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Perseguire
competitività ed innovazione è possibile
Ci sono tre modi di gestire un'attività,
un'organizzazione, un'impresa:
- Essere sempre al corrente dei risultati raggiunti
e sapere che stiamo vincendo;
- essere sempre al corrente dei risultati raggiunti
e sapere che stiamo perdendo;
- non essere al corrente dei risultati raggiunti.
L'esperienza ci dice che la maggior parte dei
nostri manager, o imprenditori, cade nell'ultima
categoria, oppure è talmente sommersa da
informazioni, quasi esclusivamente di ordine amministrativo
e finanziario, da non sapere se stanno raggiungendo
oppure no i propri obiettivi in tempo utile per
prendere decisioni.
Le leggi cambiano in modo frenetico, il progresso
tecnologico avanza ad un ritmo inimmaginabile
fino a pochi anni fa, le relazioni industriali
si evolvono continuamente, l'importanza degli
asset intangibili cresce in maniera esponenziale,
ed infine il mercato (clienti, consumatori, fornitori,
concorrenti) è mutevole e caotico.
Abbiamo quindi la necessità di essere
messi in grado di prendere decisioni rapide ed
efficaci e per questo abbiamo bisogno di avere
sempre a portata di mano le informazioni necessarie.
Non posso fare a meno, a questo punto, di raccontare
un episodio che ha segnato la mia vita professionale:
una grande lezione di management. Parliamo dell'inizio
degli anni settanta. La mia posizione era quella
di consulente residente in Zambia per una società
del gruppo di Mediobanca e mi occupavo di Olivetti,
Fiat, Agip e di altre aziende locali. Mi ero già
fatto le ossa, all'epoca, in Olivetti, prima come
responsabile del Servizio Tecnico Assistenza Clienti
(STAC) a Palermo (25 addetti), poi come responsabile
del Servizio Tecnico Assistenza Clienti (STAC)
a Londra (12 filiali con circa 230 addetti), poi
ancora come Funzionario Vendita Sistemi alla Sede
di Rappresentanza a Roma (due clienti: Ministero
Finanze e Ministero Difesa). Finalmente avevo
scelto la libera professione di consulente: primo
contratto biennale con Mediobanca per l'Africa
Occidentale, residenza Lusaka. Ero in Zambia da
appena due mesi quando venne convocato un meeting
di tutti i manager e consulenti in qualche modo
legati a Mediobanca per una visita del Dottor
Enrico Cuccia. In quella occasione mi fu richiesto
di coprire la posizione di General Manager della
LENCO (Lusaka Engineering Company) partecipata
al 40% da Mediobanca, 40% dal Ministero del Tesoro
dello Zambia e 20% dai Fratelli Piacenza, produzione
rimorchi ed autobotti su licenza, 1600 addetti.
L'azienda la conoscevo: era la più grande
realtà industriale dello Zambia, dopo le
miniere di rame nel Nord, aveva un buon gruppo
di manager, per la maggior parte italiani, ed
al momento era in cattive acque. Pertanto ringraziai
per la fiducia, ma espressi le mie perplessità
per la responsabilità da assumere, data
la mia scarsa esperienza nella gestione generale
in una situazione così complessa. A questo
punto il Dottor Cuccia scarabocchiò su
un foglietto, che conservo ancora come una reliquia:
1. Fatture emesse; 2. Fatture ricevute; 3. Pagamenti;
4. Incassi, e poi disse (parlava pochissimo):
"Guardi ingegnere, tutte le sere lei si farà
portare dal Direttore Amministrativo questi quattro
numeri, tutte le sere, non farà niente
per due settimane, seguirà l'andamento
delle cifre (non usava la parola trend). Alla
fine delle due settimane riunirà intorno
al tavolo tutti i manager dell'azienda, chiederà
spiegazioni e prenderà delle decisioni."
Seguii alla lettera questa grande lezione; naturalmente
andando avanti, in seguito alle "spiegazioni"
ed alle "decisioni" richiesi altre informazioni
ed altre cifre, ma senza esagerare, e l'anno dopo
la LENCO poteva esibire un bilancio in attivo
e gli auditor della Price Waterhouse non poterono
fare a meno di complimentarsi ufficialmente con
il nuovo management della LENCO.
E' stato dimostrato che il 95% dei report, briefing,
dati, informazioni, tabulati che i manager trovano
sulle loro scrivanie, statisticamente, non viene
utilizzato. Quello che accade è che la
necessità di gestire questa valanga di
informazioni non lascia il tempo di analizzarle,
interpretarle e decidere in base ai risultati,
che in generale sono solo finanziari.
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