Il ripensamento del progetto di sviluppo e
delle priorità sociali deve portare all'individuazione
di una proposta forte che ponga alle sue radici
un radicale cambiamento di atteggiamento e di
prospettiva nell'ambito dell'anno del microcredito,
così come voluto dal Segretario Generale
delle Nazioni Unite . Il tema è ridare
psicologicamente agli esclusi dal mondo della
produzione e in particolare ai giovani inoccupati,
agli anziani disoccupati e ai quadri in mobilità,
la percezione di una possibilità che
li faccia uscire dal letargo in cui sono caduti
insieme a tutte le genti del mondo che vivono
al di sotto della soglia minima della povertà
ed in particolare dell'area mediterranea di
competenza dell'Italia e dell'Europa, così
come sancito dalle Nazioni Unite e dall'Unione
Europea e dal G8.
Sul piano propositivo occorre riscoprire il
piacere del fare e del fare bene nei termini
di qualità interna ai servizi, agli oggetti
e alle macchine, ma anche di un fare orientato
alla produzione di un bene ad utilità
ripetuta durevole sul piano privato, sociale
e ambientale,eco- compatibile nell'ambito di
una società della conoscenza sostenibile,
inquadrato nel rapporto con gli stati in termini
sostitutivi, considerata la sempre minore disponibilità
di risorse che caratterizzerà il patrimonio
proprio dei singoli stati.
Gli idola tribus divenuti oggi oggetti fungibili
e reperibili attraverso il consumo nel mondo
del virtuale offrono una perversa e distorta
immagine del reale a quei soggetti che sono
caduti psicologicamente in letargo, gli stessi
strumenti di cui si parla devono fare scoprire
l'essenza dell'essere e non del dovere essere.
L'essere protagonista della cultura del fare,
il dovere essere portatore della cultura del
ricevere subordinato. L'azione sulla valutazione
dell'infomation society voluta dalla Commissione
Economica per l'Europa delle Nazioni Unite che
si concluderà nel prossimo novembre a
Tunisi, dopo l'apertura di Bucarest per quanto
magistralmente organizzata dal presidente Ben
Alì, non è stata percepita dalla
società se non nei suoi aspetti connessi
alla sicurezza.
Ma il tema non è quello della sicurezza
fine a se stessa, la sicurezza e la stabilità
sono figlie della partecipazione degli esclusi
alla gestione della cosa pubblica, secondo i
modelli culturali che sono propri delle civiltà
in cui gli esclusi vivono secondo i modelli
portati e accettati attraverso la mediazione
degli attuali ceti dominanti, vedi al riguardo
la trentennale storia recente dell' Afghanistan,
del Libano, dell'Iraq e della Siria
. Le società occidentali assistono al
crollo dello stato sociale dovuto non al crollo
delle riserve tecniche e matematiche degli enti
di previdenza e assistenza a motivo dell'invecchiamento
della popolazione, quanto piuttosto alla distrazione
dei fondi utilizzati per pagare gli stipendi
ai cassa-integrati o per coloro i quali rimangono
in aziende decotte e prive di mercato.
Il coraggio delle scelte porta alla chiusura
dei mondi che non aggiungono valore e accettabilità
nei mercati.
La questione dei mezzi di produzione
Il modello di società industriale successivo
al congresso di Vienna ha alterato il mutualismo
simbiotico che era stato proprio delle società
contadine antecedenti . Infatti, insieme all'urbanizzazione
ha portato alla nascita del proletariato e del
sottoproletariato, avanzando la questione della
proprietà dei mezzi di produzione.
L'applicazione dell'analisi marxiana e della
Nuova Politica Economica ai paesi del socialismo
reale, portò quindi alla gestione collettiva
secondo le linee fissate a livello centrale
di pianificazione non solo hanno reso pienamente
pianificate la gestione collettiva delle attività
produttive, ma hanno anche imposto ai kombinat,
ai kolkoz, e ai sovkoz, una
responsabilità sociale delle imprese
ante litteram.
Infatti, le plus valenze derivanti dall'attività
intrapresa non solo dovevano assicurare stipendio
e salario ai dipendenti partecipanti, ma anche
fornire loro accanto a forme primigenie di stok
options, case, servizi (public utilities) scuole,
ospedali, vacanze e luoghi ove trascorrerle
e interventi nella comunità e nell'ambiente
per migliorare la qualità complessiva
della vita, laddove gli stati per carenza di
risorse (mille miliardi di dollari l'anno concentrati
in spese militari, sessanta miliardi di dollari
l'anno disponibili per l'assistenza ai PVS da
parte della Banca Mondiale) non hanno mezzi
per risolvere le questioni di più basso
livello.
Ma il più basso livello non è
una superfetazione o una sovrastruttura ed è
questa la ragione per cui il socialismo reale
è uscito dalla storia nei termini che
conosciamo, vinto dal plus-valore e dal valore
aggiunto.
L'individuo, cioè l'essere umano, prima
in Polonia e poi in tutti gli ex stati ad economia
collettiva ha imposto la logica dei bisogni
individuali e ha chiesto un valore aggiunto
specifico personale per soddisfarli. L'ingresso
di tali paesi nell'economia di transizione ha
prodotto gli esclusi, di cui si parlava, assimilabili
agli esclusi di qualsiasi parte del mondo che
nell'attesa di vedere soddisfatta la richiesta
di partecipazione alla cosa pubblica e privata,
hanno avviato in taluni casi, una risposta violenta,
attraverso il terrorismo ad un ordine mondiale
non partecipativo.
Intanto, dibattendosi sul punto l'occidente
ha insanguinato con una sterminata quantità
di guerre l'intero mondo in via diretta o in
via delegata attraverso la fornitura di armi,
mentre, in forza del potere delegato le antiche
colonie, ora ACP, combattevano e assumevano
coscienza di se di fronte agli antichi padroni
dai quali non avevano ricevuto alcuna cognizione
di organizzazione.