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LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO: UN INVESTIMENTO DI SUCCESSO PER L'AZIENDA E LA SUA PRODUTTIVITA'

Il concetto di salute e benessere legato all'esistenza dell'individuo e quindi anche alla sua attività lavorativa, ha subito un'evoluzione nel tempo che ne ha esteso e sostanzialmente modificato il significato primo di "assenza di malattia" a vantaggio di un'interpretazione senz'altro più complessa e dinamica che, nel corso degli anni e col succedersi di cambiamenti a livello politico, sociale, culturale, lo ha messo in relazione con lo stato bio-sanitario, con l'ambiente, con il comportamento e con gli interventi di natura tecnica. L'uomo viene ora inteso nella sua dimensione psico-fisica e nel suo rapporto con l'ambiente, di cui risulta parte integrante e con il quale può e deve relazionarsi per mantenere e far progredire il benessere proprio e della collettività cui appartiene.

La Promozione della salute costituisce in questo senso un concetto rivoluzionario, rispetto all'assunto, sempre comunque corretto, di semplice "prevenzione delle malattie", nella considerazione di una molteplicità di attori, elementi e situazioni chiamate in causa e dell'impegno richiesto per la realizzazione di azioni ad hoc. Essa deve essere effettuata nei diversi ambiti del sistema sociale e in particolar modo nei luoghi di lavoro, dove è più facile il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei soggetti con problematiche omogenee e dove i lavoratori, che sono i destinatari e gli oggetti di questi interventi, possono cooperare ed aiutare a promuovere tali azioni divenendone essi stessi i protagonisti principali.

Il raggiungimento di questo obiettivo si fonda su un percorso storico importante: nella I Conferenza Internazionale sulla promozione della Salute, che si è svolta ad Ottawa, in Canada, nel 1986, sotto l'egida dell'O.M.S., fu lanciato il programma "Salute per tutti entro l'anno 2000" e furono proposti 38 obiettivi, legati alla promozione della salute, da raggiungere. Dal 1986 ad oggi tale programma è stato divulgato in tutti i Paesi aderenti al programma. Inoltre, nel quadro delle iniziative riguardo il miglioramento della salute negli ambienti di vita e di lavoro, sviluppatesi in Europa a partire dai primi anni '90 a seguito dell'emanazione della direttiva quadro 89/391 e relative direttive particolari, sono state elaborate diverse ricerche in materia, tra cui una molto importante affidata alla European Foundation for the Improvement of Living & Working Conditions di Dublino, dalla DG V dell'Unione Europea, tesa a gettare le basi per una corretta formazione nell'ambito della WHP (Workplace Health Promotion).

Ulteriore importante esito di questo processo è stata la creazione, nel 1996 di un Network europeo per la WHP, ovvero una rete informale di istituti nazionali attivi nel campo della salute e sicurezza sul lavoro e di enti e istituzioni preposti alla sanità pubblica, alla promozione della salute e alle assicurazioni sociali. Il Network persegue nel tempo l'obiettivo fondamentale di sviluppare e promuovere buone prassi nel campo della salute nei luoghi di lavoro e, nell'intento di contribuire al conseguimento di un elevato livello di tutela della salute, coordina lo scambio di informazioni e la disseminazione di Modelli di Buona Pratica in Europa. Le organizzazioni che ne fanno parte si sono impegnate a costituirsi quali canali informativi a livello nazionale e tutte le attività poggiano sul principio della sussidiarietà e della cooperazione tra gli stati membri.

La diffusione di tali tematiche a livello europeo, segnata dagli sviluppi legislativi e dall'insieme dei "passi programmatici" sopraelencati, ha senz'altro contribuito ad aumentare, nella coscienza comune, la consapevolezza di quanto sia importante "ripensare" la nostra vita professionale in termini di qualità, dove per essa si intenda anche e soprattutto lo star bene con se stessi, i propri colleghi, i dipendenti, il lavoro, il ruolo.

Chi è alla guida di un'azienda non può trascurare che l'incremento della produttività si trova sempre più in relazione con il morale dei collaboratori e il benessere sul lavoro. Contribuire alla qualificazione complessiva degli ambienti di lavoro e migliorare il clima organizzativo in generale equivale a fornire un contributo decisivo al benessere e alla salute di chi vi lavora e a garantire il successo dell'azienda e dei suoi servizi. Diversi studi a questo proposito dimostrano che i lavoratori inseriti in un contesto sano e privo di tensioni, conferiscono alle aziende un netto vantaggio sulla concorrenza. Di conseguenza, le aziende che investono sulla salute e il benessere dei loro collaboratori ne traggono un ritorno, per il fatto che favoriscono un lavoro di qualità, una creatività maggiore e un miglior servizio alla clientela, riducendo nel contempo il numero dei contenziosi legati alle malattie e alle lesioni e mantenendo un basso tasso di assenteismo.

Gli interventi previsti da una buona politica di WHP non richiedono eccessivo dispendio di tempo e denaro: incoraggiare il benessere dei collaboratori può essere fattibile organizzando per esempio attività formative centrate sulle persone e finalizzate a coinvolgerle per realizzare un clima igienico e facilitante l'emergere delle loro capacità personali, per la salute e il successo del loro lavoro, nonché per i vantaggi intrinseci per le aziende.

Donatella Vasselli

Il presente articolo e stato elaborato raccogliendo e integrando i dati trovai sui siti:
www.elporeth.it
www.enwhp.org

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