La politica europea sembra seguire due grandi
direttrici, sul piano interno cercare di portare
il reddito prò-capite dei propri cittadini,
anche i nuovi, a quello corrente nell'area più
virtuosa dell'antico bacino dell'Alto Reno.
Tale operazione avrà luogo essenzialmente
attraverso l'impiego dei 40 milioni di Euro
previsti come contribuzione dell'Unione ai bisogni
dei paesi entranti (ma intanto circa Euro 17
milioni i nuovi dovranno versarli quale contributo
per il funzionamento dell'Unione Europea) e
quindi attraverso la realizzazione in project
financing di opere pubbliche, fondamentali in
vista della realizzazione dei grandi corridoi,
ma anche per assorbire manodopera disoccupata
o in mobilità.
Sul piano esterno, l'azione dell'Unione Europea
riunificata a Est tenderà a stabilire
una comune area di pace, stabilità, sicurezza
e prosperità con i nuovi vicini dell'Est
e del Mediterraneo meridionale, fondata sul
ruolo della legge, la democrazia, il rispetto
dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Il cuore di questa nuova fase di associazione
fra l'Unione Europea e le aree citate è
diretta a stabilire intense relazioni commerciali
anche attraverso la cooperazione regionale,
favorendo nel contempo la creazione di locali
unioni doganali d'area con le quali condurre
più agevoli attività negoziali.
Estremamente importante in tale contesto, è
poi l'importanza data alla formazione delle
risorse umane, in particolare quelle femminili,
al fine di promuovere la comprensione fra le
diverse culture e gli scambi fra enti della
società civile diretti a stabilire nuove
forme di partenariato, sul piano sociale, culturale
e della crescita umana in generale.
Le priorità interne e di buon vicinato
In parallelo così come fissato alla
riunione ministeriale del 2 ottobre 2003, i
rapporti tra i paesi ACP, la Commissione dell'Oceano
Indiano e l'Unione Europea, devono essere intensificati
in vista della conclusione dei negoziati sugli
Accordi di partenariato economico (APE) fra
i Paesi ACP e l'Unione Europea; in particolare:
- deve essere intensificata l'integrazione regionale
(cioè subcontinentale), che riveste un'importanza
fondamentale per lo sviluppo dei paesi ACP,
sul modello dell'accordo di Tunisi;
- per quanto riguardo l'accesso al mercato gli
Accordi di Partenariato Economico (APE) prevedranno
un margine di flessibilità. Tali accordi
infatti saranno formulati sul principio dell'Asimmetria
e saranno diretti a migliorare la situazione
giuridica ed economica dei paesi ACP di fronte
alla sfida posta dal mercato globale per consentire
un accesso certo al mercato, nel quadro dell'Accordo
di Cotonou, restando comunque nel contesto delle
normazioni positivamente sviluppate dallo OMC;
- la durata dei periodi di transizione e le
attività che ne saranno oggetto verranno
precisati in sede di trattative nell'ambito
delle Associazioni Regionali di Stati e a tal
riguardo sarà consentita l'applicazione
di misure di salvaguardia;
- gli APE dovranno essere accompagnati da adeguate
misure di aiuto allo sviluppo;
- in vista di una seconda fase negoziale le
Parti costituiranno un comitato tecnico misto
ACP-CE che sarà incaricato di vigilare
sulla coerenza generale dei diversi processi
regionali;
- occorre dare applicazione certa al Fondo Mondiale
di Solidarietà voluto da S.E. il Presidente
Ben Ali e approvato dall'Assemblea Generale
delle Nazioni Unite.
In tal senso, un gruppo di 17 paesi africani
facenti capo al Comesa (Mercato comune dell'Africa
Orientale australe) ha annunciato la propria
intenzione di negoziare un accordo di collaborazione
economica con l'Unione Europea.
Il principio quindi del regionalismo come strumento
preparatorio allo sviluppo di accordi con l'Unione
Europea in vista di un equilibrato viaggio verso
un processo di crescita comune, è considerato
un presupposto, insieme con i due altri criteri
che l'Unione Europea, intravede come presupposti
per qualsiasi attività negoziale:
a) gli accordi devono innanzitutto mirare al
rafforzamento della sicurezza comune;
b) devono consentire una sostanziale diminuzione
della povertà nei paesi oggetto d'intervento,
considerando sia il fatto che la povertà
è intrinsecamente una condizione di non
dignità, sia il fatto che può
essere uno dei veicoli atti a rafforzare le
reti terroristiche internazionali e il flusso
migratorio dei ceti emergenti.
A ciò, visto il fallimento della Conferenza
di Cancun in materia di prosecuzione nell'elaborazione
giuridica delle regole dell'OMC e del mancato
successivo accordo in sede di Consiglio Generale
dell'Organizzazione, gli Stati Uniti, a mezzo
del "Trade Representative" Robert
Zoellick, hanno inviato una lettera ai Ministri
del Commercio Estero dei Paesi membri della
WTO, nella quale si riprende il concetto che
il superamento dello stallo negoziale può
avvenire incentrando il lavoro negoziale sugli
argomenti chiave dell'accesso al mercato, dell'agricoltura
e dei relativi investimenti diretti, a fronte
dell'impegno a un taglio netto ai sussidi all'export,
alle barriere tariffarie e non tariffarie.