Il mercato del lavoro e la coesione
sociale
Per ottenere una maggiore coesione sociale e
sradicare la povertà all'interno dell'Unione
europea , è necessario ottenere alti
livelli di occupazione. Avere un maggior numero
di persone occupate è il miglior modo
per salvaguardare la sostenibilità sociale
e finanziaria nonché assicurarsi il futuro
sviluppo dei sistemi d welfare europei.
L'anzianità demografica e la globalizzazione
avranno conseguenze crescenti sulla sostenibilità
del nostro modello sociale e nello specifico
su i nostri mercati del lavoro. Per ottenere
una crescita maggiore e più sostenibile,
l'Europa, in altre parole i suoi stati membri,
devono affrontare queste sfide. Aumentare il
livello di impiego significa fornire alle persone
e alle aziende gli strumenti e le opportunità
per sfruttare positivamente il cambiamento di
queste condizioni. La crescita europea dipende
anche dalla quantità di persone inserite
nel mercato del lavoro, anche se la popolazione
lavorativa è destinata al declino a causa
dell'anzidetto avanzamento d'età. Per
ovviare a questo inconveniente e perseguire
un obiettivo strategico, l'Europa ha bisogno
di investire in una forza-lavoro altamente qualificata,
di dedicarsi a opportune riforme in questo campo
nonché adattarsi ai cambiamenti demografici:
in realtà molto è stato già
fatto in questa direzione a partire dalla consistente
crescita dell'occupazione registratasi tra il
1990 e il 2001 e ancora la notevole capacità
di ripresa da periodi di depressione economica.
Guardando ai dati degli ultimi quattro anni,
nel 2003 più di sei milioni di persone
risultavano occupate, sebbene anche in impieghi
part-time o di scarsa qualità; la disoccupazione
è scesa sensibilmente (dal 30 al 40%),
il che conferma l'importanza di operare delle
riforme .
Una taskforce europea creata appositamente per
dibattere questo problema ha condotto un'indagine
approfondita che ha portato all'identificazione
di concrete opzioni e raccomandazioni presentate
alle istituzioni e agli stakeholder di tutti
gli stati membri. Questi ultimi, in stretta
consultazione con i partner sociali, dovrebbero
riferire dell'implementazione delle raccomandazioni
di cui sopra, approvate nel marzo 2004, in modo
che il Consiglio entro il 2005 possa avallare
i progressi compiuti. Il consiglio degli Affari
sociali dovrebbe coordinare l'assetto definitivo
delle acquisizioni in materia. La sfida per
il mercato del lavoro rimane quella di trovare
un equilibrio tra la flessibilità e la
sicurezza, il che comporta una responsabilità
condivisa tra i lavoratori e i datori di lavoro,
così come tra i partner sociali e i governi.
Quanti si trovano coinvolti in quest'ambito
dovrebbero garantire ai lavoratori il possesso
di competenze in costante aggiornamento e la
creazione di strutture nelle quali sia possibile
conciliare responsabilità lavorative
e private. In altre parole, l'intento è
quello di allontanarsi da un paradigma restrittivo,
votato esclusivamente alla salvaguardia del
posto di lavoro, a favore di uno schema di azione
che conferisca agli individui l'abilità
necessaria a rimanere attivi nel lavoro e a
progredire nel mercato omonimo. Ancora la produttività
e la competitività dell'economia europea
dipendono direttamente da una forza lavoro ben
istruita, formata e disponibile al cambiamento,
e in questo senso i sistemi educativi devono
essere migliorati in modo che un numero sempre
più grande di giovani consegua titoli
di studio funzionali a settori lavorativi dinamici,
di nicchia e ad alto valore . le politiche a
favore dell'educazione da parte degli stati
membri dovrebbero porsi come obiettivo principale
la riduzione dell'abbandono scolastico, la messa
a punto di programmi di apprendimento destinati
a tutto l'arco dell'esistenza e il recupero
conseguente dei lavoratori più anziani.
La mobilità attraverso l'Unione dovrebbe
essere rinforzata in modo da consentire ai lavoratori
di trarre beneficio da nuove opportunità
e in questo senso gli stati membri dovrebbero
valutare seriamente l'impatto delle restrizioni
imposte sui movimenti nel campo del lavoro.
Infine, come già accennato, sia il problema
dell'anzianità demografica, che il sopraggiungere
in generale dei decenni futuri richiedono un'analisi
proattiva, nonché politiche adeguate
e mezzi per soddisfare le future necessità
del mercato del lavoro: a questo proposito,
non è escluso che anche l'immigrazione
non europea possa venire incontro alle carenze
del mercato europeo e se così fosse,
gli stati membri dovrebbero prepararsi tempestivamente
a tale evenienza, visto che l'esperienza dimostra
che un'integrazione riuscita di emigranti e
minoranze etniche nella società, e specialmente
all'interno del mercato del lavoro, richiede
un impegno considerevole.
La sostenibilità ambientale
Politiche ambientali ben ponderate forniscono
opportunità per l'innovazione, creano
nuovi mercati e accrescono la competitività
attraverso uno sfruttamento più efficace
delle risorse e nuove opportunità di
investimento. La strategia di Lesiona riflette
l'impegno europeo ad inserire il rispetto dell'ambiente
nel cuore del processo di crescita e in quello
della creazione di nuovi posti di lavoro, e
in questo senso rappresenta un vantaggio competitivo:
nello specifico prendersi cura dell'ambiente
dovrebbe rimanere un'importante dimensione della
strategia di cui sopra, dal momento che può
costituire un vantaggio all'interno dei mercati
globali e nello stesso tempo equivalere a un
aumento di competitività; tale combinazione
virtuosa di aspetti ambientali e rafforzata
competitività non è tuttavia automatica:
richiede altresì la scelta di strumenti
politici adeguati e presenta l'esigenza che
i singoli governi escogitino con attenzione
il modo di raggiungere un equilibrio tra impatti
ambientali, sociali ed economici, a medio e
lungo termine.