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Tom Peters: la
scoperta dell'eccellenza nella gestione d'impresa
La
riflessione critica condotta da Tom Peters,
autore di bestseller sul tema dell'organizzazione
del lavoro e le sue varie implicazioni, muove
i primi passi da una ricerca, condotta in collaborazione
con Robert Waterman, nel 1977, che prendeva
in esame 43 compagnie caratterizzate da un'ottima
posizione economica sul mercato, e si concludeva
con l'elaborazione della formula di analisi
del comportamento e della cultura aziendale,
detta delle "Seven s" (sette s, ovvero
struttura strategia, sistemi, stile di gestione,
skills, ossia competenze, staff e shared values,
vale a dire valori condivisi).
Peters e Waterman furono inoltre in grado di
individuare, nelle aziende selezionate, otto
criteri comuni, che potremmo definire "attributi
di successo", che prescindevano, per così
dire, da indicatori economici: tra gli altri
il contatto continuo con i clienti, la produttività
affidata in primis alla capacità delle
risorse umane, l'autonomia operativa finalizzata
a incoraggiare gli imprenditori etc. In realtà
il criterio di scelta delle aziende considerate,
come anzidetto, era sostanzialmente relativo
al successo finanziario, e lo studio dei due
autori mancava del requisito fondamentale per
condurre una valida comparazione, ovvero della
misurabilità, della quantificazione degli
elementi trovati in relazione al successo aziendale
e in questo senso, va considerato come preliminare
rispetto ad approfondimenti successivi.
L'idea proposta da Peters, in ogni caso, fin
dagli esordi del suo percorso teorico-pratico,
è quella di un modo rivoluzionario di
concepire il Management, realizzandolo in vista
del raggiungimento di un unico obiettivo: l'eccellenza,
la perfezione, ovvero ciò che fa la differenza
tra una gestione d'impresa tradizionale, improntata
a criteri razionali, di tipo finanziario, ed
una che tenga conto di alcuni fattori di natura
diversa, ma ugualmente basilari per ottenere
il successo aziendale. Di seguito alcuni di
quelli individuati dall'autore:
- una gestione condotta con passione: Peters
sottolinea la necessità di dare rilievo,
nell'ambito delle dinamiche aziendali, alle
relazioni di lavoro, ovvero, tradotto in termini
pratici, al prendere in considerazione in
maniera fattiva e proficua le opinioni delle
proprie risorse umane e valorizzarle da parte
dell'imprenditore, avendo anche presente la
leadership come concetto-chiave, poiché
essa significa implicitamente "…costruzione,
crescita, libertà, profusione di energia….",
nonché le due strade, a suo avviso
percorribili, al fine di creare e sostenere
al lungo termine "una performance aziendale
di livello superiore"; questo significa
prendersi cura della propria clientela attraverso
l'offerta di un servizio ineccepibile e dedicarsi
costantemente all'innovazione;
- la qualità deve costituire l'elemento
guida di una riuscita gestione aziendale,
dove per essa si intenda l'operato dei manager
che vivono l'attenzione a questo aspetto particolare
con impegno, tenacia e soprattutto coerenza;
è sbagliato dunque considerare i costi
come le uniche variabili importanti per ottenere
il successo aziendale.
- la MBWA o Management by walking around,
ovvero l'enfatizzazione di un nuovo modo di
attuare una leadership efficace, consistente
nell'utilizzare anche gli spazi esterni a
quelli deputati per le attività consuete
di ufficio, al fine di estendere e migliorare
i contatti, soprattutto tra le persone: è
importante tenere riunioni in altri ambienti
rispetto a quelli propri, conoscere personalmente
gli individui se si ricopre una posizione
di supervisore etc.
- l'innovazione deve essere incoraggiata,
purché, suggerisce Peters, non la si
confonda con i "miti" che la riguardano
e tentano di identificarla in senso assoluto
(vale a dire gli assunti per cui 1) una pianificazione
strategica e supportata dalla tecnologia aumenta
la probabilità di conseguire risultati
certi; 2)descrizioni tecniche dettagliate
e progetti di mercato studiati in modo capillare
sono passi imprescindibili per avere successo;
3) il tempo e la riflessione garantiscono
risultati creativi; 3)i clienti inevitabilmente
propongono richieste datate, sempre le stesse),
ma si lavori in sintonia a favore della sperimentazione,
della creatività, dell'individualismo,
preferibilmente in piccoli gruppi, al servizio
di un'utenza lungimirante e all'avanguardia.
Quattro in sintesi, i
principi indicati da Peters per l'attuazione
concreta dell'eccellenza:
- risultati eccellenti dal punto di vista
finanziario non possono "esaurire"
l'eccellenza di per sé, i risultati
possono non essere duraturi e non è
detto che derivino da un management di livello
superiore;
- ogni osservazione dovrebbe essere strettamente
correlata alla proprie necessità e
situazioni interne: occorre evitare sequenze
di azioni inutili, che non danno valore aggiunto
al proprio lavoro;
- le metodologie relative all'organizzazione
e al lavoro devono essere continuamente adattate
e modificate in modo che "aderiscano"
il più possibile ai processi, a vantaggio
dell'offerta di un servizio sempre migliore;
- ogni rimedio è valido fintanto che
funziona: non bisogna legarsi in modo "servile"
a un modus operandi e mantenerlo per sempre.
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