Numero 70 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Ferma a pensare

di Marisol Barbara Herreros

 

Non è facile riprendere un discorso che si è interrotto due mesi fa. Nella vita ci sono degli accadimenti che ci segnano, ci fanno cambiare pagina, iniziare una nuova fase della nostra vita.
Credo che bisogna darsi il tempo per vivere questi accadimenti in pieno; lasciarli passare come se niente fosse non è nella mia forma di affrontare la vita. Penso da sempre che la vita è veramente troppo bella e degna di essere vissuta nel migliore dei modi, e questo significa pienamente, nel bene e nel male, altrimenti, stiamo tradendo la nostra natura umana e diventiamo semplici esseri viventi senza cuore, anima, intelligenza, memoria, ricordi, ossia tutto quello che ci differenzia dalle amebe (per quanto ne sappiamo fino ad oggi, magari domani scopriamo che sono piene di accadimenti anche loro).

Uscendo dal mio “ritiro dal mondo” ho scoperto che le cose non sono cambiate tantissimo, il che mi sembra più che normale, ma scopro con piacere che si sta arrivando tutti a sentire la necessità di cambiamenti radicali. Le sensazioni sono come delle ferite aperte che hanno bisogno di essere curate. Il come abbiamo funzionato fino ad ora, oramai non funziona più, e ovviamente a livello di economia ci sono tantissimi esperti che parlano della fine del capitalismo. Si sente la necessità di recuperare dei valori antichi e fondamentali, si parla di crescita e di decrescita, si parla del soddisfacimento dei bisogni delle persone (Serge Latouche), si parla della economia del dono (Genevieve Vaughan, tra gli altri), si parla di “solidarietà”, di recupero della famiglia come nucleo di sostegno reale all'individuo, si parla di spendere meno per la guerra e ritrovare una specie di sobrietà. Meno apparire, più essere. Sarebbe un buon inizio.

Stanno fiorendo le cooperative femminili, forse perché per le donne è più facile collaborare ad un progetto quando si tratta di mettere in comune le diverse abilità, e si sta dando abbastanza peso al fatto che fior di avvocati, economiste, etc. si trovino a fare dei lavori che sono molto più in contatto con la terra, con l'artigianato, con la creatività. Più che altro credo che si cerchi una diversa forma di collaborare, si cerca la parità sociale, si cerca di produrre un qualcosa, qualunque questa cosa sia, utile per la comunità, che rappresenti un momento di aggregazione e non di scalata sociale o lavorativa con tutto quello che ne consegue.

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Negli ultimi anni le donne europee e molto di più le Italiane facevano i figli molto più tardi per una scelta quasi obbligata (università, lavoro, carriera, matrimonio o convivenza e dopo magari i figli), ma cambiando la forma di relazionarsi con il mondo del lavoro e cambiando il mondo del lavoro stesso, ci si può permettere di allevare dei bambini senza le baby sitter che ti portano via lo stipendio appena lo hai preso e soprattutto senza quel famoso “senso di colpa” di tante donne lavoratrici che passano gran parte della loro vita correndo da una parte all'altra con la costante sensazione di essere in ritardo per qualcosa, o inadeguata per un'altra.

Alla fin fine, tutta questa corsa dove ti dovrebbe portare? Forse ad essere felice? A vivere il momento come se fosse l'ultimo? Ossia, sei cosciente di quello che stai facendo e stai assaporando tutte le cose della vita mano a mano che ce le hai davanti o un giorno ti svegli e ti rendi conto che una serie di accadimenti non si ripeteranno mai? 

Per me è una presa di coscienza fatta da molti anni, ma mi rendo conto che molti altri ci stanno arrivando come conseguenza dei cambiamenti dovuti alla realtà economica attuali, dalla paura del futuro, dal capire quanto le cose possono cambiare da un momento all'altro e non tornare mai più come erano prima. Per fortuna, non sempre negativamente.

Ma il cambiamento è bello se è affrontato serenamente, anzi, con gusto, con intelligenza. E' un'opportunità unica per “revisionarsi”, per vedere se stesso e la forma di portare avanti la propria vita in una prospettiva diversa. E per questo, bisogna darsi il tempo necessario per farlo, fermando per quanto si può il presente immediato. E in ogni caso si rinasce! Più forti di prima, più consapevoli e quando capita (poche volte) più allegri...

Versión ESP

 

Marisol Barbara Herreros:  Cilena di nascita nazionalizzata italiana, con più di 30 anni di esperienza in marketing, vendita e relazioni pubbliche (fatto anche la dogsitter a Londra, vissuto in una houseboat sul Tamigi e la receptionist di un grande albergo a Santiago, tra altre cose). Viaggiato un po', vissuto stabilmente in Santiago del Cile, Quito, Londra e Roma. Responsabile della Redazione di Caos Management. Direttore di GEManagement Ltd.

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