Quello che segue è l'intervento di Giorgio
Panizzi, Presidente del SIGIS,
in occasione della cerimonia di consegna del
certificato Qualità ottenuto dall'Istituto
tecnico Industriale Armellini di Roma il 30
Settembre 2004. leggi
il comunicato>>
QUALITÀ: UN PONTE TRA SCUOLA
E SOCIETÀ
- Domanda e offerta acquistano nel linguaggio
corrente il significato di uno scambio
possibile connotato implicitamente da attribuzioni
di valore.
Dal lato dell’offerta si dice poco
L’offerta di istruzione è un
prodotto notoriamente conosciuto come qualificato
e con rendimenti sicuri: la tradizione dell’Istituto,
la qualità del corpo docente, le strutture
fisiche e didattiche, la buona collocazione
degli allievi nel mercato del lavoro e delle
professioni.
La domanda di istruzione è pressoché
certa poiché è costume che, nella
popolazione di riferimento, la scelta dei giovani
e delle famiglie si distribuisca in modo prevedibile
tra i vari indirizzi dell’istruzione e
l'ITIS Armellini può contare su una buona
quota di mercato.
- La collocazione dell’istruzione italiana
nel contesto internazionale non è delle
più felici.
Nonostante in Italia la domanda di istruzionesia
sostanzialmente pari agli altri Paesi.
La “ripresa” della crisi dell’istruzione
italiana non è addebitabile ad una carenza
di domanda.
È probabilmente addebitabile ad un’insufficienza
dell’offerta che forse soddisfa per i
criteri quantitativi ma, almeno nei confronti
internazionali, non soddisfa per altri criteri
che genericamente si possono definire di qualità.
L’autonomia scolastica richiede che ciascun
Istituto si presenti ai tradizionali bacini
di utenza con le proprie prerogative che vanno
oltre la predisposizione di programmi per l’acquisizione
di titoli di studio.
Ogni offerta formativa è connotata,
oltre che dall’ordine degli studi, anche
e sopratutto da quegli indirizzi, da quei criteri
educativi e didattici, tesi a formare la personalità
di nuovi cittadini, futuri tecnici e professionisti
e a dotarli di capacità di riflessione
per collocare i propri saperi, i saperi acquisiti,
nell’equilibrio richiesto dal rapporto
tra personalità e contesto economico
e sociale.
Occorre allora riflettere sui criteri e sugli
strumenti dell’offerta formativa per almeno
un duplice ordine di motivi:
- Un primo, strutturale, per far sì
che l’offerta non sia una ripetizione,
ancorché puntuale, di procedure note
e consolidate da anni;
- Un secondo, che i criteri dell’offerta
siano ripetibili, non perché riferiti
alla struttura dell’offerta –
sarebbe una contraddizione con quanto affermato
con il primo motivo – ma perché
il consumatore, colui che domanda, sia allievo
o famiglia, ma anche docente o tecnico o amministrativo,
sappia trarre - oltre che dai contenuti, dal
rigore delle argomentazioni che gli vengono
insegnate, da tutto ciò che impercettibilmente
tramuta l’istruzione in educazione -
anche le regole generali di un contesto che
acquisisce vigore per la sua capacità
di essere razionalizzato senza perdere il
significato culturale che lo sostiene.
Le caratteristiche di qualità per un
sistema formativo e per un Programma di offerta
formativa:
- Anzitutto il controllo di qualità
delle attività durante il loro svolgimento
e non al termine, quando ormai è troppo
tardi per rimediare, ma, soprattutto, perché
grazie all’applicazione di questi sistemi
è possibile migliorare costantemente
il livello delle prestazioni offerte.
È il cosiddetto monitoraggio che difficilmente
può essere paragonato ad un vecchio
quadro sinottico dal momento che il tempo
assunto come variabile ce ne mostra l’andamento
dinamico
- Una maggiore comunicazione e scambio creativo
fra docenti;
- Il potenziamento delle interazioni tra
la dimensione didattica e quella organizzativa;
- Il coinvolgimento delle parti interessate
nei piani di miglioramento dell’organizzazione
attraverso dei questionari rivolti a studenti
e genitori per elaborare efficaci Piani di
offerta formativa e Piani annuali didattici;
- L’utilizzo sistematico degli indicatori
di performance (assenteismo, coinvolgimento,
media voti, debito formativo, promossi, etc..),
da parte degli organi collegiali, al fine
di prendere decisioni basate su dati oggettivi;
- La gestione della prevenzione invece che
dell’emergenza;
- Il miglioramento del senso di appartenenza
all’organizzazione;
- L’organizzazione e l’utilizzo
delle capacità critiche e creative
del personale.