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Per quanto riguarda i prodotti che danno utili bisogna fare in modo che continuino a dare utili. Questa e' la priorità assoluta per il marketing. Non e' possibile però "dormire sugli allori", e il rischio esiste. L'errore che spesso si compie e' quello di pensare che un prodotto che va bene non ha bisogno di aiuto e quindi si rallentano le azioni di marketing, non si fa più nessun investimento sulla qualità o sulla distribuzione, e così via. E invece bisogna proprio fare il contrario: bisogna incrementare la promozione, investire sul miglioramento del prodotto, fidelizzare il cliente finale e compiere tutte quelle azioni di marketing necessarie per mantenere il prodotto in vita "attiva".

Per quanto riguarda il prodotto parassita naturalmente la cosa da fare e' eliminarlo immediatamente. E' importante però capire il più possibile perché il prodotto e' perdente. Per i prodotti che non appartengono a nessuna delle due categorie bisogna fare alcune considerazioni.

I prodotti cosiddetti mediocri sono quei prodotti che non danno abbastanza utili ma che non possono essere d'altra parte classificati come parassiti. Perché questi prodotti possano potenzialmente essere considerati nella categoria dei prodotti che vale la pena di portare avanti e' necessario che essi abbiano almeno una delle seguenti caratteristiche: un buon livello di utile relativo, un buon livello di vendite, un alto livello di vendite in un segmento specifico di mercato. Se nessuna di queste caratteristiche esiste allora il prodotto in questione va scaricato immediatamente, prima che diventi un prodotto parassita. Se possiede anche una sola delle caratteristiche l'esame deve essere approfondito ed e' possibile, con opportune azioni di marketing, trasferire il prodotto tra quelli vincenti. Sono possibili, infatti, diverse azioni per trasformare un prodotto da mediocre a vincente: a parte le normali e tradizionali azioni di marketing (una distribuzione più efficiente, una promozione più creativa), e' possibile per esempio rinnovare il prodotto migliorando le sue prestazioni, oppure, se il prodotto vende bene in un segmento di mercato troppo piccolo, cercare un altro uso del prodotto stesso per poterlo vendere in un segmento piu' interessante. Tutte queste azioni vanno in ogni modo portate avanti con entusiasmo (e' difficile vendere qualcosa in cui non si crede) ma controllate accuratamente. Vale a dire che e' necessario costruire un sistema informativo accurato e puntuale sui risultati di ciascuna azione. In sintesi bisogna agire con entusiasmo controllato: evitare quindi di innamorarsi del prodotto ed essere pronti a scaricarlo se i conti non tornano.

 

Sviluppo dei prodotti che danno utili

E' questa l'area che più deve interessarci. Le teorie su questo argomento sono diverse, due sono le più importanti. Lanciare nuovi prodotti oppure migliorare i prodotti già sul mercato? Investire in ricerca e sviluppo di prodotti innovativi oppure innovare sui prodotti stabili per allungarne il ciclo di vita? Naturalmente, come ben sa un uomo di marketing che si muova in mercato caotico, non esiste una risposta univoca o una decisione sicura. Da un esame degli investimenti in ricerca e sviluppo (fonte MIT) si evince che, per esempio, negli anni '80 le industrie americane hanno investito un terzo del budget di ricerca e sviluppo in prodotti completamente nuovi e solo un terzo in miglioramento dei processi, le industrie giapponesi si sono mosse negli stessi anni esattamente al contrario, le industrie tedesche hanno diviso in parti uguali il loro budget di ricerca e sviluppo. Lo studio dell'MIT si chiude con la (facile) conclusione che e' preferibile investire in miglioramento dell'efficienza produttiva. D'altra parte le due aziende, IBM e General Motors, che negli USA negli anni '80 hanno investito più delle altre in sviluppo di nuovi prodotti, sono quelle che hanno avuto le maggiori perdite finanziarie nel mondo all'inizio degli anni '90.

Il successo dei "vecchi" prodotti e' ad ogni modo assicurato da un costante e continuo sviluppo dei prodotti stessi. Questo non vuol dire che non bisogna sviluppare nuovi prodotti: un'azienda cresce se sviluppa nuove idee e spesso i nuovi prodotti contribuiscono al miglioramento dei prodotti già esistenti.

Portando alle estreme conseguenze, come e' suo stile, il concetto che non e' possibile prevedere le reazioni del mercato, Tom Peters raccomanda di sfornare e immettere sul mercato continuamente nuovi prodotti nella speranza che qualcuno abbia successo. E' una teoria affascinante, ma molto dispendiosa.

In sintesi e' importante quello che si fa, ma e' ancora più importante come lo si fa. Questo vuol dire che non bisogna mai dimenticare di agire rapidamente, avere un buon sistema di controllo delle informazioni dal mercato e avere buone antenne per essere pronti a cogliere prima degli altri le tendenze e le turbative di mercato.

 


Giuseppe Monti

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