Direzione aziendale: La “Mirabile Visione”
La Vision in un processo di scelta aziendale è il motore per definire la Mission, quindi non tanto di quale persona/risorsa avremo bisogno, ma definire prima cosa si vorrà fare.
Dopo questo passaggio sarà far diventare il Sogno del singolo (imprenditore) nel Sogno collettivo di tutti (l’organizzazione).
“Nessuno di noi è così brillante quando possiamo esserlo tutti” Kenneth Blanchard.
Da questo ne deriva che nelle organizzazioni odierne l’immaginario del singolo deve tradursi nell’immaginario collettivo, capace di chiarire, e dare un significato certo all’esperienza di ogni singolo individuo.
L’equilibrio tra necessità e coesione non solo nella visione ma anche nel processo delle decisioni.
“Visione, processo percettivo per mezzo del quale si ha la conoscenza del mondo esterno…..percezione visiva di eventi o immagini che traggono origine dalla realtà, sono attinenti ad essa e possono divenire reali”. (Zingarelli)
Ma la Vision da dove trae origine?
L’intuito è origine della visione, della “mirabile visione” come scrive Dante nella Vita Nuova cap. XLII, visione come possibilità dello scrutare “dentro“.
Il metodo/sistema sarà la via per affrontare le peripezie al fine del perseguimento della Vision; importante sarà aver definito bene i ruoli all’interno del gruppo, “uniti si vince” (Danzel Washington in “Il sapore della vittoria”), il gruppo unito sarà indistruttibile; la forza del gruppo è stato sempre il filo conduttore anche per diversi altri film come “Quella sporca dozzina”, “Fuga per la vittoria” e molti altri.
Numerosi imprenditori hanno definito questa visione come un sogno in continuo movimento, una perdurante mutevolezza, sogni che si sono poi alla fine intrecciati con le aspettative di dirigenti, lavoratori e clienti finali.
Valore principale alla realizzazione dei sogni è quello di condividere quei sogni con i propri collaboratori, ma non al solo scopo di “marketing” interno all’organizzazione.
La Vision e la Mission devono avere come basi la sincerità, le persone che operano in una organizzazione, se viene meno la coerenza tra ciò che la dirigenza “proclama” e ciò che realmente mette in essere, difficilmente riusciranno a realizzare degli obiettivi, come descritto nella Vision dell’organizzazione.
Questo periodo storico per le grandi aziende è un’era di grande complessità, il rimanere competitivi sul mercato diventa allora un dovere, queste mutevolezze impegnano risorse organizzative, sfida che senza consapevolezza e condivisione, da parte di tutti gli addetti diventano solo una sfida persa in partenza.
"La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati. La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura. È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa. Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo, non c'è nulla di illuminante nel rinchiudersi in sè stessi così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure. Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che c'è dentro di noi, non è solo in alcuni di noi è in tutti noi. Se noi lasciamo la nostra luce splendere inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso. Appena ci liberiamo dalla nostra paura la nostra presenza automaticamente libera gli altri" (dal film “Coach Carter”)
In definitiva la parola magica resta e rimane “condivisione”.
La direzione deve avere la ragione dell’operare, la Vision, una bussola, un faro che indichi senza incertezze la rotta ai propri “marinai”.
La partecipazione dell’organizzazione è fondamento al fine che valori ed identità siano allineati agli obiettivi da raggiungere, gli individui ed i gruppi si devono identificare con gli obiettivi aziendali e lavorare al fine che essi si realizzino, la Vision dovrà essere il “comandamento” della vita dell’organizzazione.
Il fattore stimolante è un principio chiave della crescita professionale, perché è la fonte di quella vivacità che spinge ad esercitare le proprie capacità e ad “aggredire” gli intoppi, impegnandosi per toccare i propri obiettivi. La motivazione è tanto più forte, quanto più intimo è il valore che viene assegnato all’obiettivo che si vuole perseguire.
“Anche se meritate la vittoria non c'è nessuno che ve la regalerà, a volte dovete prendervi quello che è vostro. Siete pronti a farlo!?” (dal film “Coach Carter”)
“La Visione è lo stato futuro anelato, che si aspetti che si manifesti nel/dal business. È la differenza che un’organizzazione e i singoli che la costituiscono hanno l'intenzione di portare nel mondo. È come vogliono che il mondo risulti rappresentato una volta che sia stato cambiato dai loro contenuti e dalle azioni che li diffondono, realizzazione della Mission”.
La Visione definisce il futuro dell’organizzazione,la sua definizione racchiude la prospettiva per la quale un’organizzazione è stata creata.
Vision ha un rapporto diretto con leadership e con la sfera emotiva, da dove nasce vitalità, progettualità e immaginazione punti focali per il saper mantenere alto il livello di energia ed entusiasmo, ambienti di sicuro favore ad un cambiamento, al fine del raggiungimento di un disegno più ampio e che abbracci l’organizzazione a 360°, finalizzare questo al fine di creare anticorpi a possibili pessimismi che possano emergere, infondendo sempre fiducia e mantenendo sempre elevato il livello di determinazione dell’esecuzione delle proprie mansioni.
La Vision è una figura mentale potente di quello che vogliamo creare nel futuro. La distanza fra il futuro desiderato e la realtà attuale e ciò che da al “sogno” la vitalità di diventare realtà, è ciò che muove l’organizzazione.
Nel processo e nella concretizzazione della Vision è strategico il coinvolgimento e l’adesione di tutti, le persone si legano molto più difficilmente per qualcosa che non sentono loro e che non hanno collaborato a creare. Si tratta di un processo “profondo” in cui si inseriscono in gioco le emozioni, che dovrebbe partire dal cuore, come gruppo di lavoro e/o come organizzazione, stimola il cambiamento e per questo richiede un’apertura assoluta ad esso. La trasformazione è una costante, è continua, e per questo le organizzazioni sono chiamate ad agire con la massima elasticità.
La Vision spiega lo scopo (chi siamo e dove siamo diretti).
La Mission spiega concretamente l’ambito (come arrivarci).
La Mission è il percorso, la via, le tappe che l’organizzazione vuole intraprendere per andare verso quell’orizzonte definito dalla Vision.
Serve per delimitare le risorse, mezzi e persone, da “ipotecare” per il viaggio, da fare con i nostri compagni.
La Mission si mette in relazione con ciò che deve essere ultimato; la Vision cerca nuovi universi.
La Mission è lo scopo a cui mira un’organizzazione. Si tratta di una esplicitazione che rende l’organizzazione e la direzione focalizzata al raggiungimento della Vision.
Comprendere il significato e il valore della propria missione è un passo necessario che ci consente di realizzare degli obiettivi, sostenuti da una forte motivazione che ti garantisce l’impegno per raggiungerli.
“Determinante è se saremo riusciti a svolgere il ruolo di veri e propri leader o semplicemente di esperti, supervisori, project manager, amministratori o burocrati. Il sentimento della leadership è identificato dalla partecipazione, dalla cura meticolosa e partecipata per il contesto, e in quest’ambito che gli obiettivi necessitano di energia e vigore nell’attuazione, per introdurci nel contesto più ampio di Vision emozionanti.”Clemmer.
E così, il generale esperto nell'organizzazione prende per mano i suoi uomini come se conducesse una sola persona. (Sun Tzu)
Mi piace chiudere però con questi ultimi due pensieri……
“Vinco le mie battaglie anche con i sogni che i miei soldati fanno quando dormono” (Napoleone).
“Ho avuto ufficiali competenti che, di fronte ad un plotone, non vedevano altro che un plotone, un gruppo di soldati. Ma ho avuto anche leader che di fronte ad un plotone vedevano 44 individui, ciascuno dei quali aveva aspirazioni e sentimenti, ciascuno dei quali voleva vivere, ciascuno dei quali voleva far bene" Norman Schwarzkopf.
Gianluca Gaggioli: Coniugato ritrovato nel giro di un "botto" con tre figli tutti a breve distanza, e che non si sa come, trova il tempo di “dilettarsi” sulle tematiche di qualità e management. Da oltre dieci anni lavoro nel ambito ferroviario e elettromedicale nel ruolo di ’Assicurazione Qualità e dei Sistemi per la Gestione della Qualità. Attualmente Board Member di Fiordi Risorse e Quality Assurance Manager @ CIESSE S.p.A. nell'area di Firenze. Competenze specifiche: Gestione della Qualità Secondo le Normative EN ISO 9001, EN ISO 13485, IRIS ( International Railway Industry Standard ), Six Sigma, Kaizen Sistemi Operativi e Gestionali conosciuti SAP, AS/400, Sigla ++, Gamma Enterprise ERP, Lotus Notes, Autocad, Solid Edge, Principali applicativi in ambiente Windows, principali applicativi in ambiente Linux, Arcview, G.I.S.