Dopo queste constatazioni, viene specificato
in quali misure l'UE si impegna per la ricostruzione
dell'Iraq:
1- dopo l'inizio della guerra nel 2003 l'impegno
dell'UE si è soprattutto concretizzato
nella fornitura di assistenza umanitaria e di
aiuti finanziari per avviare il processo di
ricostruzione: nei primi mesi del 2003, la CE
ha assegnato all'Ufficio della Comunità
europea per gli aiuti umanitari (ECHO) 100 milioni
di euro destinati agli aiuti umanitari all'Iraq,
mentre gli Stati membri hanno impegnato oltre
731 milioni di euro;
2- dopo l'adozione della risoluzione 1483 del
Consiglio di sicurezza dell'ONU del 22 maggio
2003, l'UE ha abrogato le sanzioni contro l'Iraq;
3- nel quadro della conferenza dei donatori
di Madrid del 23 ottobre 2003, è stato
elaborato l'impegno multilaterale a favore della
ricostruzione dell'Iraq. Alla conferenza, l'UE
nel suo insieme ha impegnato più di 1,25
miliardi di euro, calcolando anche il contributo
della CE;
4- i fondi destinati alla ricostruzione sono
stati utilizzati per ripristinare i servizi
pubblici fondamentali e per affrontare i problemi
della disoccupazione, della riduzione della
povertà e del rafforzamento delle istituzioni
e dell'amministrazione irachene;
5- a partire dal 2003, l'UE ha fornito assistenza
per 305 milioni di euro, provenienti dal bilancio
CE per l'Iraq;
6- nel 2003-04 sono stati impegnati 200 milioni
di euro a favore della ricostruzione e nel 2003
sono stati stanziati altri 2 milioni di euro
a favore di interventi di sminamento.
Infine si comunica che l'UE intende intensificare
questo impegno con le seguenti misure:
1- la Commissione europea ha proposto per il
2005 un ulteriore contributo di 200 milioni
di euro alla ricostruzione dell'Iraq e ritiene
che un importo analogo potrebbe essere necessario
nel 2006;
2- l'UE intende inoltre farsi promotrice della
riduzione del debito estero dell'Iraq presso
il G8 e gli istituti finanziari internazionali.
3- l'UE auspica che la ricostruzione avvenga
anzitutto con politiche di intervento contro
la povertà e per le infrastrutture di
base;
4- inoltre, con l'aumento dei proventi della
produzione di petrolio, la necessità
di assistenza da parte dei donatori esteri dovrebbe
diminuire; la CE potrebbe allora riorientare
l'assistenza verso programmi di assistenza tecnica
e di consolidamento delle competenze e di promozione
della diversificazione economica.
Per ulteriori dettagli sull'origine e la destinazione
degli aiuti CE all'Iraq, si consiglia di consultare
il sito http://europa.eu.int/comm/world/iraqsit/reconstruct/index.htm.
Va ricordato che l'UE conferisce i suoi finanziamenti
depositandoli nel Fondo per lo Sviluppo dell'Iraq,
ponendoli così a disposizione degli istituti
dell'ONU e della Banca Mondiale.
Va ricordato inoltre che l'UE, oltre alla possibilità
di iniettare denaro contante per la ricostruzione
tout court, possiede un grande mercato interno,
pronto a ricevere i flussi dei beni e dei servizi
prodotti dell'Iraq, ma soprattutto vanta una
notevole esperienza in materia di transizioni
economiche e conoscenze dirette in materia di
coesione sociale combinata alla creazione di
mercati solidi, processi di liberalizzazione
e integrazione.
A conferma di ciò, è utile concludere
informando che il documento appena analizzato,
la "Comunicazione al Consiglio e al Parlamento
Europeo - Quadro per l'impegno UE-Iraq",
rientra in una strategia più ampia, partorita
per dare una risposta comune europea non solo
alla crisi irachena, ma alla situazione mediorientale
"a est della Giordania" (così
è citato nelle fonti, una precisazione
che esclude, chiaramente, il ben più
complesso discorso israelo-palestinese); nella
fattispecie, si tratta di una strategia nei
confronti della regione del Golfo.
Le relazioni dell'UE con i paesi del Consiglio
di Cooperazione del Golfo (composto da Arabia
Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Bahrein,
Oman e Qatar), con cui sono in atto negoziati,
potranno diventare in futuro una indispensabile
"trama" nella quale inserire attivamente
anche l'Iraq ricostruito. Da segnalare il comune
intento di UE e GCC di realizzare per la fine
del 2005 un accordo di libero scambio e cooperazione
tra i due blocchi.
2.2. ESTRATTO DELLA "COMUNICAZIONE DELLA
COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO - QUADRO
PER L'IMPEGNO" (GIUGNO 2004)
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
Bruxelles, 9.6.2004
COM(2004) 417 definitivo
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO
E AL PARLAMENTO EUROPEO
L'UE e l'Iraq
Quadro per l'impegno
La presente comunicazione fa seguito alla richiesta
del Consiglio europeo del 16 e 17 ottobre 2003
di una strategia relativa alle relazioni dell'UE
con l'Iraq e contribuisce al partenariato strategico
dell'UE con il Mediterraneo e il Medio Oriente.
(…)