Tempo ... perso
di Giuseppe Monti
Se cerchiamo time management su google vengono fuori centocinquantaquattro milioni di pagine. Non è un errore di stampa:
sono effettivamente 154 milioni di pagine: l’argomento è molto popolare. Eppure time management vuol dire gestione del tempo ed il tempo non si può gestire: il tempo è, esiste (David Allen).
Quello che si può fare è solo analizzare la nostra utilizzazione del tempo e cercare di farne un buon uso per i nostri scopi.
E’ possibile analizzare il tempo a nostra disposizione secondo le seguenti categorie:
RICHIESTO
- il tempo che ci viene richiesto dai nostri “clienti” e che dobbiamo assolutamente dedicare alla loro soddisfazione;
PROGETTATO
- il tempo che avevamo previsto e progettato per varie attività;
REALIZZATO
- quello che effettivamente abbiamo utilizzato per le varie realizzazioni;
DESIDERATO
- quello che vorremmo avere a disposizione per le varie realizzazioni.
Le perdite di tempo più comuni
AUTO INDOTTE
- La disorganizzazione
- L’incapacità di dire di no
- Il rinvio
- Mancanza di interesse
DOVUTE AD ALTRI/O
- I visitatori
- Le telefonate
- La posta
- Le attese
MOTIVI PER CUI TENDIAMO A RIMANDARE ALCUNE ATTIVITA’
Differimento Rinvio
- compiti sgradevoli
- compiti faticosi
- incarico non chiaro
- perfezionismo
- obiettivo non chiaro
- sovraccarico di impegni
- perfezionismo
- resistenza al cambiamento
- ridursi all’ultimo momento
- paura di sbagliare
ALCUNI SUGGERIMENTI:
- identificare e porre in ordine di priorità gli obiettivi
- gestire gli strumenti di programmazione, come agende e liste delle cose da fare
- ridurre i sovraccarichi di lavoro ed eliminare le perdite di tempo
- delegare in modo efficace
L’argomento è molto vasto. Torneremo quindi, sviluppando prima di tutto i suggerimenti, nei prossimi interventi.
(da http://consulenzamanageriale.blogspot.com/)