Numero 64 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Appunti sul Mediterraneo

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di Vincenzo Porcasi

      

 

Una infinita serie di fallimenti attraversano le acque del mediterraneo e in generale le sponde e le acque della vecchia Europa. La politica delle non accoglienze, l’inesistenza di una politica estera e industriale europea, l’assenza di un modello europeo di dialogo sociale, l’assenza di una vera politica dell’istruzione, la caduta del modello di Edimburgo sullo sviluppo delle PMI, delle politiche di Bologna e di Lisbona, del processo di Barcellona, e dell’Unione per il Mediterraneo, dell’UMA come dell’Unione Africana e della COMESA:
Si perché il vento del Sud di questi giorni è tutto europeo delle sue suggestioni, dei suoi fallimentari modelli di sviluppo fondati sul precariato e sul debito ora pubblico ora privato delle società indotte ad una scolarizzazione orientata alla ricchezza puramente finanziaria e facile e non sull’economia reale fondata sui valori del bello, del semplice, dell’originale.
I tempi quasi coincidono quando la società araba viene surclassata dal fondamentalismo turco con la caduta di Costantinopoli e in Europa si spacca quell’Europa cristiana magistralmente studiata dal Koshaker, per effetto della riforma Luterana, giusta nelle rivendicazioni sociali e di religiosità, ma non in quella religiosa e in quella politica.
Il problema in Europa non è riforma o controriforma ma la mano libera lasciata ai principi di uscire dal solidarismo anche feudale per legittimarsi nelle politiche affaristiche e di potenza, come avvenuto anche nella formazione dell’Italia in chiave sabauda: da qui le rivolte contadine e la nascita del colonialismo e poi del neo colonialismo.

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I BRIC OGGI STANNO AVENDO TANTO SUCCESSO perché NON SONO COLONIALISTI, ma fondano la loro azione sul crescere insieme, cioè sul solidarismo laico e onnicratico che corre sul web e sui suoi epigoni, da cui dobbiamo partire nella ricerca delle soluzioni. Da ciò la crescita del Pil africano fra il 3,5 il %,6% annuo.
Come affermato dall’UNECE, è un'entità giuridica senza un territorio, deve diventare un territorio, sul territorio vivono i cittadini. NON ESISTE LA GRECIA O LA SPAGNA ESISTE L’EUROPA che ha salvato la  DDR in vent'anni. Con un simile criterio Greci Irlandesi Italiani devono scrivere una Carta Sociale dove a fronte delle imposte,  delle Tasse e dei contributi esistano i servizi credibili e realmente fruibili, ma come asseriva l’UNECE, il territorio europeo comprende anche il Passo del Kebir, come la Tunisia e la Siria e la Turchia.
Il vento del sud caldo è vitale  e scolarizzato, ma non produce quell’occupazione che è ormai richiesta universalmente; occorre quella specializzazione richiesta dal mercato e dai nuovi Paesi Bric.
Alla conferenza di Trieste, organizzata qualche anno addietro da Maria Paola Pagnini gli amici brasiliani della Assindustria di San Paolo si ponevano il tema di come investire in Ucraina o in Tunisia, senza la clausola del trattamento dei nazionali: Gli interrogativi dell’epoca contraddistinguono oggi l’azione cinese in Africa o in Italia sapere come investire congruamente, rispettando il “fair value” dei prodotti, remunerando i vari fattori della produzione, nel rispetto dei principi fiscali connessi alle “controlled foreign companies”, ovviamente nel rispetto della trasparenza e della normativa sulla tutela del consumatore, sulla rintracciabilità dei prodotti e della normativa antiriciclaggio e anticontraffazione, ma intanto il made in Italy è divenuto il made for Italy.
Le proposte :

    • riqualificazione dei giovani nelle professioni e nei mestieri richiesti nel mercato attraverso stage professionalizzanti
    • creazione di un istituto per il finanziamento  il trading DEL PRODOTTO MEDITERRANEO,
    • creazione delle reti d’impresa euromediterranee,
    • creazione della cooperativa mediterranea
    • concessione del diritto del lavoro e della libera circolazione  a tutti i cittadini del mediterraneo
    • creazione di un sistema unificato della salute
    • unitaria politica di attrazione degli investimenti e trattamento dei nazionali
    • creazione di un sistema fiscale armonizzato nell’area
    • creazione di facoltà on web per le materie tecniche
    • realizzazione completa dell’area di libero scambio

     

    Vincenzo Porcasi:commercialista, anni 65. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, specializzato in questioni di internazionalizzazione di impresa, organizzazione aziendale, Marketing globale e territoriale. Autore di numerosi saggi monografici e articoli, commissionati, fra l’altro dal C.N.R.-Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Ministero del Lavoro. Incarichi di docenza con l’Università “LUISS”, con l’Università di Cassino, con l’Università di Urbino, con l’Università di Bologna, con la Sapienza di Roma, con l’Università di Trieste, e con quella di Palermo nonché dell’UNISU di Roma. E’ ispettore per il Ministero dello Sviluppo economico. Già GOA presso il Tribunale di Gorizia, nonché già Giudice Tributario presso la Commissione Regionale dell’Emilia Romagna.