Studio sull’epistemologia e sull’analogia in al-Ghazâlî alla luce del Kitâb asâs al-qiyâs e le sue relazioni con la logica greca.
di Germana Porcasi
1.1 Cronologia e datazione del Kitâb asâs al-qiyâs
Fra le opere di al-Ghazâlî introduttive allo studio della giurisprudenza ed in particolare delle fonti del diritto islamico vi è Kitâb asâs al-qiyâs 1 o Libro sui fondamenti del ragionamento analogico. Una grossa difficoltà nell’affrontare la lettura del Kitâb asâs al-qiyâs è rappresentata dal fatto che gran parte degli studiosi pongono lo scritto fra le opere attribuibili ad al-Ghazâlî che non godono di una certezza incontrovertibile di paternità. Come sostiene Montgomery Watt 2 le opere di al-Ghazâlî, proprio per la natura eclettica e sfaccettata del pensatore di Tûs, si caratterizzano per una ricchezza proporzionale alla difficoltà di attribuire un così vasto repertorio tematico ad un'unica persona 3.
Il primo scritto che tratta compiutamente della classificazione cronologica dei testi di al-Ghazâlî è l’opera bibliografica di Bouyges composta nel 1924 ed edita a cura di M. Allard nel 1959, Essai de cronologie 4. Lo studioso francese scrive che il Kitâb asâs al-qiyâs è un opera di cui “parle Algazel dans le Mustasfâ. Bien que les anciens biographes ne mentionnent pas ce titre dans leurs listes des ouvrages d’Algazel, peut-être cependant s’agirait-il ici d’un livre indépendant. Car le recuil manuscrit n° 650 de la Bibliothèque Beşir Aga (à la Süleymaniye) de Constantinople contient, entre autre opuscules d’Algazel, un Kitâb asâs al-qiyâs. Mais l’hypothèse a besoin d’être appuyée par d’autres renseignements” 5 .
Che si tratti di un libro ‘indipendente’ rispetto al corpus ghazaliano, bisogna intenderlo nel senso che “indépendant” può avere rispetto a un pensatore così molteplice nelle discipline, ma comunque fortemente coerente nelle sue linee di indagine. Proveremo, nelle pagine che seguono, a chiarire e fornire delle prove e delle possibili interpretazioni che ci aiutino in prima istanza a trovare una collocazione tematica e temporale del libro oggetto del nostro studio.
Seguendo le indicazioni del Bouyges, il Mustasfâ riveste un ruolo decisivo per la collocazione temporale e concettuale del Kitâb asâs al-qiyâs, nella misura in cui le continue citazioni che al-Ghazâlî fa del nostro testo all’interno del Mustasfâ dovrebbero fornire una prova incontrovertibile, per alcuni versi, dell’autenticità dell’opera e della sua paternità chiara e distinta.
I riferimenti all’opera sul qiyâs (analogia) mostrano l’importanza che tale libro riveste nella riflessione di al-Ghazâlî, i rimandi infatti sono un chiaro riferimento al fatto che, nel processo di evoluzione e maturità del pensiero di al-Ghazâlî, il libro sul qiyâs è da considerare come un passo importante per fissare, senza distorsioni, la definizione del qiyâs come interno al tawqîf 6 (decreto divino).
Nel Mustasfâ infatti si legge:
“Secondo noi il qiyâs è un giudizio (hukm) che si fonda sul solo tawqîf, come abbiamo stabilito nel Kitâb asâs al-qiyâs”.
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1 In base alle ricerche da noi compiute, la nostra è l’unica traduzione esistente del testo. Il manoscritto è conservato nella biblioteca Beşir Aga (Süleymaniye) di Istanbul: n° 650, ff. 178-201 (datato 815/1412). Un riferimento preciso al manoscritto si trova in: R. BRUNSCHVIG, Valeur et fondement du raisonnement juridique par analogie d’après al-Ghazali, in «Studia Islamica», 34 (1971), p. 59 ed inoltre in M. BOUYGES, Essai de chronologie des oeuvres d’al-Ghazâlî (Algazel), a cura di M. Allard, Imprimerie Catholique, Bayrout 1959, p. 86. Una copia del manoscritto è stata da noi recuperata in microfilm e resa su carta grazie alla collaborazione dell’Archivio di Stato di Palermo. L’edizione critica in lingua araba del testo si deve a Fahd Ibn Muhammad al-Sadhân ed è stata pubblicata a Riyâd nel 1993.
2 Cfr. W. MONTGOMERY WATT, The Authenticity of the Works Attributed to al-Ghazâlî, in «JRAS», (1952), pp. 24-45.
3 Ad al-Ghazâlî sono attribuite più di quattrocento opere, alcune sono di dubbia autenticità, altre sono o riassunti di scritti maggiori o identiche a libri noti sotto altri titoli. Cfr. W. MONTGOMERY WATT, Al-Ghazâlî, in «The Encyclopaedia of Islam», 2nd 1965, vol. IIb, pp. 1062-1066, in particolare p. 1038 in cui è riassunto il più ampio studio delle stesso autore: Id., The Authenticity of the Works Attributed to al-Ghazâlî, cit., pp. 24-45. Non meno importante e parimenti dibattuta la questione della cronologia delle opere di al-Ghazâlî: cfr. M. BOUYGES, Essai de cronologie, cit. ed inoltre cfr. G. HOURANI, A Revised Chronology of Ghazâlî’s Writings, in «JAOS», 104 (1984), pp. 289-302 e Id., The Chronology of al-Ghazâlî’s Writings, in «JAOS», LXXIX (1959), pp. 225-233. Inoltre cfr. F. JABRE, La biographie et l’oeuvre de Ghazâlî reconsidérées à la lumière des Tabaqât de Sobki, in «MIDEO», I (1954), pp. 73-102 e A. BADAWÎ, Mu’allafat al-Ghazâlî (Le opere di al-Ghazâlî), Dâr al-Ma‘ârif, al-Qâhira 1961.
4 M. BOUYGES, Essai de chronologie, cit.,
5 Ib.,p. 86.
6 Restituisce l’idea di un decreto assoluto e immodificabile di origine divina o comunitaria. L’interpretazione di questo termine è estremamente complessa, per quanto per esempio Daniel Gimaret, come vedremo, lo traduca come “istruzione divina”. Esso alle volte indica, come dice Gimaret, la pura istruzione divina, ma altre volte viene a significare la decisione irrevocabile proveniente dalla scelta della comunità dei linguisti, o dei teologi o dei giuristi, relativamente ad una questione, divenendo in tal senso quasi sinonimo di ijmâ’ (consenso). Al-Ghazâlî parla, infatti, nel Kitâb asâs al-qiyâs del “loro tawqîf”, essendo questo loro riferito ai linguisti, o ai teologi o ai giuristi. Altre volte ancora potremmo intendere per tawqîf, tutto il bagaglio di istruzioni incontestabili derivante al fedele dalla tradizione ed in questo senso verrebbe ad essere quasi un sinonimo di naql. Per abbracciare le varie possibilità avremmo, quindi, potuto scegliere di indicare il tawqîf come quell’istruzione o quella decisione assunta dal consenso della comunità alla luce delle indicazioni date da Dio nella Legge Religiosa. Pur ritenendo questo il senso più proprio del termine e volendolo caricare di questo significato, abbiamo preferito, comunque, mantenere nella traduzione il termine arabo originale che da solo, sinteticamente e incisivamente, veicola il senso rintracciato. È proprio il modo specifico dell’espressione gazaliana ad imporre al suo lettore uno sforzo estremamente faticoso di concettualizzazione, poiché derivante in primo luogo da un’inesplorata ancora, e perciò sempre più complessa e articolata, interpretazione filologica del dizionario specifico e tecnico utilizzato dall’autore. Tuttavia, probabilmente proprio in questa difficile sfida che muove tra la logica e la filologia della speculazione teologica e giuridica islamica che consiste e riposa l’estremo valore e l’originalità del testo di al-Ghazâlî. Lo studio di questo trattato è, quindi, determinante anche ai fini di una prospettiva filologica volta a delimitare un lessico specifico proprio della teologia e della giurisprudenza islamica attraverso cui sia possibile indicare le diverse forme del ragionamento logico. Il testo di al-Ghazâlî ci consegna, infatti, una nuova terminologia che prende esplicitamente le distanze, spesso con toni polemici, da quelli che egli stesso definisce come i grossolani equivoci della filosofia arabo-islamica nel tradurre con termini arabi alcuni concetti logici, aggiungiamo noi, mutuati dalla logica greca.
Germana Porcasi: Laurea e PhD in filosofia alla Università di Palermo. Certificato d'Islamista, Diploma d'Islamista e Licenza di Arabo e Studi Islamici del Pontificio Istituto di Studi Arabi e di Islamistica, Master Euro-Mediterraneo in Business Internazionale e Politiche Pubbliche della Università di Bologna, Abilitazione all’insegnamento secondario SISSIS classe 37/A (Storia e Filosofia) della Università di Palermo, Docente, ricercatrice, articolista e traduttore. Varie pubblicazioni.