Numero 53 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Comunicare secondo natura
la comunicazione one to one

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di Franco Marmello

 



Soffermiamoci ancora sul tema della personalità e, sulla base di quanto appreso fin qui, proviamo a costruirne una visione di sintesi...

    • Una buona personalità - Dopo aver analizzato le caratteristiche principali che possono distinguere in modo ottimale il comportamento di chi ha da proporre qualcosa a qualcuno, ritorniamo sul tema della personalità. La personalità é, per ognuno di noi, la somma evidente delle peculiarità del nostro carattere ed é -soprattutto- lo strumento comportamentale che ci permette di assumere un certo ruolo nel rapporto con gli altri. Avere buona personalità significa entrare naturalmente in simpatia con le altre persone. Riuscire simpatici, però, non vuol dire fare ridere la gente; vuol dire, piuttosto, tirare fuori quel qualcosa di speciale che ognuno ha ben nascosto in sé e che serve, appunto, a renderlo simpatico in modo particolare.

    • Essere fraintesi - Non é posssibile negare che a influenzare la nostra personalità concorrono un' infinità di fattori, interni ed esterni. Per questo il risultato sociale del nostro comportamento non sempre é rappresentativo della nostra personalità migliore, delle nostre sincere buone intenzioni; anche se viene preso sul serio (quel comportamento) da chi riceve le nostre comunicazioni, verbali e non. Questo tipo di risultato (anche se non ci rappresenta per quello che noi vorremmo veramente essere) é in grado di provocare -quando non curato con attenzione- reazioni molto lontane dal tipo di feed-back che ci attendiamo dagli altri dopo aver cercato di instaurare con loro un rapporto, mettendoci magari tutta la nostra buona volontà. Il comunicatore per professione lo sa bene. Essere fraintesi o male interpretati rappresenta un danno psicologico per tutti; ma per chi vive materialmente e moralmente di comunicazione é doppiamente grave.

    • Incappare in equivoci di questa natura - Questo tipo di incidente danneggia lo spirito e il corpo, compromettendo -per esempio- la parte materiale di un processo commerciale di vendita, cioé la chiusura di un contratto e la conseguente corresponsione di un'entità in denaro che risponde all'esigenza di sopravvivenza e di crescita dell'azienda e dell'individuo che la rappresenta; compromettendo l'autostima di chi non ha visto premiato il suo sforzo professionale, il suo impegno a far bene. Tanti possono essere gli esempi, sia per la parte materiale del risultato che per la parte morale-spirituale.

    • La personlità adatta - Come far emergere da ognuno la personalità adatta al ruolo aziendale é oggi un tema dibattuto nel campo della formazione professionale. Facciamo questo esempio poiché il lavoro impegna la parte principale della nostra vita. Si trovano al posto sbagliato tutti quegli operatori che vivono con sofferenza il compito  loro affidato e che si ostinano ad attribuire all'interlocutore difficile le responsabilità del mancato buon fine di una trattativa magari impostata e portata avanti con il massimo sforzo, ma senza la necessaria attenzione a modificare e a indirizzaee alcuni aspetti della loro personalità: unico mezzo per ottenere risultati positivi, anche nei casi definiti impossibili.

    • Quando abbiamo qualcosa da proporre - Ai nostri Clienti, ai nostri capi, ai nostri collaboratori. E' tanto strano che questi si aspettino volontà di sintonia da parte nostra? Facciamo alcune considerazioni in merito al dovere di avere una buona (adatta) personalità:

     

    • Ogni rapporto umano é un pretesto per una transazione
    • Ogni transazione ha come protagonisti delle parti, almeno due
    • Almeno una delle parti é penalizzata dal proprio grado di bisogno, dalla necessità della riuscita
    • Per almeno una delle parti riuscire rappresenta l'obiettivo del rapporto
      • Questa é la parte che ha, in quel momento, la temperatura più alta, un interesse più pressante che rischia di portare in dote (in modo negativo, sotto forma di stress) nella transazione stessa

     

     

    Perché rifiutarsi di fotografare in modo critico-positivo-costruttivo
     il modo di svolgere il ruolo che ci viene affidato
    (a seconda della situazione di lavoro o di vita)
    senza praticare a noi stessi inutili e diseducativi sconti?

    Perché non impegnare le nostre energie
    per l'analisi delle possibilità di riuscita
    oltre le soglie di difficoltà contigenti
    anziché impegnarle in inutili lamenti
    per le presunte situazioni delle quali
    noi saremmo le povere vittime?

    Perché non siamo maturi!
    Non siamo sufficientemente cresciuti
    per capire che avere buona personalità
    é un dovere nei confronti degli altri
    ma soprattutto nei confronti
    della professione e del tipo di vita
    che abbiamo scelto per noi
    e per quelli che ci amano
    ...

     

     

    Franco Marmello: Membro AIF Associazione Italiana Formatori , Responsabile Italia “Bottega del Cambiamento”, Giornalista, scrittore. Il progetto bottega si rivolge all'Uomo Nuovo in Azienda: una risorsa consapevole della complessità organizzativa provocata dal fenomeno del cambiamento, consapevole di dover crescere in modo meno empirico rispetto al passato, sia sul piano professionale che sul piano umano.
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