Numero 63 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Indignarsi e agire
[anche raccogliendo l’invito di Stéphane Helles (*)]

di Raffaele Rizzo

 


Abbiamo commentato con ironia le sue foto;
abbiamo rese palesi le promesse non mantenute;
e abbiamo “contro-riso” delle barzellette,
perché eravamo, ancora, dentro i confini della democrazia.

Avevamo invocata la fine degli attacchi a tutte le istituzioni e alla magistratura.

Ora avvertiamo, in noi stèssi, che non c’è più campo.
Avvertiamo che, non le nostre analisi sono state illusorie, ma i loro sbocchi intermedi. Che, pertanto, dobbiamo ridisegnare.

Dobbiamo impugnare con risolutezza e impegno le opportunità che la democrazia ancora ci consente;

dobbiamo - ognuno nel suo ambito -  mettere in campo una rete essenziale di controinformazione, ignorando la polemica diretta che giova all’avversario;
e senza più prestare attenzione alle foto, alle promesse, alle barzellette, e alle sparate del satrapóne.

Ognuno  sa come, con quali mezzi, e con chi agire, per rinsaldare un impegno civile e una partecipazione attiva:
- internet, telefoni, face book, formazione di gruppi di analisi.

Organizziamo una rete e promuoviamo un piccolo numero di incontri a tema:
quello più immediato è il Referendum del 12 e 13 giugno.

Con serietà e partecipazione civile.

Perché è con questi elementi che ci sentiamo più forti e la nostra indignazione può diventare gesto democratico e politico.

Fissandoci di volta in volta obbiettivi perseguibili.

E raggiungerli!

 

(*)

 

Stéphane Hessel   (nato nel 1917) Scrittore tedesco naturalizzato francese
Ebreo internato a Buchenwaal ,
Il suo panphlet,  Indignatevi ha già venduto in Francia 700.000 copie.

Stéphane  Hessel compirà 94 anni il 20 Ottobre e ha un messaggio forte e trasparente da lanciare alle giovani generazioni, che crede debbano avviare un nuovo processo di resistenza attiva per rilanciare la possibilità di riscatto e progresso sostenibile del pianeta terra, a tutti i livelli: politico, etico, economico, sociale, ecologico. Una minoranza attiva e consapevole deve farsi avanti e agire, passando dall'indignazione all'impegno, in un processo di resistenza non violenta, perché la violenza si può comprendere, ma mai giustificare;  secondo Hessel, solo la speranza può essere violenta, come nei versi di Apollinaire. E proprio la possibilità di sperare è il contenuto e obiettivo primario della trasmissione intergenerazionale

 

 

Raffaele Rizzo, patafisico in Napoli, vive e lavora a Napoli. Scrive per il teatro. Più recentemente, nel 2005, vince il concorso nazionale di microdrammaturgia di Porto San Giorgio con “L’ultima automobile”, rappresentata a quel festival. Vince anche la quarta edizione con “Quando le sedie di plastica bianca guardano le superstrade”. È stato presente, negli ultimi quattro anni, alla rassegna Museum teatro Napoli, organizzata da Libera Scena Ensemble, con suoi testi dei quali ha curato anche la regia. A maggio 2008 è invitato con il suo “Leggenda e cunto del libero merlo” al Festival Imaginarius di teatro di strada di S.M. La Feira, Portogallo. Si vanta di essere membro dell’Institutum Pataphysicum Phartenopeium col grado di Coordinatore Severissimo di Patapruriti oratori. Alcuni suoi lavori, in forma di teatro breve, animano serate patafisiche di quell’Institutum. Ha scritto “Le cipolle fanno ridere”: un bel libro di Calembours e manipolazioni linguistiche, molto apprezzato da nullafacenti e fannulloni (escluso forse Piccola Bruna).