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Il Genio del Garraffello

Nella piazzetta del Garraffo su via Argenteria troneggia in un'antica fontana, situata in un'edicola nel prospetto di una casa privata un "Genio di Pcilermo", più grande, più maestoso degli altri, con un atteggiamento austero con barba e baffi fluenti, enigmatico, assorto in pensieri.
Anche questo simulacro tiene stretto al petto il serpente e i piedi nella conca colma d'acqua. Sempre la stessa simbologia, e lo sguardo è del tutto simile al Vecchio Palermo del Palazzo Comunale.
Di che periodo è? Il Di Giovanni nel suo 'Palermo restaurata" lo pone alla fine del '500 o dei primi del '600. Si trovava nel centro della piazza e solo nel 1698 è stato tolto e posto dove ora si trova. Questo simulacro non sta solo, è circondato da due statue di sante palermitane e dagli stemmi dei quartieri: Palazzo Reale (Albergheria o di S. Cristina), Monte di Pietà (Capo o di S. Ninfa), Tribunali (Kalsa o di S. Agata) Castella mmare (Loggia o di S . Oliva).

Il “Genius Loci” di Villa Giulia

Si trova a1 centro di una bellissima fontana a Villa Giulia circondata dai simboli della città. E’ il più recente, scolpito nel 1778 da Ignazio Marabitti su progetto del sacerdote Nicolò Palma, ingegnere del Senato palermitano.
Questo Genio è seduto molto comodamente su una rupe e con le mani, oltre al solito serpente, stringe uno scettro, simbolo della regalità e del comando, al suo fianco destro vi è un'aquila reale, in piedi con le ali semiaperte, maestosa, simbolo della città di Palermo, ed a sinistra una cornucopia ricolma di verdura, frutta, frumento ed altri doni di Cerere dea dell'abbondanza. Ai suoi piedi sta accovacciato un cane, simbolo della fedeltà.
Il Marabitti si è dedicato con molto impegno a realizzare questa fontana e la statua in particolare alla quale ha dato un atteggiamento benevolo e un movimento del corpo avvolto in panneggi molto curati.
Questa bellissima e artistica fontana venne inaugurata il 24 Novembre del 1778 alla presenza della massime autorità cittadine.

Il poeta palermitano don Giuseppe Delfino ha dettato un distico che è stato scolpito nel marmo e posto nel fianco del monumento:
'Anguem, aquilam atque canem prudens, augusta fidelis Palladis et Cereris dona Panormus Habet'
Attorno a questa fontana successivamente sono state poste altre statue scolpite dal Miirabitti: la gloria, l' abbondanza etc ......

 

Vincenzo Amoroso

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