Numero 78 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Una idea di futuro

di Barbara Herreros

In questo momento mi sento così sperduta che mi sono messa a cercare febbrilmente un argomento sul quale scrivere il mio articolo. Il problema è che mi sento come se non sapessi nulla di nulla, la mia mente non è in bianco, ma non è sicuramente sicura di quello che sa.  Perdere le certezze della tua vita non è uno scherzo!

Immagino che così si sentano quelle persone che in questi giorni, e purtroppo sono più di una, non avendo nessuna certezza, nessuna possibilità di futuro, si tolgono la propria vita.

Nel giornale diventano un trafiletto non troppo lungo perché non conviene alla opinione pubblica essere troppo informata su queste cose. La situazione è grave, ed anche se i media sono sempre alla ricerca di qualche notizia che scuota il mondo e soprattutto che  prenda le prime pagine del giornale, si rendono conto anche loro che essendo la situazione quella che è non conviene versare benzina sul fuoco.

Ho letto di un muratore di soli 38 anni  che avendo saputo di essere stato licenziato, si è impiccato. La moglie, incinta, è all'ospedale sotto shock.

Immagino che nella testa di questo uomo ci deve essere stato quell'istante che ha fatto scatenare la disperazione, la coscienza che il vivere è così difficile che non ti rimane che scegliere di morire. Il forte sentimento di perdita della dignità, quasi un sentirsi colpevole per la perdita del lavoro.

Le guerre sono orribili, ma almeno lì, la morte si sente nell'aria che si respira! Nella quotidianità grigia, rurale e consunta non ci aspettiamo di respirare la morte.

Sento che c'è una specie di incredulità a capire che queste cose succedono intorno a noi, non ci vogliamo credere, oramai siamo abituati al peggio. Camminiamo per le strade della città indifferenti a chi ci chiede l'elemosina. Ogni tanto, magari, usciamo dai nostri pensieri per dare un rapido sguardo e pensiamo: sono diventati troppi!

Condividere le penurie è una medicina dell'anima che ha sempre funzionato, ma per farla funzionare ci devono essere la solidarietà, l'amicizia, la fiducia, il potersi confidare con qualcuno senza perdere la faccia. La paura di diventare anche tu uno “guardato e non visto”, dove lo sguardo va oltre, ti sorpassa, e in alcuna maniera chi lo ha sentito alcune volte quello sguardo su di se, non lo dimentica più.

Quando succede una catastrofe, un qualcosa di inaspettato di qualunque tipo, vengono a galla  i migliori sentimenti e siamo pronti a mostrarli, basta guardare le gare di solidarietà ai contributi per i terremoti, gli tsunami e così via. Ma il problema, per la maggior parte delle persone è l'ordinario.
Chi deve scegliere di come andare avanti: o si paga l'affitto o si pagano i conti. Cosa succede se la rata del mutuo non si paga? A chi chiedere queste cose così basilari per la nostra piccola ordinarietà, senza destare sospetti, senza dare nell'occhio?

Pensiamo sempre che queste sono cose che colpiscono gli altri, gli sconosciuti, non quelli che sono vicino a noi, si sentono appunto alla televisione o si leggono nei giornali, ma non capita alla amica che non vediamo da un po' di tempo e della quale abbiamo sentito distrattamente che aveva perso il lavoro, per esempio.

“...chiudi i tuoi occhi non voltarti indietro
qui tutto il mondo sembra fatto di vetro
e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio.....”

Non so se la signora del muratore avrà una figlia o un maschio, ma mi piacerebbe molto pensare che nel caso potrebbe chiamarla “Futura”, come dice Dalla nella sua bellissima canzone.

Per avere almeno una idea di futuro, vorrei che ognuno di noi si ricordasse di questi sentimenti: solidarietà, fiducia, trasparenza, amicizia, gentilezza, per aiutare a costruire un mondo migliore dove la gente possa intravedere la possibilità di un futuro, dove non si debba scegliere per forza la morte come unica soluzione.

 

Marisol Barbara Herreros:  Cilena di nascita nazionalizzata italiana, con più di 30 anni di esperienza in marketing, vendita e relazioni pubbliche (fatto anche la dogsitter a Londra, vissuto in una houseboat sul Tamigi e la receptionist di un grande albergo a Santiago, tra altre cose). Viaggiato un po', vissuto stabilmente in Santiago del Cile, Quito, Londra e Roma. Responsabile della Redazione di Caos Management. Direttore di GEManagement Ltd. Presidente Associazione Culturale Progetto Innesto.

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