4. Prospettive della produzione cinese,
in particolare nel settore auto
Dopo aver parlato a lungo delle grandi prospettive
di crescita del settore tessile cinese, si
sta ora puntando l’attenzione sul settore
automobilistico e sulla possibilità
che la Cina superi la Germania per numero
di auto, camion e bus prodotti, circa 6 milioni.
La Cina diventerebbe così il terzo
produttore mondiale nel settore automobilistico,
dopo Usa e Giappone.
Questo settore è sempre stato centrale
nell’economia mondiale, sia perché
da qui sono partite alcune delle più
importanti innovazioni in tema di organizzazione
aziendale e del lavoro, sia perché
rappresenta uno dei punti forti nell’ambito
della produzione di alto consumo. Per questo
l’avanzamento in atto da parte dei produttori
cinesi assume una rilevanza molto ampia, tagliando
fuori,almento per il momento, l’Europa
da questa “classifica”.
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5. Ruolo della cina nello scontro a distanza
tra USA e Corea del Nord
All’interno della crisi internazionale
tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord, la
Cina sta giocando un ruolo importante. La
Casa Bianca ha dichiarato la sua intenzione
di riprendere i negoziati a sei, con Corea
del Sud, Giappone, Cina e Russia, mentre ha
espresso il suo parere totalmente negativo
verso negoziati diretti bilaterali con la
Corea del Nord sui programmi nucleari militari
del regime di Pyongyang, a dimostrazione del
rinnovato ruolo cinese nella politica internazionale.
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6. Fine dell’embrago dei paesi
UE per l’esportazione di armi in Cina
L’unione Europea sta pensando seriamente
di abolire l’embargo alla vendita di
armi alla Cina, nonostante la contrarietà
degli Usa.
Questa importante novità, che dovrebbe
concretizzarsi nell’arco di sei mesi,
è stata rivelata dal ministro degli
Esteri britannico Jack Straw, e porrebbe fine
a 15 anni di embargo, iniziato ai tempi della
repressione di
Piazza Tienanmen. "Ho sempre capito le
critiche della Cina a questo accostamento.
Non è appropriato metterla nello stesso
gruppo di altri paesi come la Tanzania o Myanmar",
ha affermato Shaw. Lo stesso concetto era
stato espresso dal Presidente Ciampi in occasione
della sua visita in Cina lo scorso dicembre.
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Il panorama che si evince da questa serie
di novità sull’economia e sulla
politica strategica cinese mette ancora più
in luce la scelta di richiedere l’aiuto
dell’OCSE per far si che la crescita
dell’economia non avvenga con squilibri
eccessivi. Quello della Cina è un passaggio
importante, nel cammino verso la modernizzazione
dell’apparato amministrativo e verso
l’apertura alla sfida dell’internazionalizzazione
dell’economia.
Questa stessa sfida riguarda le aziende italiane,
ma non tanto perché si trovano spesso
in concorrenza con quelle cinesi, quanto perché
è fondamentale sviluppare una progettualità
di lungo periodo, evitando le semplificazioni
eccessive, come il ricorso in massa alla delocalizzazione,
un buon modo per ridurre i costi sul momento,
ma non certo per mantenere e sviluppare la
competitività.
Simone Piperno
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