BELLA IDEA - Un progetto davvero innovativo
di Marisol Barbara Herreros
In ottobre dell’anno scorso ho intervistato una mia vecchia conoscenza (vedi http://www.caosmanagement.it/n34/art34_02.html) e sono tornata attirata da una sua iniziativa, interessante soprattutto nei tempi di crisi che viviamo.
Buongiorno dr. Veronesi, ci spiega bene questa iniziativa ?
Si certo, è molto semplice.
Molto semplice non direi, non mi risulta che a livello italiano ci siano altre aziende che incentivino i propri dipendenti a fare azioni di volontariato pagate dalla azienda …
Non so se ce ne sono altre o no, ma a me poco importa. Anzi mi stupisce che Prontoseat sia la prima a lanciare una iniziativa come questa. Come le ho detto il tema è semplice, le aziende sono immerse nel territorio in cui operano così come le persone che vi lavorano. Fanno parte, devono far parte di un contesto socio economico permeabile agli stimoli e alle relazioni con la realtà di tutti i giorni. Chi lavora in azienda poi deve essere orgoglioso di portare il nome di quella azienda sempre e comunque, deve essere orgoglioso di poter dire “da noi si fa”, da noi si può”, “noi abbiamo la possibilità di”
E quindi ?
Quindi abbiamo definito un accordo con una onlus, Casa Oz, http://www.casaoz.org/ che si occupa delle famiglie di bambini che incontrano la malattia e che hanno bisogno di aiuto e di sostegno di tutti i tipi. Una associazione che ha dimostrato una vitalità e una passione fuori dal comune (che è esattamente ciò che desidero per Prontoseat). Bene abbiamo offerto la possibilità a tutto lo staff della azienda di dedicare nel corso dell’anno cinque mezze giornate di lavoro retribuite dalla azienda a Casa Oz. Secondo criteri e valutazioni altamente selettivi e qualificati della associazione. Il supporto può andare dal sostegno “consulenziale” alle famiglie, alla preparazione dei pasti, dall’erogazione di corsi di formazione di italiano o di excel, alla disponibilità a fare da autista tra la casa e l’ospedale. Sulla base delle proprie qualifiche, esperienze, passioni.
Comunque mi lasci dire che in un momento di crisi come questo, dove l’attenzione di tutte le aziende è posta sul taglio costi e sulla ottimizzazione dei ricavi, la sua sembra una azione un pò insolita.
Vede, io ho l’ossessione dell’ebitda (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization), da raggiungere sempre e comunque. Come dice lei tutte le aziende stanno tagliando i costi in modo ossessivo e cercando di trarre il massimo “profitto” dai ricavi. Tutte. Come anche Prontoseat ovviamente, in modo esasperato. Ma ci vuole qualcosa in più, bisogna ricordarsi sempre delle persone che lavorano per l’azienda e che sono fatte di carne, sangue ed emozioni e che sono le uniche in realtà che possono fare la differenza tra quello che fanno tutti e quello che fanno in pochi o quasi nessuno.
Quindi questa bella e nobile iniziativa la promuove per un bieco motivo economico.
Detta così è proprio brutta e non è la base del mio pensiero. Io credo che si debba pensare a come raggiungere gli obiettivi economici della azienda con le persone valorizzando al massimo le loro motivazioni e desideri e non “nonostante e malgrado” le persone, che, mi lasci dire, è il credo di molte organizzazioni.
Quanti hanno aderito all’iniziativa?
Sono rimasto sbalordito, in questa fase di progettazione e di analisi delle attività a cui si può aderire, ha dato la propria manifestazione di interesse il 75% dello staff. Mi aspettavo non più del 25%. Sarei felice se al termine di tutta la fase di preparazione rimanesse attivo il 10 %
Qual è l’età media e il livello di istruzione dello staff?
32 – 33 anni, per la maggior parte laureati in discipline diverse
Come pensa di “ripagarsi” le giornate di assenza delle persone che aderiranno operativamente al progetto ?
Mi creda, il contributo che l’azienda ha ricevuto in questi primi 3 mesi dell’anno in modo spontaneo e “gratuito” da parte dello staff per affrontare situazioni di crisi e di difficoltà ripagano già ampiamente tutte le giornate che saranno dedicate a una iniziativa che comunque e in ogni modo non potrà che arricchire chi vi partecipa. Una ricchezza che, inoltre, non potrà che riversare nel microcosmo aziendale e che sarà tanto più utile in un momento di crisi e di difficoltà profonda che tutti quanti stiamo vivendo e che dovremo superare attingendo a tutte quelle metacapacità che ci distinguono da “quello che fanno tutti”.
Mi ha quasi convinto. Me la fa una promessa?
Si certo, se posso.
Ci risentiamo tra qualche mese e mi dirà come e quanti hanno poi partecipato al progetto operativamente
Senza dubbio. La fa, lei, una promessa a me ?
Si certo, se posso.
Prova a capire perché nessun altra azienda ha iniziato questo tipo di percorso e tra qualche mese mi dice perchè ?
Affare fatto, ci risentiamo tra un paio di mesi. Comunque, per ora, complimenti davvero.
Marisol Barbara Herreros: Cilena di nascita nazionalizzata italiana, con più di 30 anni di esperienza in marketing, vendita e relazioni pubbliche. Viaggiato un pò, vissuto stabilmente in Santiago del Cile, Quito, Londra e Roma. Responsabile della Redazione di Caos Management. Direttore di GEManagement Ltd. http://www.linkedin.com/in/barbaraherreros