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E-LEARNING PER LE IMPRESE: UNA SCELTA STRATEGICA

La collocazione dell’e-learning e della formazione in generale tra le strategie d’impresa richiede un approccio genericamente comportamentale basato su un ordine di variabili attinenti alla presa di decisioni, alle attese e alle scelte organizzative, ai concetti relazionali.
Per quanto attiene alla presa di decisioni occorre porre l’accento sulle variabili che influenzano gli obiettivi organizzativi, la dimensione degli obiettivi e i livelli di aspirazione od ogni altra dimensione

Per quanto attiene alle attese organizzative occorre far riferimento a quelle variabili che influenzano i processi inferenziali tratti dalle informazioni possedute con particolare riferimento a quelle disponibili provenienti da apposite ricerche e caratterizzate dalla loro profondità e dal loro successo, dagli obiettivi raggiunti, dall’incidenza possibile sulle debolezze organizzative e sulla loro capacità propositiva e sul ruolo possibile nell’assetto organizzativo.

Infine non vanno trascurati i rapporti all’interno delle imprese che consentono la gestione, se non la risoluzione, dei conflitti, gli obiettivi inderogabili dell’impresa e pertanto costituenti veri e propri vincoli, la capacità di far fronte a rischi dell’incertezza.

La strategia d’impresa e le scelte conseguenti, così condizionate da un sistema di variabili che per la loro indeterminatezza rendono incerta ogni decisione, richiedono un atteggiamento manageriale basato su un grande spirito di adattamento rispetto ai risultati, da raggiungere e raggiunti, alle regole da applicare alle conoscenze cui attingere con elementi di ricerca flessibili e adattabili.

Richiedono quindi una propensione ad apprendere e un’organizzazione ad apprendere in un ambiente organizzativo mutevole che si può sommariamente distinguere in due aspetti:

  • Un atteggiamento ad apprendere di fronte ai mutamenti ambientali e alle variazioni del contesto, una sorta di adattamento alla situazione
  • Una capacità di reagire a quei mutamenti e a quelle variazioni con un chiarimento delle motivazioni e un rafforzamento delle intenzioni di raggiungere gli obiettivi dell’impresa e anche personali

Il primo atteggiamento, che può essere definito di apprendimento adattativo, può essere correlato ad un basso livello di cambiamento organizzativo e quindi a debole scelta di strategie aziendali.

Ciò significa che questo apprendimento versatile appare come automatico, correlato alle circostanze che vengono subite, mentre il secondo atteggiamento – quello definibile come apprendimento proattivo - risponde di più al processo manageriale e di formazione basato sul binomio motivazione/leadership.

Non si può pretendere che si abbia prevalentemente una propensione all’apprendimento proattivo. Anzi è più frequente trovare un apprendimento organizzativo guidato dall’evolversi delle circostanze e quindi con un propensione all’adattamento a queste di obiettivi e procedure, piuttosto che all’azzardo di rischi dall’esito incerto.

Si può anche affermare che l’apprendimento organizzativo, cioè più flessibile verso le circostanze e più adattabile ai vincoli numerosi e incerti che si frappongono agli obiettivi aziendali, assume la caratteristica di un comportamento altamente razionale.

Di fronte a questo apprendimento organizzativo, che ha nell’esperienza la prima e principale fonte, devono collocarsi le proposte di formazione che richiedono a dirigenti e manager, ma non solo a loro, un impegno rivolto non solo all’apprendimento, con tutte le fatiche che comporta, ma anche all’acquisizione di un nuovo stile di direzione teso a sottolineare gli aspetti di una leadership combattiva e protesa al superamento di vincoli, mutevoli o rigidi che siano.

Oggi si ritiene che l'e-learning - costituisca uno strumento coerente con le professionalità e le modalità di lavoro dei manager.

Poiché si tratta di uno strumento, occorre vedere quale sia la sua idoneità a rispondere alle caratteristiche del manager, dell’imprenditore o del dirigente di azienda, che s'intende formare.

Occorre quindi conoscere attentamente a quale tipo di manager, tra quelli sopra descritti, ci si intende proporre.

La tendenza prevalente sembra sia quella di proporre uno strumento altamente innovativo come l’e-learning ad un manager inteso principalmente come agente dello sviluppo del sistema o dell'organizzazione in cui è integrato. Questi si configura, spesso in astratto, come un leader creativo e innovativo, con la chiara consapevolezza delle proprie responsabilità aziendali, gestionali e sociali, con una forte disciplina nel lavoro, con un adeguato livello accademico e capace di collegare le finalità dell'azienda e dei suoi prodotti alla società in cui l'azienda stessa insiste e ai mercati cui si rivolge.

Qualunque sia il contesto di riferimento - e qualunque sia la dimensione aziendale o il livello di managerialità da esercitare - il manager deve tener conto delle tendenze che hanno le aziende a collocarsi in mercati e segmenti di mercati che sempre più tendono all'internazionalizzazione e alla globalizzazione.

La situazione gli richiede pertanto, naturalmente, processi accelerati di informazione, aggiornamento e cambiamento che sono oggi possibili solo accedendo a reti telematiche e a sistemi avanzati di informazione e comunicazione, anche con padronanza dell'uso delle tecnologie dell'informazione.

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