Per una classificazione del web 2.0
Il Caos Management è una rivista online. E come tale potrebbe esistere anche su carta. Quando leggete queste righe, quindi, non fate niente di nuovo. Ma, come ormai tutti sappiamo, facciamo qualcosa di nuovo quando condividiamo. Il network è diventato la filosofia di vita dell’ultimissima era. L’era dei social network.
Il web 2.0, come ormai lo si definisce da tempo, ha donato la possibilità agli utenti di condividere, essere autori a più livelli. Ultimamente anche la trasmissione di RaiTre, Report, ha dedicato una puntata a questo mondo, mettendo all’erta tutti gli utenti con riferimento ai dati sensibili.
In questo contesto, tuttavia, vorrei provare a fare una classificazione di tutti quei mondi virtuali in cui ognuno di noi si immerge quotidianamente, seppur con scopi, presupposti, inquadramenti e contesti differenti.
Mi cimento in quest’opera per provare a dar vita ad una mappa più precisa di quello che è l’universo web del nostro tempo. Dove la confusione e il disorientamento spesso, sono all’origine di gravi conseguenze personali, come quelle raccontate da RaiTre qualche giorno fa. Dare qualche punto di riferimento alla nostra navigazione potrebbe aiutare ad evitare simili errori.
Ho raccolto questi universi dello sharing, della condivisione, in 9 classi. Partiamo dalla principale, quella che, nel lessico quotidiano, le accomuna tutte.
Il social network
Condivisione completa. Sono libero di appendere in bacheca tutto ciò che voglio e condividerlo con quante persone voglio. Non ci sono confini: video, testi, link, canzoni, pensieri. C’è di tutto… se siete naufragati tre anni fa e tornate ora da un’isola deserta, date un’occhiata a www.facebook.com e capirete di cosa sto parlando.
Il social bookmarking
Un bookmark è un segnalibro. Di conseguenza i social bookmarkings sono quei posti dove gli utenti decidono di condividere segnalibri, che nell’era di internet, si chiamano link. Ci si linka (?) ad articoli, a video, a file, ad interi siti… si condividono interessi e ci si confronta. Digg, Stumble Upon o Delicious sono i leader internazionali di questo mercato.
La professional community
Ci si piazza online con un profilo esclusivamente professionale. Ricercatori ed avvocati, dottori e commercianti, amministrativi ed istruttori, tutti insieme condividono le loro esperienze, si confrontano, si chiedono consigli, si radunano in gruppi e si connettono con potenziali clienti, fornitori, colleghi… Linkedin e Viadeo sono le due piattaforme più riconosciute da questo punto di vista.
Le communities tematiche
In questi contesti gli utenti possono condividere passioni a più livelli, dai professionisti ai dilettanti. Si va dalla fotografia ai libri, dal cinema alla musica, dagli scacchi alla cucina. Si condividono idee, si organizzano eventi, si discute di quel tema che lega tutte queste persone spesso lontane migliaia di chilometri. I più famosi sono Anobii se siete interessati ai libri o myspace per i musicisti.
I Media Sharing
Media in inglese significa mezzi, canali. Il video, ad esempio, è un canale; così come l’mp3 o le immagini. Comunità di condivisione sono estremamente diffuse ed è facile pensare immediatamente a YouTube, per i video, o a Flickr per la condivisione delle immagini. Anche qui si va dai professionisti agli amatori suddividendo però gli utenti in tre categorie: chi crea, chi osserva e commenta, chi si limita alla fruizione passiva.
Il geotagging
Questa categoria, idealmente, è vicina a quella delle communities tematiche; con l’importante differenza, tuttavia, del fil rouge. In questa categoria, infatti, non è importante il cosa ma il dove. Gli utenti lasciano commenti su luoghi dove sono stati, dai ristoranti ai parchi pubblici così chi viene dopo può saperne qualcosa di più.
L’e-commerce
Anche questa categoria è estremamente famosa, basti pensare ad una piattaforma come eBay o ad Amazon; l’apporto degli utenti cambia da sito a sito ma tendenzialmente chi vende e chi compra può fare domande, lasciare commenti e consigli, dare un giudizio complessivo in modo da rendere l’acquisto online più sicuro.
Il blog
Blog è lo spazio dove l’utente posta ciò che vuole ed i lettori sono autorizzati a lasciare commenti creando, in questo modo, un dialogo con l’autore e con gli altri lettori. E’ importante tuttavia creare una differenza tra il blog vero e proprio (Wordpress o Blogger) e quello che si chiama microblogging. In questa sezione possiamo trovare Twitter, che – in un sottile strato di territorio che lo contraddistingue dal social bookmarking – lascia libero l’utente di postare ciò che vuole in 140 caratteri.
Forum
Anche il Forum, benché spesso non annoverato in questa famiglia, fa parte a rigor di logica della famiglia del networking; gli utenti si radunano per i più svariati motivi (città, consigli, tematiche, ecc…) e si scambiano idee ed opinioni.
Stefano Magliole: e' nato a Roma nel 1980. Laureato in regia teatrale, vive da due anni a Londra dove lavora e studia nel settore delle Risorse Umane, cercando di coniugare creatività ed organizzazione nella quotidianità aziendale. Per sapere cosa fa potete visitare il suo profilo su Linkedin
http://uk.linkedin.com/in/stefanomagliole