Numero 79 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Comunicare secondo natura
la comunicazione one to one

di Franco Marmello

QUANTI E QUALI TIPI DI GRUPPO E’ POSSIBILE RILEVARE E COSTITUIRE?
E COME SI COMUNICA SECONDO NATURA IN UN GRUPPO?

 

Partiamo dal gruppo faccia a faccia- E’ il più diffuso. Il numero dei membri è limitato. Tutti si percepiscono e interagiscono direttamente. Questo tipo di insieme si riunisce frequentemente e per periodi lunghi di tempo. Può essere ufficializzato e regolato da norme precise (famiglia). O può essere poco organizzato, ma spontaneo (bande di ragazzi, gruppi di amici).

Volontari o non volontari - Sia esteso che ristretto il gruppo faccia a faccia si può classificare in base al concetto di volontarietà o non volontarietà.
° Gruppi di fatto cui si appartiene senza volerlo, ma senza esservi obbligati da forze precise (famiglia, nazione)

° Gruppi imposti la partecipazione ai quali è condizionata da forze esterne

° Gruppi volontari cui si partecipa per libera scelta

Primari e secondari - Esistono classificazioni in relazione al sistema sociale che vige all’interno del gruppo.
° Gruppi primari il cui scopo è quello di soddisfare i bisogni speciali dei membri. Ognuno può esprimere -attraverso l’attività di gruppo- i vari aspetti della propria   personalità. Il membro è la ragion d’essere del sistema. Tutto ciò che un componente  del gruppo fa e pensa riguarda tutti gli altri. Nascono regole più o meno esplicite. Le  relazioni sono intime, affettive, legate a criteri scarsamente razionali. Le norme hanno  un carattere e un’interpretazione più affettivi che funzionali.

° Gruppi secondari: in questo caso lo scopo è raggiungere un obiettivo specifico e  limitato. Il singolo individuo viene considerato esclusivamente in funzione di questo  obiettivo. Le cose che un membro del gruppo fa e pensa vengono accettate e utilizzate soltanto se finalizzate al raggiungimento dello scopo. Le relazioni tra i membri sono impersonali e distaccate, a carattere contrattuale e razionale. L’atmosfera è povera di calore affettivo. Le regole sono legate a un’interpretazione funzionale e razionale di ciò che è considerato utile al raggiungimento dell’obiettivo.

 

I due gruppi descritti -primario e secondario- sono qui presentati nella loro versione estrema, per sottolinearne le differenze. Nella realtà esiste, come sempre, una gamma molto più ampia di sfumature che porta dall’uno all’altro. Ciò che è importante è la presa di coscienza che gruppo primario e gruppo secondario spesso coesistono. Primarietà e secondarietà sono un modo -anche percepito all’esterno- di essere insieme. Nelle società progredite in particolare, il carattere di primarietà si rileva nei gruppi ristretti con riferimento specifico ai quelli faccia a faccia. Anche se i gruppi ristretti non sempre hanno questo carattere.

Il gruppo psicologico - Sottolineiamo, infine, l’esistenza del gruppo psicologico: un gruppo nel quale la realtà psicologica prevale su quella sociologica. L’interazione tra i membri dipende dalle loro caratteristiche personali, piuttosto che dai ruoli precostituiti. Generalmente il gruppo psicologico è anche un gruppo ristretto e primario. E‘ bene, comunque non sovrapporlo concettualmente ad altre realtà, anche se alcuni ricercatori tendono a considerare questo tipo di insieme come il più caratteristico dei gruppi ristretti, in opposizione all’organizzazione sociale intesa come tipico esempio di gruppo esteso secondario.

Ancora una volta dobbiamo considerare le infinite possibilità e sfumature - Certi gruppi possono essere classificati contemporaneamente come psicologici e come organizzazione sociale. Una famiglia è un gruppo psicologico nel suo menage concreto e un’organizzazione sociale nelle sue caratteristiche generali assunte. Ogni gruppo psicologico esiste in concreto, solo inserito in un contesto spesso rappresentato da un’organizzazione sociale.

Gruppi psicologici e organizzazioni sociali sono inquadrati nell’insieme più vasto, costituito dalla società globale; insieme che dà a ogni tipo di gruppo
il significato percepito all’esterno, dal target di riferimento, nel processo di comunicazione  finalizzato al risultato personale e di gruppo.

 

Matias Guerra per Caosmanagement

 

Franco Marmello: Membro AIF Associazione Italiana Formatori, Responsabile Italia “Bottega del Cambiamento”, Giornalista, scrittore. Il progetto bottega si rivolge all'Uomo Nuovo in Azienda: una risorsa consapevole della complessità organizzativa provocata dal fenomeno del cambiamento, consapevole di dover crescere in modo meno empirico rispetto al passato, sia sul piano professionale che sul piano umano.

www.bottegadelcambiamento.it