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Ognuna di queste formule evidenzia una concezione differente di ritorno sugli investimenti.

Nella prima si considera come un risparmio previsto di costi, nella seconda non si ha una misurazione finanziaria e la terza sembra essere quella che fornisce il maggior numero di informazioni sugli impatti positivi a discapito però di una maggiore ambiguità per quanto riguarda la definizioni dei benefici, che però è sempre presente.

In generale, lo svantaggio principale del ROI è che richiede una visione quantitativa e puramente finanziaria dell'iniziativa, cosa che può andar bene per quanto riguarda aspetti tangibili di una azienda come macchinari o portafogli azionari ma quando si tratta di valutare l'efficacia dell'apprendimento e della formazione il ROI può rivelarsi una misura non del tutto adatta.

La maggiore difficoltà che si incontra nell'utilizzarlo è che tutti gli elementi devono essere espressi in termini monetari, inoltre, anche se questo fosse possibile, i risultati potrebbero non essere del tutto significativi in quanto l'assegnazione di un valore monetario a un beneficio ignora il fatto che c'è una grande differenza tra la dimostrazione dell'efficacia dell'apprendimento e l'attribuire a tale apprendimento un impatto diretto sulla performance aziendale.

Altra metodologia utilizzata per la misurazione del valore di un' iniziativa di e-learning è l'Analisi Costi Benefici, che risulta essere più flessibile in quando non richiede di identificare i benefici in modo monetario.
Punto centrale di tale metodo non è quello di trovare un valore numerico ma di mettere a confronto i benefici con i costi.
Altra importante differenza tra le due metodologie è che la seconda viene realizzata ex-ante, ossia prima dell'implementazione del progetto mentre il ROI si calcola ex-post, in quanto i ritorni sono disponibili solo dopo l'attivazione e la conclusione del progetto formativo.

Per ovviare a questo limite del ROI, è stato elaborato un modello di calcolo che integra la metodologia dell' Analisi Costi Benefici.

In questo modello, si prendono in considerazione tre macro aree di valutazione: il risparmio sui costi, l'efficacia della formazione e gli effetti sul business. In questo modo si ha una valutazione ex-ante attraverso l'Analisi Costi Benefici per quanto riguarda il risparmio sui costi, che cerca di individuare l'opportunità di investimento.

Le altre due fasi sono valutate ex-post, in quanto si cerca di determinare l'efficacia dell'intervento formativo. In questo caso i metodi di valutazione utilizzati sono modelli generali di valutazioni ed indici ad hoc. (Tabella).

Il dibattito su come misurare il ritorno sugli investimenti in e-learning è ancora aperto e come ben sappiamo non è l'unico ad esserlo, visto che l'e-leanring è una metodologia che non sembra essere così ben formulata nel nostro Paese. Ma la necessità di individuare un indice per poter misurare il ritorno di tale investimento è molto forte ed importante. Forse, solo vedendo la formazione come un vero e proprio investimento e con l'identificazione di tale valore le imprese riusciranno veramente a capire a cosa serve l'e-learning, come deve essere strutturato e a fare scelte razionali che saranno utili al miglioramento aziendale, senza cadere nella trappola di chi promette grandi risparmi grazie alle nuove tecnologie senza però apportare valore al personale che si ritrova a dover studiare dispense on line.

Barbara Ciani.

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