Numero 63 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Comunicare secondo natura
la comunicazione one to one

di Franco Marmello

 


Consigli per affrontare il rapporto di comunicazione con un interlocutore troppo prudente, dedicandogli il giusto tempo e tanta pazienza...

  •      La prudenza non è mai troppa - Così recita un vecchio detto, cari comunicatori. A volte però quelli di noi che hanno dovuto farsì da sé (?!) e trovare il coraggio (in tempi più difficili di quelli di oggi, così ci appaiono nel ricordo) di osare per inventare soluzioni che rispettassero un minimo l’etica e una certa deontologia dell’agire; quelli come noi che hanno tentato di continuare a ragionare e valutare il merito reale delle soluzioni inventate in una società che cambiava troppo in fretta; noi comunicatori senior che spesso celebriamo questo passato guerriero a volte ci preoccupiamo troppo davanti all’atteggiamento apparentemente e vagamente dubbioso dei prudenti. Una delle caratteristiche di questa tipologia di interlocutori è quella di esigere con severità e pignoleria (talvolta eccessive) che chi comunica con loro sia più preciso, capace di esporre chiaramente e in modo più esaustivo il suo pensiero.

  •      Cosa intendi dire, scusa?! - I nostri interlocutori prudenti possono chiederci di ripetere -con aggressività forse nemmeno intenzionale-  ciò che abbiamo appena proposto. Una forma di aggressività suggerita dal sentimento di cautela che li anima: Cosa intendi dire, scusa? Puoi ripetere per favore? Cioé!?. Vorremmo che gli altri ci comprendessero subito, e nella superficiale presunzione che a volte ci colpisce, cominciamo a pre-occuparci ponendoci quesiti come: Ma perché fa così? E’ così poco intelligente da non saper cogliere le mie parole? La verità è che un interlocutore prudente darà buoni risultati d’ascolto soltanto dopo che  gli avremo dedicato molto tempo e pazienza.

 

 

Vademecum

Ecco alcune istruzioni pratiche per comunicare con un interlocutore troppo prudente:

  1.    Dagli il tempo di capire: stai rilassato mentre passi il tuo messaggio; fai pause complici mentre comunichi con lui, ricordati che gli sguardi, i gesti e i sorrisi incidono più di qualsiasi parola; non avere fretta di avere il suo assenso, dagli modo di soppesare bene la tua proposta in maniera da poter decidere tranquillo.
  2.    Provagli quanto affermi: senza lagnarti (rimpiangere o rinfacciare) parlagli delle soglie di difficoltà da te superate nella vita; senza esibirti fa che assista al superamento di qualche prova difficile che tu sai affrontare con coraggio: l’esistenza è piena di questi eventi e coinvolgere i nostri interlocutori prudenti é una strada per aiutarli a crescere con pensieri positivi ancorché realistici.
  3.    Non fare pressioni: spiega chiaramente; ascolta attentamente; non sfuggire alle obiezioni; qualsiasi tipo di pressione creerà soltanto ostilità e diffidenza; anche se avrai successo nel fare pressione, i tuoi interlocutori prudenti potranno, in seguito, sentire la decisione presa come non meditata e saggia.
  4.   Devi essere onesto: fai presente, bene e chiaramente, il fine che stai perseguendo; evitare un argomento o, peggio ancora, essere deliberatamente disonesto nell’esporlo, alla fine si ritorcerà contro di te e ti creerà problemi maggiori in seguito.
  5.    Cerca di essere logico: non parlare dei dettagli della tua idea se non hai prima spiegato le basi di ciò che vuoi esporre; non dimenticare mai che il tuo interlocutore potrebbe non capire cose da te ormai acquisite con l’esperienza e date per scontate.
  6.    Rassicuralo: il tuo interlocutore, se è troppo prudente, ha evidentemente bisogno di aiuto psicologico; in modo particolare avrà bisogno di sostegno dopo aver preso decisioni.

 

Fai tutto ciò con pazienza incrollabile
nessuno è come noi vorremmo che fosse
nemmeno i nostri interlocutori naturali

Inoltre la prudenza
se non diventa paura
o addirittura panico
tanto da bloccare il meccanismo decisionale
dei nostri interlocutori
può rappresentare una garanzia per la trattativa
che sarà così gestita con pensiero critico-positivo-costruttivo

La capacità di discernimento
nel scegliere i temi guida
della nostra vita professionale e privata
parte anche dalla prudenza nel decidere
per non trovarsi sempre a mezzanotte
a casa di Dracula con il collo scoperto

 

 

 

Franco Marmello: Membro AIF Associazione Italiana Formatori, Responsabile Italia “Bottega del Cambiamento”, Giornalista, scrittore. Il progetto bottega si rivolge all'Uomo Nuovo in Azienda: una risorsa consapevole della complessità organizzativa provocata dal fenomeno del cambiamento, consapevole di dover crescere in modo meno empirico rispetto al passato, sia sul piano professionale che sul piano umano.
www.bottegadelcambiamento.it