DA QUI……….ALL’ETERNITA’!
Mai
come in quest’ultimo periodo, l’attenzione
del mondo scientifico etecnologico, ma di riflesso,
anche di quello sociale e politico, si è
concentrata sulla vita umana e sulle prospettive
di continuità nel tempo che questa dovrebbe
avere grazie ad alcuni, “sani”,
accorgimenti: se da un lato imperversa il dibattito
bio-genetico, con intensità speciale
nel nostro Paese, a causa del discusso recepimento
di alcuni provvedimenti legislativi di recente
approvazione, dall’altra incalzano, con
straordinaria rapidità, le scoperte “naturali”
di una serie di esperti, a caccia di soluzioni
tradizionali, ma in realtà spesso sempre
più sofisticate, che garantiscano il
benessere psico-fisico dell’individuo
e quindi ne prolunghino l’esistenza.
Alghe marine, qualità di riso alternative
a quelle geneticamente modificate, formaggi
e latte privi di additivi, miracolosi estratti
di papaia: le ricerche sulla biodiversità
alimentare segnalano, in diversi punti del nostro
pianeta la presenza incontaminata di questi
preziosi prodotti e ne studiano con meticolosità
gli straordinari benefici, per incrementarne
la coltivazione e la distribuzione su larga
scala. La “mappa” tracciata di cui
parliamo sarà oggetto presentazione in
un convegno organizzato dalla Fondazione
Slow Food e previsto per la fine del mese
prossimo a Torino, dove si riuniranno i rappresentanti
di vere e proprie “comunità del
cibo”, ovvero associazioni di viticoltori,
pastori, pescatori, impegnati, ciascuno per
il proprio settore, nella proposta di una qualità
alimentare alternativa a quella di stampo industriale
e dall’alto valore nutritivo.
Nello stesso periodo il famoso immunologo Montagnier
approderà in Italia per fare il punto
sui fattori genetici e ambientali (ahinoi sempre
gli stessi!) che accelerano il processo di invecchiamento,
e ribadire la necessità di attenersi
ad alcune regole di base per condurre una vita
sana e mantenersi giovani il più a lungo
possibile: smettere di fumare, non esporsi eccessivamente
ai raggi solari, non abusare di alcolici e ridurre
i grassi animali.
Il contesto di attenzione specifica a questi
aspetti vede di recente anche l’adesione
“rinforzata” del nostro servizio
sanitario nazionale, che si sta attivando proprio
in quest’ultimo periodo attraverso la
promozione di campagne antifumo più articolate
e capillari e la redazione di una rapporto sugli
anziani che ne tiene in considerazione i disagi,
specialmente in certi periodi dell’anno.
Il clima generale sembra confortante, anche
se le sperimentazioni sono ancora in fase preliminare
e dunque tarderanno a tradursi in risultati
concreti, riscontrabili sul mercato o applicabili
in pratiche definite. L’auspicio è
che la ricerca, in questi ambiti come in altri,
riesca a progredire e a diffondere “democraticamente”
gli esiti dei suoi sviluppi, in modo che le
scelte cosiddette “di nicchia”,
per quanto concerne il settore alimentare, si
trasformino in beni di consumo collettivo e
gli “indicatori di salute”, nel
caso degli studi sanitari, si trasferiscano
dal livello teorico a quello sostanziale del
miglioramento delle condizioni comuni, affinché
il benessere riesca a trasformarsi da privilegio
di pochi a diritto di tutti.
Donatella L. M. Vasselli
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