L’ALBANIA:
dal sogno alla soglia dell'Europa Unita
Quando vent’anni fa’ gli albanesi abbattevano il gigante busto del dittatore comunista, l’ultimo pezzo del nostro “Muro di Berlino”, tutti gridavano “Vogliamo l’Albania come l’Europa”. Erano una vocazione ed un sogno di secoli. Gli albanesi erano tanto vicini e al contempo tanto lontani dai fratelli europei, rimanendo totalmente isolati per i cinquant’anni del più feroce sistema comunista al mondo.
Durante i vent’anni del periodo di transizione gli albanesi, ormai salvati e sostenuti dall’Occidente, stanno rincorrendo con fatica il treno dell’Europa, facendo anche ciò che sembra impossibile.
Riassumiamo brevemente le tappe dello spettacolare sviluppo economico, che farà anche da garanzia al più impegnativo sviluppo sociale e culturale: da penultimo paese più povero al Mondo, adesso l’Albania si posiziona al cinquantasettesimo posto; il PIL pro capite è cresciuto dai duecento dollari americani a oltre quattromila; il tasso di crescita negli anni 2000 è stato di circa l’8%, affrontandosi bene anche gli anni della crisi finanziaria mondiale, con una crescita del 4% nel 2009 e del 5% nell’anno seguente. L’inflazione, a livello del 3-3,5%, resta sotto controllo. Le esportazioni hanno segnato un forte incremento: nel 2010 sono raddoppiate e nei primi due mesi del 2011 sono aumentate del 72%. Le entrate del Bilancio dello Stato sono al livello di quattro miliardi di dollari, raddoppiate in confronto al 2005.
Il sistema Bancario può meglio rappresentare la buona salute dell’economia albanese: le filiali delle quattordici banche straniere ivi dislocate (compresi il gruppo Intesa San Paolo di Torino, la Veneto Banca, la Raiffeisen Bank, e altre banche greche, tedesche, arabe ecc.), hanno superato senza danni la crisi finanziaria e bancaria del 2008-2009 e per il 2010 mostrano un bilancio positivo, contribuendo anche alla salute delle società-madre, e concedono credito alle PMI come da indicazione del Premio Nobel Yunus.
La Banca Mondiale ed il Fondo Monetario Internazionale hanno classificato l’Albania come un paese mediamente sviluppato e che promette di essere un paese con un’economia sviluppata nel 2017; tale obiettivo è molto ambizioso, ma gli albanesi devono correre senza sosta, per non perdere il treno europeo.
Il sostegno dei paesi euro-atlantici è indispensabile: a tal fine il Governo Albanese sta predisponendo tanti incentivi e facilitazioni per attrarre gli investimenti stranieri, soprattutto quelli italiani e, quindi, anche quelli degli investitori sardi, popolazione molto simile agli albanesi per usanze, carattere e canzoni polifoniche.
L’Albania offre molte possibilità d’investimento ad alta redditività: ad esempio nel campo energetico, per il mancato sfruttamento del 70% del potenziale idro-elettrico, lavorandosi solo in tre grandi centrali idroelettriche (una del valore di un miliardo di Euro) e in cento delle quattrocento micro–centrali idroelettriche a disposizione. Il Governo poi sta analizzando anche la possibilità di costruzione di una centrale atomica di quarta generazione e ditte italiane stanno costruendo un elettrodotto Valona – Brindisi.
Grandi investitori stranieri stanno investendo miliardi di euro nelle energie alternative eolica, fotovoltaica e da bio–masse.
Altri interessanti sviluppi stano profilandosi nel campo del trasporto del gas in transito dal Mar Caspio: anche in tale direzione si prevede la costruzione di oleodotti e gasdotti verso l’Italia realizzati da ditte italiane.
La terra d’Albania è ricchissima, con ampi giacimenti minerari che aspettano massicci investimenti, soprattutto per cromo, rame, ferro-nichel, bitume naturale ecc.; vengono anche sfruttati vasti giacimenti petroliferi e le prospettive in merito sono considerate favolose.
L’infrastruttura dei trasporti è una grande prova che il paese sta affrontando: sono già state realizzate autostrade moderne dal Nord al Sud del paese, l’autostrada per il Kosovo, un’altra per la Macedonia è in fase di realizzazione assieme ad altri progetti importanti. Migliaia di chilometri sono progettati per i collegamenti con la zona interna del paese, in modo di arrivare dal mare alle montagne in due ore. Molte ditte italiane sono impegnate nelle costruzioni stradali e in due o tre anni Albania avrà la più moderna rete stradale balcanica.
Ci sono anche tante prospettive per la ricostruzione di ferrovie, porti, nuovi aeroporti, unitamente agli sforzi italo - balcanici per il Corridoio 8.
L’agricoltura presenta vaste possibilità d’investimento. Il paese, con trecento giorni di sole, con una pianura totalmente irrigabile e una diversità climatica interna, offre la possibilità non soltanto di coprire tutti i fabbisogni alimentari del paese, ma anche di esportazioni di ortaggi, frutta e di prodotti di zootecnica totalmente biologici. Lo Stato sta sostenendo un ambizioso programma per la coltivazione di venti milioni di olivi e di altri duecentomila ettari con frutteti di noci, noccioline, castagne, frutti del sotto-bosco, che apriranno la via a tanti posti di lavoro e aiuteranno lo sviluppo dell’economia agro-alimentare. Solo nell’alto piano di Korça si può ricominciare la produzione di barbabietole in una superficie di 40 mila ettari e la ricostruzione dell’industria dello zucchero (per 100 mila tonnellate) prodotto tanto richiesto dall’occidente.
Ci sono enormi potenzialità nell’industria delle acque minerali e nello sfruttamento razionale dei parchi dei boschi nazionali, un avvenire proficuo hanno poi l’acquacoltura, l’industria del trattamento dei pesci e delle sardine, i prodotti eccezionali della zootecnica, interamente biologici. Le piante medicinali albanesi sono molto apprezzate all’estero, poiché del tutto biologiche e naturali, ma sono necessari degli investimenti per la certificazione e la trasformazione industriale dei prodotti in questione.
Il turismo ha uno spettacolare sviluppo: dai flussi inesistenti dell’epoca socialista, l’anno scorso è stata raggiunta la cifra di 3,5 milioni di turisti, con una proiezione fino a 15 milioni. La stampa specializzata euro-atlantica ha considerato l’Albania turistica come “La bella addormentata” e “Una Svizzera con il mare”. I tour operator turistici italiani e sardi possono offrire una esperienza inestimabile nel campo.
Nella sua intenzione di favorire gli investimenti stranieri in Albania lo Stato ha adottato alcuni provvedimenti essenziali come:
- “L’Albania 1 Euro” per contratti di terreni a scopo industriale, agricolo, turistico, ecc.;
- Un livello d’imposta sui redditi a quota fissa e del solo 10 %;
- L’esclusione dall’IVA per i prodotti all’esportazione;
- Le assicurazioni sociali a livello del 15% per gli imprenditori;
- La costituzione del Centro di Assistenza Fiscale;
- Un Centro anche per l’assistenza per i venti diversi tipi di licenze;
- Il Centro Nazionale del Registro Commerciale, già in funzione, che offre servizi entro un’ora e per solo un euro;
- Trasparenza e servizio on-line per le gare d’appalto pubblico;
- Il rapido sviluppo del digitale in Albania, arrivando finora a una penetrazione a livello del 47% e che sarà concluso totalmente nel 2013.
Altre importanti garanzie per gli investitori stranieri sono anche:
- L’adesione dell’Albania nella NATO e la presenza di truppe albanesi negli scacchieri più caldi nel Mondo.
- L’Albania è uno Stato democratico, con una democrazia efficiente, in rispetto della moderna Costituzione e di una legislazione sempre più europea.
- Gli accordi per la libera circolazione di albanesi nella zona di Schengen.
- Il paese ha fatto enormi sforzi per rispondere alle 2500 richieste poste dalla Commissione Europea per l’adesione dell’Albania all’U.E.; per le dodici questioni rimaste in sospeso lavorano seriamente dodici Commissioni Statali.
- L’Albania offre risorse umane qualificate tramite le tante facoltà pubbliche e private albanesi e oltre 10 mila studenti conseguono gli studi nelle più prestigiose università europee ed americane, ritornando in gran parte per servire la loro Patria.
Di cosa ha bisogno l’Albania?
Oltre agli investimenti stranieri, l’Albania ha bisogno di un sostegno nel progresso socio-culturale e di un’ulteriore emancipazione della popolazione. L’Albania ha bisogno di conoscere i modi per superare tanti problemi risolti da tempo in Italia ed Europa e non ha le conoscenze per la funzione e la gestione di cooperative sul modello di quelle europee, essendo le cooperative in Albania un tabù, per il brutto ricordo delle cooperative socialiste. Non si conoscono neanche gli incubatori tecnologici d'impresa, tanto sviluppati e progrediti in occidente.
In Albania esiste già una fitta rete della società civile, ma ha bisogno di linfa, sostegno ed orientamento.
Un’altra garanzia per gli investitori italiani è anche la comunità degli imprenditori italiani operanti in Albania (AIOA), che raccoglie circa 500 soci, e tante istituzioni italiane con sede a Tirana, come l’ICE, la Cooperazione Italiana, le Camere di Commercio Pugliesi ecc.
Un esempio brillante nel sostegno all’Albania è l’impegno straordinario ed umano del Volontariato italiano in Albania, “VSP “, che con 135 specialisti di primo piano (ingegneri, urbanisti, operatori agro-industriali ecc). hanno visitato ogni angolo dell’Albania e sono stati apprezzati dagli albanesi, dai mass-media nazionali e stranieri per l’apporto gratuito di conoscenze, tecnica e tecnologia italiane, per una moderna gestione delle aziende.
Come si vede l’Albania è seriamente impegnata sulla via dell’integrazione nella grande famiglia dell’Occidente e per proporre il più presto possibile la candidatura per l’adesione all’U.E.
Lo spirito del seminario del Villacidro sarà veramente un sostegno indispensabile per tutti i paesi balcanici candidati all’UE.
Luan Pustina
Economista Finanziere
Presidente dell’Assoc. Nazionale degli incubatori D’impresa
Studio di consulenza Finanziaria e Giuridica ‘Pustina’