverso l'acquisizione di conoscenza collettiva, cooperativa e continua.

Attualmente più di 80 Paesi, nei 5 Continenti, utilizzano la FAD in tutti i livelli di insegnamento, in sistemi formali e non formali, riuscendo a formare milioni di studenti. La FAD è stata utilizzata soprattutto per la formazione e l'aggiornamento dei docenti come nel caso del Messico, Tanzania, Nigeria, Angola e Mozambico. Programmi non formali sono stati utilizzati su larga scala per gli adulti sull'area della salute, agricoltura e previdenza sociale, sia attraverso iniziative private che governative.

Oggi è in aumento il numero di istituzioni e imprese che sviluppano programmi FAD per le proprie risorse umane e per lo sviluppo delle Nazioni.

L'utilizzo delle nuove tecnologie e la FAD non risolveranno i problemi dell'istruzione presenti nei vari PVS, ma potrà ricoprire un ruolo fondamentale nella ricerca e nella realizzazione di una società più giusta, con meno dislivelli socio-economici, in cui le persone possano avere un accesso più democratico alle informazioni e al sapere, al fine di progettare la propria vita con l'obiettivo di crescere culturalmente ed economicamente, in una società che privilegia la conoscenza e l'autonomia.

Barbara Ciani


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