La vita che aspetta
di Stefano Magliole
Mi sono accorto della neve quando le porte della metropolitana si sono aperte alla stazione di Whitechapel. Tornavo dall’ennesima visita alla National Galery (un pomeriggio è decisamente poco per godere a pieno di tanta arte custodita tutta insieme) dopo aver attraversato una Trafalgar Square in pieno festeggiamento per il capodanno cinese. La neve era già apparsa in mattinata ma sembrava poco più di una spolverata di zucchero su una torta troppo grande. Inutile, intangibile… Invece quando le porte si sono aperte nell’East End, quella spolverata è diventata insistente, continua, presente. Ed ha continuato imperterrita, fino a diventare la prima pagina dei giornali inglesi e notizia di tutti i giornali del mondo. Da 18 anni Londra non viveva una nevicata come quella di questo week-end a cavallo tra gennaio e febbraio.
Tirando le tende della mia finestra, il lunedi’ mattina, mi sono trovato immerso nel bianco, il cielo pulito della serenità. Le grida divertite dei bambini che si rotolavano nel giardino condominiale davanti a genitori altrettanto divertiti che riprendevano la scena con i propri camcorder, permettevano di vivere questa nevicata con assoluta e disinvolta ingenuità, senza troppi retaggi.
Un cane troppo piccolo si guarda intorno spaventato. Non vuole entrare in quella vallata di neve, ha freddo, trema. Fino a quando la padrona non si lascia convincere che questa mattinata è troppo emozionante per un cuoricino così piccolo. Ma quel che sorprende di più è che anche nel tornare indietro, il cagnolino non sembra sereno. Come se avesse visto troppo, come se lo spettacolo che fino a pochi secondi prima era davanti a lui fosse uno shock indimenticabile. Si guarda indietro diverse volte, come per sincerarsi di non aver sognato una stranezza così improbabile, forse alla ricerca dei suoi punti di riferimento oggi nascosti...
Intorno a me sorridono tutti, consapevoli di vivere un momento magico: palle di neve che volano da una parte all’altra della strada, ragazzi che scuotono gli alberelli stradali creando cascate di neve, risate serene. Qualcuno mi sorpassa per strada e mi augura buon Natale, alcuni sono in fila davanti alle porte chiuse di una banca…
Riprende a nevicare. La gente cammina con difficoltà, affonda il piede nella neve, cerca di evitare il ghiaccio. Alcuni sono incerti ma nessuno sembra preoccuparsene.
Stefano Magliole è nato a Roma nel 1980. Regista teatrale ed insegnante di recitazione, si è laureato a Roma con il massimo dei voti con una tesi scritta seguendo il lavoro del Maestro Luca Ronconi ed incentrata sulla "semiotica della simultaneità". In teatro ha diretto testi classici e contemporanei. Al momento è a Londra a studiare il teatro inglese presso la University of London (Central School of Speech and Drama).