Numero 61 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Strategia Organizzativa
Orientare l’organizzazione al Web 3.0 "Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare"

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di Gianluca Gaggioli

 

 

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Il Termine strategia oggi e sempre più usato è di moda, tutti sembrano manager o guru dell’organizzazione aziendale, ma cosa serve per organizzare un azienda?

Sempre più rilevante è possedere una strategia efficace e condivisa al fine di aumentare la propria competitività sul mercato, ma queste strategie in un mondo in continua evoluzione sono poi così necessarie?

"E' fondamentale che uno scopo non sia mai definito solo in termini di attività e metodologie.
Dovrà sempre essere direttamente correlato a come la nostra vita possa migliorare mediante la sua applicazione...Lo scopo di un sistema deve essere chiaro a tutti all'interno di quel sistema. Deve comprendere piani per il futuro…..Lo scopo, infine, deve essere un giudizio di valore".

La strategia è quello che sempre ritroviamo nella politica della qualità, che portano a definire in maniera penetrante vision e mission aziendali.

Ma le organizzazioni, si conoscono davvero? Sanno conoscersi e cosa realmente accade all’interno dell’organizzazione.

Punti fermi di una strategia sono generalmente: la definizione di un piano, schemi da seguire intesi come procedure e istruzioni operative e quali obiettivi vogliamo raggiungere.

Accade che poi le strategie manifeste non si realizzino sempre perfettamente, si può quindi parlare che esiste un mix tra strategie volute e strategie emerse in maniera “casuale”, l’ultima deve essere forzatamente tenuta sotto controllo, quando possibile, in quanto con il manifestarsi di strategie volute e ben determinate si darà segno che l’organizzazione ha “pieno” controllo sui processi e azioni che tendono a manifestarsi in azienda, di contro quanto è la parte casuale che tende a prevalere allora è un chiaro e certo segnale che nell’organizzazione vi è una totale perdita di controllo.

"Nell'elaborare una strategia è importante riuscire a vedere le cose che sono ancora distanti come se fossero vicine ed avere una visione distaccata delle cose che, invece, sono più prossime".

Per “strategia” si intende dare direzione, cercare di cambiare il normale corso degli eventi al fine del perseguimento degli obiettivi dichiarati nella politica della qualità, miglioramento continuo ed efficacia del sistema della qualità, determinazione degli sforzi, al fine che le risorse aziendali, comprendano in maniera efficace tutti i processi ed i contenuti in essi riportati.

Una organizzazione definisce in  primis una strategia, poi elabora una struttura che renda immaginabile lo sviluppo dell’impresa secondo le indicazioni definite della strategia coinvolgendo in questo percorso tutte le risorse al fine di determinare meglio direzione e velocità.

Circa la velocità, al fine del raggiungimento degli obiettivi dichiarati facciamo un accurata osservazione allo sviluppo delle tecnologie informatiche questo ha fatto si che all’interno delle organizzazioni si manifestasse una vera e propria rivoluzione di partecipazione digitale, i cambiamenti definiti dalle strategie dell’organizzazione non possono più esimersi dal confrontarsi dal questo bisogno tecnologico che il mercato sta sempre più richiedendo.

"Il problema non è mai come farsi venire in mente qualcosa di nuovo e innovativo ma come eliminare le convinzioni vecchie".

Un piano strategico oggi non potrà non tener di conto delle possibilità che il web oggi offre, questo ovviamente postulerà analisi, riflessioni e metodi per portare l’organizzazione al web.

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Il Web 3.0 rappresenta la nuova spinta al fine di una migliore gestione dei rapporti anche lato clienti, lato fornitori, e maggiormente a quelli imprenditoriali allargano partecipazione, rapporti, partnership e condividendo progetti e pensieri.

La diffusione delle informazioni sta assumendo oggi una funzione centrale per realizzare il miglioramento dell’organizzazione, visto che un'azienda deve essere in grado di trasmettere in modo continuo i propri valori.

Si deve considerare l’organizzazione come una struttura, costituita da una moltitudine di  centri di formazione ed elaborazione dei dati. I nodi della matrice sono collegati con canali di informazione bidirezionale. La trasmissione dell’informazione interna è il flusso che intercorre da e verso gli stakeholders  sotto forma di conoscenza, competenze, procedure, e valori sono risorsa dell’organizzazione che può innescare la generazione e l’elaborazione di nuove competenze, contribuendo all'innovazione dell’azienda stessa.

L’organizzazione deve definire il bisogno di dati e di comunicazione che i propri dipendenti hanno e predisporre una struttura che vi sappia far fronte in maniera mirata e organizzata. Una buona diffusione produce un miglioramento del flusso informativo, dei rapporti all'interno dell'impresa e alla fine, del bene. Una ottima diffusione delle informazioni interna alla aziendale coinvolge completamente l’organizzazione all'interno del mercato sviluppando la partecipazione delle risorse e ciò perfeziona l'immagine dell’organizzazione; questo permette un regolare monitoraggio dell'operatività a tutti i livelli e di una corretta  definizione dei cambiamenti; crea rapporti solidi basati sulla stima e il dialogo.

L'impresa deve imparare a cogliere il bisogno di informazioni e di comunicazione dei propri dipendenti e predisporre un sistema che vi sappia far fronte in modo mirato e sistematico.

Una buona comunicazione produce un miglioramento del flusso informativo, dei rapporti all'interno dell’organizzazione e, alla fine, del prodotto.

Una buona comunicazione interna all’organizzazione coinvolge completamente l'impresa all'interno del mercato incrementando la partecipazione dei lavoratori e ciò migliora l'immagine dell’organizzazione stessa; permette un costante controllo dell'operatività a tutti i livelli e di interpretazione corretta dei cambiamenti; crea legami stabili basati su fiducia e dialogo.

“Le risorse possono raggiungere uno crescita psicologica personale se la struttura organizzativa procura gli strumenti per un'integrazione tra la risorsa intesa come individuo e gli obiettivi dell'organizzazione”.

Nel universo delle organizzazioni di oggi, la comunicazione esterna aziendale è fondamentale, perché solo attraverso tale comunicazione, una organizzazione  può fare avere coscienza della sua presenza e conservare e migliorare  il posto conquistato durante la sua trasformazione e progresso, ma la comunicazione interna è la chiave per qualsiasi organizzazione determinata a crescere.

La comunicazione interna è uno strumento che nessuna organizzazione oggi può fingere di non sapere:
In primis è uno strumento fondamentale per diffondere la conoscenza e spiegare gli obiettivi dell’organizzazione, soprattutto nelle fasi di trasformazione. Una efficace comunicazione aziendale non è facile, necessita di “contagiare” e comunicare a tutte le risorse gli obiettivi generali e i piani strategici dell’organizzazione. Questo diviene un strumento determinante per dare impulso e incrementare dall'interno quell’anima di coesione, coinvolgimento e fattore stimolante, che consente a tutti di immedesimarsi nella propria organizzazione e di trasmettere poi all'esterno con maggiore efficacia la comunicazione dell’organizzazione.

Il compito fondamentale della comunicazione è, infatti, l’affermazione dell'identità e della vision della organizzazione, nella sua identificazione immediata, prima da parte dei propri collaboratori e di seguito dall'esterno, clienti/fornitori, allo scopo di incrementare il senso di appartenenza nella condivisione della mission.

Stimolare i collaboratori e preparare a sentirsi parte di qualcosa di cui conoscono le finalità, gli scopi e gli strumenti per giungervi è lo uno strumento dell’organizzazione più efficace di qualsiasi accordo sindacale.

Progetti che riportino chiarezza alle scelte dell’organizzazione, che semplifichino i processi, che rimuovano le perdite di tempo nell’esecuzione di determinate procedure comunicative e decisionali hanno come risultato l’abbassamento di incomunicabilità e opposizioni - in un'ottica di miglioramento del ambiente  dell’organizzazione e di crescita del senso di appartenenza e crescita o rivelazione di risorse interne presenti nell’organizzazione Internet offre una ricchezza inestimabile di informazioni, conoscenza, contatti umani. E' così grande che ha gli stessi pregi e gli stessi difetti del mondo reale: pieno di cose meravigliose e anche di porcherie e cose inutili.

L’avvento di internet e dei social media ha accelerato il flusso della conoscenza e delle capacità, per affinare la reperibilità del materiale interno e esterno ma principalmente per appassionare collaboratori e clienti e per conseguire quel processo di apertura e di visibilità.

I più importanti sistemi per aumentare la visibilità per le organizzazioni sono i social network, essi si basano sulla registrazione di un profilo e sulla opportunità di associare contatti, chiedendo gentilmente di iscriversi o selezionandoli tra quelli che ne fanno già parte. Ovviamente in campo enterprise i contatti riguardano principalmente compiti professionali (esempio sono Twitter Facebook Friendfeed e LinkedIn) e possono estendere dialoghi e contributi anche al di fuori dell’organizzazione.

I social network favoriscono l'intelligenza collettiva organizzativa distribuita annullando la dura separazione tra chi opera all'interno dell’organizzazione, il collaboratore, e il cliente; tra professionisti competenti e principianti creativi. Entrambi possono scambiare visioni e pensieri idee giudizi nella stessa piattaforma e i loro compiti possono essere scambiati, ognuno può essere, di volta in volta, professionista o principiante.

Un altro motivo stimolante per l’organizzazione è la portata che hanno le comunità virtuali di agire come un tamburo nella trasmissione dei pensieri di informazioni, tendenze e permettendo lo sviluppo di diverse forme di marketing.

L'impresa 3.0 deve cercare di riconoscere ed individuare i “guru”, per poter sviluppare
strutture virali di marketing o per comprendere le richieste dei clienti, condividendo e testando il livello di influenza e stima che il “guru” ha sugli altri.

L’organizzazione 3.0 deve  fruire dei social network per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • Per essere riconoscibile e individuabile dagli utenti che sono in cerca di notizie dell’organizzazione, per dare quindi l'immagine che si desidera.
  • Per tenere sotto controllo i clienti, cercando di anticipare le esigenze, comprendere il sentimenti, correggere e prevenire prontamente i gap.
  • Per aumentare il network di relazioni per la sua conservazione e lo sviluppo dell’organizzazione.
  • Per  fondare comunità virtuali  favorevoli alla collaborazione.
  • Per condividere visioni ed missioni, per divulgare conoscenza e dare corso in questo modo a valore aggiunto e qualità per i client/consumatori.

“Le risorse di un’organizzazione sono lo specchio degli esempi dei propri manager, se il manager pensa, si avranno delle risorse votate al progresso, al cambiamento e coinvolte in questo progetto; se il manager è inetto e votato alla corrente, Yes Man Manager, si avranno delle risorse dalle quali non uscirà mai niente di migliorativo e mai realmente parte attiva verso nessun progetto; alcune realtà fortunatamente riescono a fare eccezione”.

L’utilizzo di questi strumenti permette alle organizzazioni di interagire e partecipare a grandi quantità di informazioni, con tempi e oneri sempre più contenuti, valicando i limiti geografi, temporali e gli ostacoli organizzativi alla partecipazione e al passaggio della conoscenza, creando nuovi spazi di efficacia e adattabilità strategica ed organizzativa.

I social media sono adattabili e si coordinano facilmente alle esigenze e alle dinamiche delle organizzazioni e delle persone, che possono così definire autonomamente la prassi di interazione, di organizzazione delle conoscenze e degli ambienti di lavoro.

La “virtualizzazione” della conoscenza organizzativa apre anche nuovi mondi sull’impiego e l’eventuale riconversione all’era digitale delle risorse.

Strumenti come video conferenze, diari e programmi condivisi, sono ben conosciuti nei flussi di comunicazione delle organizzazioni, ma oggi se ne affiancano numerosi altri, che hanno ancora un impiego di nicchia, pur avendo un potenziale fortissimo. Ne sono un esempio i wiki, spazi di lavoro virtuale.

Forme di divulgazione dell’Enterprise 3.0 allegano anche un rilevante espansione alla gestione delle risorse umane, grazie alla più rilevante vicinanza e al consolidamento delle relazioni  con i dipendenti, alla migliore integrazione dei rapporto con i dirigenti aziendali.

"Il cambiamento è una legge della vita e coloro che si ostinano a guardare sempre solo al passato o si concentrano unicamente sul presente possono essere sicuri di perdersi il futuro".

Nonostante i molteplici vantaggi in termini di competitività, l’approccio delle organizzazioni non sempre è aperto verso i nuovi paradigmi di espansione offerti dal Web.

I modelli concettuali che studiano sulla capillarità del Web nei processi organizzativi, identificano differenti tipologie di avvicinamento:

  • I visionari, che lo ritengono un trend di grande importanza per le organizzazioni in crescita;
  • I neutrali o attendisti, curiosi di sperimentare questi nuovi strumenti ma in attesa di capire in modo migliore le vere conseguenze;
  • I conservatori che trascurano le influenze e l’importanza derivante dal web 3.0.

 

"Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa, capace di aggiungere colore e suspense a tutta la nostra vita".

Le tecnologie dispongano di nuovi mezzi per offrire opportunità sempre migliori alle organizzazioni, bisogna però essere coscienti che affinché il loro impiego sia vantaggioso per le organizzazioni, bisogna intuire che la vera trasformazione dovrà interessare innanzitutto la cultura delle aziende e delle risorse, in riferimento alle loro logiche interne che abbracciano una sequenza di regole, canoni e routine piuttosto difficili da demolire.

“Un'impresa può contrastare le turbolenze e le forze avverse del mercato e quindi sopravvivere solo attraverso lo sfruttamento della performance mentale di tutti i collaboratori. Noi intendiamo la gestione come l'arte di saper mobilitare il potenziale intellettivo di tutti i collaboratori di un'impresa ed unificarlo."

 

 

Gianluca Gaggioli: Coniugato ritrovato nel giro di un "botto" con tre figli tutti a breve distanza, e che non si sa come, trova il tempo di “dilettarsi” sulle tematiche di qualità e management. Da oltre dieci anni lavoro nel ambito ferroviario e elettromedicale nel ruolo di ’Assicurazione Qualità e dei Sistemi per la Gestione della Qualità. Attualmente Board Member di Fiordi Risorse e Quality Assurance Manager @ CIESSE S.p.A. nell'area di Firenze. Competenze specifiche: Gestione della Qualità Secondo le Normative EN ISO 9001, EN ISO 13485, IRIS ( International Railway Industry Standard ), Six Sigma, Kaizen Sistemi Operativi e Gestionali conosciuti SAP, AS/400, Sigla ++, Gamma Enterprise ERP, Lotus Notes, Autocad, Solid Edge, Principali applicativi in ambiente Windows, principali applicativi in ambiente Linux, Arcview, G.I.S.