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k. Ovviamente il tema da tale punto di vista riguarda anche la capacità che il reddito che perviene a tali soggetti abbia e conservi nel tempo un potere di acquisto qualificato. In tal senso è utile attivare una forma di associazione di consumatori valida per tutto il Mediterraneo con applicazioni di villaggio. Il modello è quello naturalmente non di stile sovietico ma proprio di una società dei consumi e della conoscenza. Infatti, se si vuole fare si che la gente ritorni a popolare le montagne così come le vallate occorre assicurarle un modello di vita e di percezione della qualità della vita identico nelle campagne e nelle città a ciò favorita dagli strumenti della comunicazione nel rispetto dei valori fondanti delle singole comunità.

l. La cooperativa di consumo abbatte radicalmente i costi di approvvigionamento e di distribuzione e nel rispetto del principio della vendita diretta e indiretta dei propri prodotti a livello internazionale, l'attivato sistema unico di trasporto multimodale consentirà di evitare il problema dei ritorni vacanti.
m. Il tema che la società occidentale e in generale tutte le società figlie della società virtuale della comunicazione è quello della solitudine e della lontananza di un soggetto dall'altro. Il modello qui proposto figlio della filiera del microcredito, della microfinanza e della microproduzione è quello del centro sociale multifunzionale, un luogo di ritrovo culturale che sia al contempo luogo di lettura di consumo di prodotti, di intrattenimento televisivo, cinematografico, di collegamento in rete, di gioco e di servizi associati. Tale modello è riprodotto nel progetto: Il Nastro verde d'Europa.

IL NASTRO VERDE D'EUROPA

Luigi Carnacina e Nicola Iadanza alcuni decenni or sono diedero vita all'Associazione che va sotto il nome di Nastro Verde d'Europa, senza fini di lucro, considerando che l'Unione Europea non sarebbe avvenuta attraverso un'opera di centralizzazione attuata da una qualsiasi cultura egemonica bensì attraverso la procedura di armonizzazione delle diversità e delle particolarità antropologiche e quindi etnostoriche, culturali, religiose, linguistiche che costituivano e costituiscono sempre più la vera forza dell'Europa.

L'Europa che ha fallito nella sua proposta di egemonia sul mondo, può manifestare al mondo le sue peculiari specificità, attraverso una proposta di marketing d'area che nel quadro della competizione senza regole, in atto, diventa una positiva piattaforma portatrice di valori quali: i diritti della persona, l'unità nella diversità, il diritto come strumento per la soluzione delle controversie. La capacità di dare vita a fondamentali innovazioni di processo anche organizzativo ha portato il sistema di PMI europeo e italiano a divenire insieme al minicredito (già nato in Europa con il credito cooperativo e le società di mutuo soccorso) il punto di riferimento del resto del mondo in via di sviluppo o in transizione.

L'identità europea si estrinseca poi nelle sue tradizioni che sono e furono di viaggio per mare e per terra, in condizioni per la più gran parte difficili considerato il continuo trapasso di climi che nell'arco di duemila anni ha attraversato. Ancora il futuro d'Europa si estrinseca ed articola nella sua dipendenza dalle materie prime di cui non dispone e dalle tecnologie che non riesce più ad inventare o a rubare.

Da qui la proposta forte di ritornare al primario che ha contraddistinto nei secoli la sua civiltà. Medici, dietologi e nutrizionisti di ogni parte del mondo hanno riconosciuto che la dieta europea o meglio quella mediterranea è quella che meglio risponde alle esigenze dell'essere , e che il vino, in specie quello rosso - nettare degli dei -, non solo porta l'ebbrezza nella qualità della vita, ma determina anche quello stile produttivo che il ducato di Borgogna e la contea di Gorizia hanno reso profondamente innovativo, per il mondo intero.
Da qui l'essenza della nostra proposta: portare i valori della cultura europea quella dello spazio economico pan-europeo anche materiale ad una dimensione universale.

Tale concetto porta con sé tutta una serie di componenti. La tradizione enogastronomica europea proprio per le sue caratteristiche di ripartizione territoriale, in funzione delle disponibilità di materie prime è estremamente articolata e pur mantenendosi in un mercato di nicchia per poter svolgere quella funzione trainante a livello mondiale che le compete, abbisogna di passare attraverso talune misure che ne assicurino le capacità di servire vuoi il mercato interno unico, che quello universale:

a) in confronto con gli organismi geneticamente modificati, la produzione europea, intesa come euromediterranea, deve trascorrere al biologico certificando l'origine e la provenienza dei prodotti, la filiera produttiva e la qualità finale del prodotto reso;
b) dal momento che la quantità di beni di cui dispone non è sufficiente ad assicurare la copertura del mercato di nicchia a livello mondiale occorre creare nello spazio economico pan-europeo quei rapporti di interdipendenza capaci di consentire la formazione di un prodotto unitario mediterraneo corrispondente alla crescente domanda mondiale di dieta mediterranea cioè le nostre imprese dei settori fresco, trasformato, freddo e secco disponendo vuoi delle risorse finanziarie (aiuti nazionali e dell'Unione) vuoi delle adeguate strutture produttive intese come macchine, attrezzature devono assumere la partecipazione diretta e produttiva nei territori dell'area dello spazio economico pan-europeo per completare l'offerta sulla base di una entità culturale unica ma articolata nelle disponibilità, diversamente presenti nelle singole aree.

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