Numero 75 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Lo scontro ideologico –
politico tra Oriente e Occidente

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di Edoardo Siravo

 

Il Teatro dei due Mari  ha messo in programma, nel proprio ciclo di spettacoli nel maggio/giugno del 2013 al Teatro Antico di Tindari (ME), due testi: 1) la tragedia I Persiani di Eschilo, nella traduzione di Giusto Monaco; 2) una drammaturgia che contamina le scritture delle Troiane di Euripide e di Seneca, per far rivivere visivamente due fondamentali momenti di scontro tra popoli  rappresentanti  due culture, l'europea e l'asiatica, che esprimono istituzioni    politiche, aggregazioni sociali, strutture religiose, concezioni di vita profondamente diverse.
 
Quasi all'inizio del suo racconto, Erodoto riferisce che “i Persiani trovano che nella presa di Troia sta l'origine della loro ostilità verso i Greci”; racconta, poi, che “(...) furono  i Greci a portar guerra in Asia prima che quelli la portassero in Europa”. Erodoto, dunque, si è reso conto che la guerra di Troia è un evento emblematico, ma  limitato nel suo valore storico, tanto che egli stesso lo considera un episodio bellico simile ad altri succedutosi precedentemente conseguenti a ratti di donne. La guerra di Troia, che è considerata la madre di tutte le guerre, fu combattuta tra popoli che non si differenziavano molto dal punto di vista religioso e ideologico. Sarà nei secoli successivi che il conflitto tra Oriente e Occidente assumerà i contorni di scontro tra concezioni di vita e civiltà.  

Infatti, dopo che Ciro il Grande avrà conquistato i regni di Babilonia e di Lidia, in conseguenza, avrà anche annesso i territori della Fenicia e della Siria e dopo che il di lui figlio Cambise avrà conquistato l'Egitto, il grande impero persiano identificherà in sé il patrimonio storico, culturale, ideologico e religioso di tutte le civiltà dell'Asia, solo ora organicamente rappresentate da un unico potere  politico e militare depositario dalle civiltà mesopotamiche, dei vari regni dell'altipiano iranico   unificati  da Assiri, Medi e Persiani, annettendo a questo eredità l'altrettanto millenaria cultura egizia, anch'essa sentita dai popoli europei come espressione di un Oriente diverso e non bene conosciuto. Con la spedizione di Dario I in Tracia e Macedonia, e con il conflitto permanente  tra le città greche della Ionia e le popolazioni delle isole di colonizzazione greca contro le satrapie persiane confinanti, la storia registrerà il primo conflitto tra Oriente e Occidente, in cui i contendenti sono depositari di un patrimonio storico, culturale, religioso e politico, di potenza tale da fronteggiare una altrettanto complessa sintesi di storia e significati.

Il regno persiano, appannaggio di caste militari e sacerdotali, infatti,  si basava su concetti di governo teocratico e considerava gli uomini come sudditi di una regalità incarnante la divinità. 

 

 

I Greci, invece, avevano elaborato concezioni democratiche e forme di convivenza politica nelle collettività sociali che riconoscevano alla nazione greca, che considerava barbari tutti i non appartenenti, la condizione depositaria di valori umanistici economicamente sostenuti da ceti mercantili che avevano sostituito la civiltà agricola. Tra i Greci era diffusa la proprietà privata e i Persiani non potevano comprendere come i Greci vivessero in città separate, talvolta in conflitto tra di loro, mantenendo vincoli antichi di religione e cultura.

Questo primo scontro, vissuto militarmente, ma con una coscienza storica delle prospettive di portata enorme in relazione all'esito del conflitto militare, si esplicita nelle “Guerre Persiane” combattute dai Greci, per lo più Ateniesi e Spartani, contro  armate,  forti di molte decine di migliaia di uomini e di un apparato militare di terra e di mare imponente per mezzi e per capacità bellica approntato da Dario e da Serse, che invasero la Grecia e ne distrussero città e monumenti nei primi decenni del V secolo a. C.

Nei secoli successivi si sono verificati numerosi altri momenti di scontro tra popoli e imperi rappresentanti quelle due culture profondamente diverse, l' europea e l' asiatica:
1.  Le conquiste asiatiche di Alessandro Magno nel IV sec. a. C..
2.  Il conflitto permanente durato alcuni secoli tra l'impero dei Parti e l'impero Romano.
3.  L'espansione dell'impero Bizantino in Asia.
4.  Le conquiste musulmane nel Mediterraneo dall'900 al 1500.
5.  La caduta di Costantinopoli e l'espansione dell'impero turco in Europa fino alla Prima Guerra Mondiale.
6.  Le guerre in Kuwait, Iraq e Afghanistan a guida americana e con l'impegno di numerose nazioni europee.
7.  L'attuale guerra di strategia economica condotta dall'occidente nei paesi dell'Asia.
8.  Il mai assopito conflitto arabo israeliano.

Questi ricorrenti episodi di conflittualità, tendenti all'appropriazione di territori e risorse, si ripropongono oggi con pericolose prospettive per la stessa esistenza del genere umano. Le operazioni di smembramento di poteri istituzionalizzati in Tunisia, in Algeria, in Libia, in Egitto, in Libano, in Siria, in Iraq, nello Yemen e in altri minori stati arabi, possono essere lette come manovre di accerchiamento nei confronti dell'Iran da parte delle potenze occidentali e di Israele, con la stessa logica politica e militare con cui dal lato opposto prima  i Persiani, e poi i Turchi avevano smantellato gli stati limitrofi alla Grecia perno e simbolo della civiltà occidentale.

L'Iran, per la sua vasta estensione, per la ricchezza del suo territorio e soprattutto del  suo sottosuolo, per la forza militare e culturale di cui dispone, rappresenta l'obiettivo cardine per l'affermazione totale in Asia delle dottrine da un lato liberiste e dall'altro imperialiste che la civiltà occidentale vuole imporre a forza nel continente asiatico.
Mentre l'Iran cerca di consolidare la propria potenza militare con gli esperimenti atomici, contrastato dai servizi segreti israeliani che continuano ad eliminare studiosi e scienziati che portano avanti quel progetto mediante azioni condotte da un apparato spionistico che si ramifica nei paesi arabi e nella stessa Persia, numerose organizzazione islamiche insinuatesi nei paesi europei e in America  compiono eclatanti azioni belliche, alimentando da un lato paure e tensioni, e favorendo dall'altro  reazioni altrettanto violente.

Solo attraverso azioni di alta caratura culturale e iniziative socio-economiche nell'ambito di progetti di sviluppo integrati si potrà evitare un conflitto la cui portata potrebbe segnare la fine dell'umanità.
Portatori di pace possono essere le istituzioni religiose, così come ha fatto recentemente Benedetto XVI in Libano e le istituzioni culturali pubbliche e private che concorrono  alla formazione delle coscienze.

Ecco perché nella prospettiva della realizzazione dei due spettacoli le Troiane e i Persiani, simboli del contrasto storico tra Oriente e Occidente precedentemente descritto, il Teatro dei due Mari ha predisposto un lungo percorso di approfondimento sulle tematiche precedentemente illustrate, dal punto di vista storico, letterario, artistico, politico, militare, economico, etc, che si svilupperà via web, usando i social network più conosciuti come facebook, twitter, flicker, YouTube, coinvolgendo il potenziale pubblico e soprattutto gli studenti, i professori dei licei classici e degli altri istituti superiori interessati agli spettacoli e all'approfondimento preventivo delle problematiche proposte dalla scena.

Tutti coloro che hanno intenzione di assistere alle rappresentazioni e che abbiano un account facebook, possono cliccare “mi piace” sulla pagina  http://www.facebook.com/ilteatrodeiduemarie/o possono contattarci alla mail teatrodeiduemari@gmail.com per avere tutte le notizie aggiornate del progetto.

Sono inoltre previste favorevoli agevolazioni per la partecipazione che saranno illustrate nella nostra successiva newsletter.

Grazie per la cortese attenzione.

Edoardo Siravo
Presidente del Teatro dei due Mari

Tindari (Patti) 1/1/2013

 

Edoardo Siravo: Attore e regista, nato a Roma nel 1957, ha recitato nelle compagnie teatrali più rilevanti del panorama nazionale in oltre 120 spettacoli.
Ha lavorato, e lavora, anche nel cinema, televisione e nel doppiaggio collaborando con importanti registi e attori quali: S. Randone, P. Stoppa, V. Redgrave, L. Ulmann, A. Lionello, V. Gassman, G. Lavia, G. Bosetti, L. Ronconi, L. Squarzina, R. Guicciardini, G. Patroni Griffi, A. Pugliese, J. Lassalle, M. Sciaccaluga, M. Missiroli, W. Pagliaro, G. Sbragia, G. Proietti, C. Verdone, M. Bolognini, D. Damiani, G. Capitani, S. Martino, R. de Simone, A. Piccardi.
regista

E’ stato la voce di G. Depardieu, di C. Reeve, di J. Irons, Koji Yakusho e di numerosi altri attori.
E’ stato assistente alla regia di Giancarlo Sbragia e quindi di alcuni spettacoli con protagonisti, tra gli altri, Michele Placido, Ivana Monti, Anna Teresa Rossini.
Per quanto riguarda la lirica, ha curato la regia del Macbeth di Giuseppe Verdi, con Marzio Giossi e Anna Valdetarra, per il Comunale di Vercelli e per la stagione teatrale di Nichelino (TO). E’ sua la regia anche dell’opera Simon Boccanegra per Vercelli, Cuneo e Nichelino. Nel 2006 ha partecipato al Concerto di Gala La Signora delle Camelie - Alexander Dumas incontra Giuseppe Verdi - musiche da La Traviata di Giuseppe Verdi e testi tratti da La Dame aux Camelias di Alexander Dumas figlio, con Danielle Streiff (soprano), Christian Ricci (tenore), Roberto Servile (baritono), Caterina Ilardo (soprano), Alessandro Fantoni (tenore). Il Concerto si è tenuto al Teatro "Massimo" Vincenzo Bellini di Catania.
Tra i vari recital in suo repertorio, i più richiesti ed apprezzati sono: Magia della Voce, con il baritono Roberto Servile, e Fra … intendimenti d’Amore, con Vanessa Gravina.
E’ stato docente di recitazione dell’Accademia Nazionale della Calabria con sede a Palmi e collaboratore del Premio Letterario Città di Palmi gemellato con il Premio Viareggio. Per tre anni Direttore Artistico del Teatro San Paolo di Palermo e del Festival di Sabbioneta, ha fatto parte del Comitato Artistico del Festival di Altomonte.
Partecipa come docente-regista dell’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria al Festival Internazionale delle Scuole di Recitazione di Casablanca dove consegue il premio per la migliore regia e tre premi per i suoi allievi-attori.
Ha collaborato con le maggiori riviste specializzate dello spettacolo ed è Presidente della Cooperativa di doppiaggio Sonora.
E’ inoltre socio S.I.A.E., traduttore e autore di numerosissimi Recital realizzati nei migliori teatri italiani.
E’ uno dei volti più noti della Televisione Italiana che lo vede protagonista in molti sceneggiati ed è uno dei personaggi principali della soap opera Vivere. E’ anche uno dei co-protagonisti della serie Ho sposato un calciatore.
E’ il Direttore Artistico del Festival di Volterra.
Ha fondato nel 2004 la Compagnia Molise Teatro di cui è Direttore Artistico.