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Non è automatico né facile sviluppare un’attitudine positiva all’internazionalizzazione.
Non è raro che anche risorse umane di alta qualità organizzativa provino notevoli resistenze a dare il meglio di sé - specie se per lunghi periodi - in un contesto “straniero” o interculturale.

Internazionalizzare le risorse umane è dunque, da parte dell’organizzazione pubblica e privata, un obiettivo di lungo periodo che si basa sulla cura complessiva dei propri uomini, che comincia dalla selezione adeguata, per completarsi nel tempo attraverso l’uso di strumenti specifici di valutazione dei risultati e valorizzazione della carriera.
Internazionalizzare un’impresa non corrisponde a creare sporadiche task-forces capaci di ottenere l’acquisizione e la gestione corretta di una commessa.
Si tratta piuttosto di costruire un vasto bacino di alti potenziali le cui abilità di base comprendono:

  • capacità d’uso fluente degli strumenti linguistici, a cominciare dall’inglese, veicolo comune di trattativa;
  • flessibilità personale per vivere e operare in un contesto internazionale determinato, per brevi o lunghi periodi;
  • abilità professionali e negoziali sperimentate attraverso la partecipazione attiva ad iniziative commerciali e produttive;
  • abilità di gestione di progetti a tempo determinato, con capacità di controllo tecnico ed economico, secondo metodologie internazionali riconosciute;
  • abilità di leadership in un ambiente multietnico e multiculturale;

La risorsa umana internazionale “matura”, grazie al suo alto impegno culturale e professionale e al senso di appartenenza attiva all’organizzazione, è in grado di controllare un sistema di relazioni molto articolato, come quello indicato nello schema seguente:


La formazione necessaria all’internazionale di chi è quindi basata sul contesto estero è ancora più esigente.
Occorre:

  • conoscere la società in cui si abita e con cui si interagisce;
  • valutarne le capacità espressive e le costrizioni;
  • apprezzare la “presa” che il business di cui si è portatori è destinato ad avere nel contesto di azione;
  • definire strategie quotidiane di lavoro che rendono tangibili i risultati del proprio lavoro;
  • attivare e mantenere un intenso e costante processo di comunicazione con l’impresa d’origine e le funzioni strategiche globali di riferimento;


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