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Costi e accessibilità della FAD
"Ho
l' impressione che di ogni dollaro che spendiamo
in formazione, metà vada persa ma non so
quale metà".
Molti sono i responsabili delle Risorse Umane
che rispondono in questo modo, quando viene chiesto
loro di valutare l'impatto gestionale e la redditività
di un progetto di formazione.
Lo studio economico di un intervento formativo,
risulta quindi essere molto complesso, soprattutto
perché i fattori da prendere in considerazione
riguardano elementi di natura economica, aziendale
ed extra-aziendale. Inoltre i fabbisogni formativi
e i relativi contesti risultano essere molto variegati.
Nonostante tutto, molti sono gli studi che analizzano
la struttura dei costi dei piani formativi, fornendo,
sopratutto, confronti tra la formazione tradizionale
e quella a distanza.
Durante gli anni '70 Neil, seguendo il precedente
lavoro di Eicher, Jamison e Kless; condusse una
ricerca sui sistemi FAD,
concludendo che la struttura dei costi di tale
metodologia è diversa, in modo significativo,
rispetto ai sistemi tradizionali di apprendimento.
Quasi tutti gli studi del periodo hanno portato
alla conclusione che nei sistemi di apprendimento
di tipo FAD sussistano delle economie di scala:
con l'aumentare del numero degli studenti decresce
il costo medio, anticipando così il raggiungimento
del Break Even Point rispetto ala formazione tradizionale.
Ulteriore vantaggio di tale metodologia è
che, mentre nella economia politica, tali economie
richiedono tempo lunghi; per quanto riguarda la
formazione,
il ripetersi dei corsi abbrevia i tempi richiesti
dalle economie di scala.
Richiamare, però, il concetto di economia
di scala, per presentare i vantaggi della FAD,
potrebbe voler dire che, per un numero inferiore
di utilizzatori i sistemi classici siano più
efficaci, mentre per quantità maggiori
di disdenti diventa più efficiente la metodologia
FAD.
I più recenti studi e l'evoluzione delle
tecnologie hanno permesso di far cadere il mito
delle economie di scala che si presentava nella
FAD di prima e seconda generazione.
Nel contesto della FAD, infatti, il concetto di
economia di scala, significa operare interventi
formativi indirizzati al più alto numero
possibile di potenziali fruitori, sacrificando
in questo modo la specificità dell'intervento
a favore di una larga diffusibilità.
Il modello FAD di terza generazione si basa su
un approccio che prevede la creazione di classi
virtuali, limitate da un punto di vista numerico
e con un tutor dedicato.
Nella FAD di prima e seconda generazione si avevano
costi inferiori grazie all'utilizzo di materiale
già esistente in rete, nella FAD di terza
generazione, a lungo andare, i costi tendono e
mantenersi superiori rispetto alla formazione
tradizionale a causa dell' azione del tutoring.
La spesa si sposta, quindi, dalla produzione del
materiale al compenso di tutor, esperti.
In realtà non si tratta di una semplice
ridistribuzione dei costi: la FAD di terza generazione
è comunque più costosa delle precedenti
e la motivazione di ciò risiede nell'innalzamento
del livello qualitativo.
La soluzione del problema può quindi essere
individuata nel trovare il giusto equilibrio tra
quanto si è disposti ad investire in più
per una FAD di terza generazione rispetto ad un
intervento tradizionale e aspettandosi quali risultati.
Comparando il costo della FAD di terza generazione
con quello degli interventi tradizionali, come
illustrato dal grafico
si riesce a dimostrare che non sempre il primo
è inferiore al secondo.
In realtà bisogna tener conto delle voci
che compongono il costo complessivo e del numero
degli studenti:
- i costi fissi per la formazione in presenza
sono inferiori a quelli della FAD, questo per
la necessità della progettazione ad hoc
dei materiali richiesti dalla formazione innovativa,
- i costi variabili hanno una tendenza opposta
al crescere del numero degli utenti, quindi
sono minori in un progetto FAD, in cui si cerca
di raggiungere il maggior numero possibile di
utenti.
Il costo medio per studente comunque tende a
scendere maggiormente nel caso di utilizzo dalle
FAD al crescere del numero dei partecipanti.
A differenza della formazione tradizionale, la
FAD, grazie alle sue caratteristiche e peculiarità,
può sfruttare alcuni fattori che ne riducono
l'incidenza sui costi di formazione.
Prima fra tutti viene riconosciuta l'accessibilità
formativa.
La formazione aziendale acquisisce sempre più
un ruolo strategico per il raggiungimento degli
obbiettivi di business. Tuttavia, misurare il
ritorno di tali investimenti è molto complesso.
E' per questo motivo che molte imprese e soprattutto
quelle appartenenti ad uno stesso network preferiscono
condividerla per renderla accessibile a tutti
gli utenti al fine di minimizzare i costi.
Tutto questo fa emergere la relazione che esiste
tra l'accessibilità formativa ed il numero
dei formandi . grafico
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