Cronaca del Congresso: “Sviluppare la trama e l'ordito”
3rd International Congress of Coaching Psychology - Italy
di Marisol Barbara Herreros
Il Congresso si è tenuto a Roma il giovedì 16 e venerdì 17 di maggio. Mentre camminavo per arrivarci Roma era coperta da una cappa grigia sotto una pioggia antipatica e triste. Avendo vissuto tanti anni a Londra, la pioggia non mi spaventa, ma il grigio e la tristezza sì. Purtroppo, sembra che in Italia siamo tutti coperti da una cappa grigia e triste, la crisi economica e le difficoltà politiche che sta vivendo il paese hanno determinato una quasi paralisi delle attività organizzative e le aziende, dalle più grandi alle piccole e medie - che sono in questo paese la maggior parte - sono come sospese in aria aspettando un qualcosa o un qualcuno che porti loro verso la produttività, la crescita, lo sviluppo.
E' per questo, che il Congresso “Sviluppare la trama e l'ordito” mi è sembrato, e sono sicura che lo era, una ventata di aria buona e soprattutto una finestra di condivisione con l'Europa, ed il resto del mondo. La SCP Italy (Society for Coaching Psychology Italy), partner italiano di ISCP (International Society for Coaching Psychology) ha fatto uno splendido lavoro ma la cosa migliore è l'entusiasmo con il quale questo lavoro è stato fatto e l'atmosfera dei due giorni di lavoro condiviso erano permeati di entusiasmo, allegria, dedizione ed attenzione al particolare.
La disciplina della Coaching Psicology è relativamente nuova e le occasioni di incontri ed interscambi attivi della comunità sono importantissimi per il suo sviluppo. Per due giorni si sono “intrecciati i fili” facendo intravedere un tessuto composto da tantissime esperienze diverse. Si sono condivise teoria e pratica, racconti e strumenti per affrontare questo mondo nel migliore dei modi.
Diario del Congresso.
Primo giorno 16/05/2013
Dopo il caloroso saluto di benvenuto della Dott.ssa Silvana Dini, Presidente di SCP Italy, abbiamo ascoltato con piacere dagli autorevoli Prof. Stephen Palmer e Prof. Sarah Corrie (UK)“Una prospettiva internazionale sullo sviluppo della coaching psychology come professione e disciplina evidence-based”. Palmer ha descritto, tra le altre cose come si stanno sviluppando i differenti approcci psicologici al coaching; come Skype, e-mail, video ad alta risoluzione stanno differenziando le modalità di fare coaching. L'analisi della Corrie ci ha fatto entrare direttamente nella necessità di poter dare un riscontro reale del psychology coaching basato sulla ricerca, la evidenza, sul mettere insieme evidenza tenendo in conto la rapida espansione della disciplina.
L'intervento “Che cosa devono fare i leader per affrontare la complessità” del Prof. David Lane (UK) è stato il più interessante per la chiarezza, simpatia ed ironia del Prof. Lane e diciamolo pure, per il suo concetto di caos, a noi molto caro. Secondo Lane l'attualità è molto complessa e non si può oggi affrontare i problemi delle organizzazioni con le soluzioni del passato. Bisogna capire come sono cambiate le prospettive, e di conseguenze il comportamento dei leader. E' necessario aiutare le persone a placare l'angoscia e far venire il meglio fuori dal caos, cercando un significato diverso. Per questo è importante il raccontare le storie vissute di altre organizzazioni dove si possono riconoscere. Aiutare le persone ad osservare il presente spassionatamente per poter avere una reazione voluta più che per reazione alla provocazione, abituarsi a creare momenti per scegliere.
Di seguito Dr. Vicki V. Vandaveer, Ph. D. (USA) “Coaching Psychlogy al centro del cambiamento nelle organizzazioni multinazionali” ha riportato una sua esperienza diretta e molto personale in una grande Joint Venture multinazionale americana presente in più di 60 paesi, con la semplicità di chi ha fatto un lavoro con dedizione ed onestà disposta ad interrogarsi ancora oggi sull’efficacia del metodo e del perché qualcosa può funzionare meglio di altre.
Dott.ssa Maite Sanchez-Mora Garcia e Dr. Juan Carlos Jimenez (ES) hanno presentato “Coaching psychology in Spagna: panoramica dello scenario attuale”, molto dettagliata.
Ho avuto l'opportunità di intervistare il Dr. Josep Vilajoana, Direttore del Col·legi Oficial de Psicòlegs de Catalunya (COPC) e gli ho chiesto:
Secondo i dati presentati nel Congresso sull'andamento della professione in Spagna, cosa prevede per i prossimi anni, continuerà a crescere ancora?
- Vilajoana: la professione di Coaching Psychology aumenterà consistentemente nei prossimi anni, perché le relazioni tra le persone in generale ed in particolare sul posto di lavoro saranno sempre più complesse e la Psicologia contribuisce enormemente all'apprendimento ed allo sviluppo evolutivo e alle sue applicazioni alle situazioni da dover affrontare.
Quali sono i fattori che aiuteranno il suo sviluppo?
- La ricerca con i suoi modelli teorici, la pratica professionale in diversi scenari, lo sviluppo verso una specializzazione, sempre con l'accreditamento valido, e formazione continua: tutti questi fattori contribuiranno al migliore sviluppo della professione "Coaching Psychology", al contrario di pratiche del passato di NICP, di “Coaching Psychology” non identificato.
E quali sono le maggiore difficoltà con le quali si confrontano quotidianamente?
- La mancanza di risorse economiche è una difficoltà, inoltre non vi è alcun sostegno finanziario da parte del governo. La professione non è sufficientemente consolidata. I confini della conoscenza tra le funzionalità in psicologia sono, non così chiare, quindi è necessario avere una cooperazione più stretta tra gli psicologi per migliorare le conoscenze in queste funzionalità, opportunamente accreditate e poter garantire una buona formazione continua.
Dott.ssa Sanchez-Mora Garcia, quale è la cosa più importante che ha portato con se da Roma?
- Uno dei principali vantaggi che ho portato a casa con me sono stati i re-incontri con i colleghi provenienti da diversi paesi e gli interscambi degli sviluppi a partire dagli ultimi incontri internazionali ed inoltre ho potuto incontrare i colleghi nuovi che hanno recentemente aderito alla International Coaching Psychologist Community.
In particolare i nostri colleghi giapponesi hanno presentato interessanti informazioni utili per la professione nel loro paese.
E' stata una grande opportunità per aggiornare me stessa su temi riguardanti Coaching Psychology in generale, ed in particolare sul libro “Third Generations Coaching Developing” pubblicato in inglese. Così come il tema di sviluppo della capacità di coaching.
E' stato anche bello partecipare alla diversità delle diverse nazionalità e ricevere la calorosa accoglienza e l'ospitalità dei professionisti italiani.
Si è parlato molto di "prove" dei risultati, della complessità, della importanza delle esperienze del coach e il coachee trasmesse. Secondo il suo punto di vista, a voi in Spagna, cosa può funzionare meglio?
- In Spagna diamo particolare importanza all'accreditamento, in combinazione con l'esperienza professionale per affrontare le attuali sfide della complessità causate dalla crisi economica e il suo ambiente. Questa è l'occasione per noi per creare nuovi “modus operandi”. Questa è un'opportunità per noi di offrire servizi di natura più preventiva per aiutare la resistenza al coaching in questo ambiente difficile che la Spagna sta vivendo.
I lavori si sono interrotti solo apparentemente durante il gradevole pranzo servito nel centro congressi, perché per molti di noi è stata l'opportunità per approcciare direttamente alcuni dei protagonisti della mattinata, ed infatti, sono dei momenti nei quali si consolidano gli incontri, si scambiano delle opinioni e si continua a tessere dei rapporti che un giorno diventeranno una trama compiuta.
Il pomeriggio è ripreso con un intervento del Prof. F. De Toni “Le capability organizzative per navigare nella complessità” con un intervento interessante e divertente (opinione un po' di parte visto la mia conoscenza con De Toni) e che possiamo riassumere inappropriatamente nella frase “se tutto è sotto controllo, significa che stai andando troppo lentamente”.
Di seguito ci sono stati una serie di interventi organizzati in aule diverse, interessanti, e che hanno permesso ai partecipanti di assistere alla presentazione di ricerche effettuate sul campo, di avere uno interscambio diretto con gli autori, di informarsi e di arricchirsi. Non essendo possibile parlare di ognuna di queste, vi segnalo titoli ed autori:
Skill session:
Maria Rosaria Bonifacio (IT) “Come il coaching può supportare le aziende nei processi di insourcing ed integrazione”.
Fabrizio Lepri (IT) “L'orientamento professionale dei laureandi”, anche lui una vecchia conoscenza del mondo della formazione manageriale.
Focused paper:
Emanuela Del Pianto, Silvana Dini, Anne Soyez, Flavia Zampa (IT) “Lo sviluppo personale in un approccio olistico al team coaching”.
Antonio Chirumbolo, Carlotta Rizzo, Sofia Lupi (IT) “Le conseguenze del perfezionismo nei contesti di Lavoro: uno studio empirico con un gruppo di manager italiani”.
Anne Soyez, Emanuela Del Pianto, Carlotta Rizzo (IT) “Coaching e riuscita: un approccio olistico per la riuscita nell'intervento di coaching”.
Francesca Vender, Maria Cinque (IT) “Il potere delle domande nel contesto di executive coaching”.
Maria Cinque, Francesca Vender (IT) “I coach hanno davvero bisogno della supervisione? Diverse prospettive nelle pratiche di coaching professionale”.
Giuseppina Pappalepore, Lidia Grisi (IT) “Il Feedback a 360° come metodologia di valutazione dei risultati del coaching e come catalizzatore del processo di coaching stesso”.
Ole Michael Spaten (DK) “I manager che praticano il coaching con i loro dipendenti, punti di forza e insidie”.
Secondo Giorno 17/05/2013
Dr. Reinhard Stelter “Sviluppare una teoria e una pratica Narrativo-collaborativa” è stato il primo speaker della giornata e contrariamente a quello che ci si poteva aspettare da un freddo danese ci siamo trovati con una persona piena di entusiasmo, uno che crede nella pro-attività nelle relazioni, nelle esperienze, le riflessioni e nel dialogo portando dei validissimi esempi da lui vissuti.
Di seguito Dott.ssa Tatiana Bachkirova ”Sviluppare le Competenze del Coaching; due dimensioni della supervisione” molto gentile nei modi, molto assertiva, ferma, nella sua esposizione. Di molta esperienza mi ha fatto pensare ad un panzer impossibile da fermare che lentamente e sapientemente fa quello che deve fare.
Dopo il coffee break condito con tante chiacchiere e “bombe” (doughnuts full of creme) ha parlato il Prof. Andrea Castiello d'Antonio (IT) su “Coaching Psychology e Positive Psychology” con una esposizione misurata molto solida facendo riferimento anche alla formazione ed invitandoci ad evitare i pericoli di troppa positività ed a cercare l'efficacia del nostro operato.
La mattinata è finita con l'intervento del Dr. Arnon Levy (IL) “Coaching Psychology – una nuova scienza alla ricerca di un'identità” dove ci si pone una serie di questioni alle quali urge dare una risposta circa i bisogni delle persone ed alle differenziazioni tra la professione di coach e psychologist coach.
Il pomeriggio si è svolto con la stessa formula del primo giorno.
Skill Sessions:
Florence Lamy (FR) “Sviluppare l'identità professionale dei coach durante un viaggio di supervisione collettive”.
Piero Beltrame (IT) “Da gestori di coaching a leader di coaching”.
Lorella Moro (IT) “Dal carisma alla reports-abilità: il Coaching come veicolo di cambiamento culturale”.
Focused Papers:
Diana Aguilar Vieria (PT) “Valutazione della Formazione nel Coaching: Effetti sulla consapevolezza emotiva e l'auto-efficacia”.
Laurent Boghossian (FR) “Legittimità e riconoscimento sul lavoro: perché i lavoratori devono vedere il loro posto come un guscio vuoto che dovranno riempire da soli”.
Luca Stanchieri, Stefano Massari, Paolo Loner, Barbara Mitelli, Domenico Giordano, Moira Barbacovi (IT) “Allenamento del talento e equilibrio vita personale”.
Carlotta Rizzo, Antonio Chirumbolo (IT) “Quanto è importante la caratteristica dell'intelligenza emotiva per le diverse figure professionali? Uno studio empirico”.
Roberta Stoppa, Fabrizio Dardo, Antonio De Lauri (IT) “Followership and Leadership Coaching: uno studio empirico sulla flessibilità cognitiva ed emotiva e implicazioni per il CBC.”
Nel pomeriggio ci è stata anche la presentazione di un sondaggio condotto da Cecilia Achilli, Emanuela Del Pianto, Silvana Dini, Rosaria Montalbano, Antonella Pane, Giusi Pappalepore, Carlotta Rizzo e Federica Setti sulla “Evoluzione del Coaching nelle Organizzazioni, che ha visto la presenza di rappresentanti di Unicredit, Toyota Financial Services, Bulgari, Ericsson, ACI Informatica, BCC Roma, Merck, e Chairman la Dott.ssa Anne Soyez.
Essendo stato il Congresso così ricco di interventi, avvenimenti, condivisione, sociale e professionale è molto difficile trasmettere qui il tutto; per questo ho cercato di farvi assaporare almeno il gusto e darvi il massimo di informazioni possibile perché possiate trovare quello che può essere di vostro interesse.
Marisol Barbara Herreros: Cilena di nascita nazionalizzata italiana, con più di 30 anni di esperienza in marketing, vendita e relazioni pubbliche (fatto anche la dogsitter a Londra, vissuto in una houseboat sul Tamigi e la receptionist di un grande albergo a Santiago, tra altre cose). Viaggiato un po', vissuto stabilmente in Santiago del Cile, Quito, Londra e Roma. Responsabile della Redazione di Caos Management. Direttore di GEManagement Ltd. Presidente Associazione Culturale Progetto Innesto.
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