Numero 40 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Ottimisti? Si può…

tt

di Marisol Barbara Herreros

 

ttViviamo un momento d’incertezza finanziaria mondiale, che determina la vita di tutti quanti noi. In Italia si direbbe che “ci manca il terreno solido sotto i piedi” (facendo un’allusione diretta al terremoto dell’Abruzzo, che date le grandissime conseguenze, sta sconvolgendo tutti quanti noi).

A questo punto penso a “Imparare l’Ottimismo” (Learning Optimism. New York: Knopf. Reissue Edition, 1998, Free Press) di Martin E.P.Seligman del 1990. Di questo libro si è parlato parecchio, ma forse si dimentica che Seligman è portatore sano della psicologia positiva. Americano, psicologo e saggista è considerato uno degli psicologi più importanti della nostra epoca, ad essere esatti uno dei 13 psicologi più influenti degli ultimi anni, e i suoi libri sono dei best-seller: Imparare l'Ottimismo, Come Crescere Un Bambino Ottimista, La Costruzione Della Felicità e What You Can Change and What You Can't: The Complete Guide to Successful Self-Improvement.

Quello che ci interessa in particolare è la sua convinzione che l’ottimismo si può imparare. Per anni si è pensato che l’ottimismo, e naturalmente anche il pessimismo, fossero delle caratteristiche genetiche immutabili. Seligman sostiene che l’ottimismo può essere imparato utilizzando delle tecniche specifiche e tali tecniche oggigiorno sono applicate nelle cliniche americane, ma non solo.

Senza dover arrivare a un approfondito studio psicologico dell’essere umano, tutti noi percepiamo perfettamente bene - anche se certe volte non ne abbiamo una piena consapevolezza - la forte carica positiva delle persone ottimiste con le quali abbiamo a che fare nella nostra quotidianità. Il lavoro di gruppo rappresenta una delle occasioni dove l’ottimismo diventa una carica trainante, facendo sì che l’obiettivo da raggiungere possa apparire più vicino o almeno più facile da ottenere, cosicché i nostri sforzi si concretizzino più facilmente. Possiamo dire che la nostra intelligenza emotiva viene stimolata e siamo più entusiasti e coinvolti nel processo stesso del raggiungimento del nostro obiettivo.

Credere fortemente in noi stessi ed imparare ad essere felici dovrebbe essere il compito personale più importante della nostra vita. Non è così facile. Se almeno imparassimo a guardare “il lato positivo delle cose” ed a presumere la buona fede delle persone, l’esercizio del vivere potrebbe diventare più lieto. Significherebbe avere maggiore capacità di mediare con le proprie emozioni, senza drammatizzare le difficoltà, avere reazioni affettive spropositate o perdere completamente il controllo.

L’ottimista sa mediare bene con se stesso, e se viene sconfitto sa valutare i pro e i contro della crisi che si è creata senza lasciarsi prendere dalla disperazione o dall’angoscia.
L’ansia, solitamente, è più presente nei pessimisti che negli ottimisti.

Credo che sia questa una motivazione più che sufficiente per imparare ad essere ottimisti. Si vive meglio e certamente più a lungo!

In una recente intervista su La Stampa la Dott.ssa Proff.ssa Rita Levi Montalcini dichiara “Dico sempre che il mio non è un ottimismo genetico, bensì epigenetico. Questa è stata la mia fortuna”. Un fattore che le ha permesso di sostenere aspettative positive anche in circostanze problematiche e di portare avanti una vita produttiva pur dopo aver raggiunto i cento anni d’età. Ogni parola detta o scritta da Rita Levi Montalcini è carica di significato, rimanda ad evidenze scientifiche.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?
ID_blog=48&ID_articolo=144&ID_sezione=&sezione=

Kevin Roberts, CEO Saatchi & Saatchi, dichiara di aver lasciato la scuola convinto che un ragazzo delle strade di Lancaster avrebbe potuto conquistare il mondo, e infatti da lì in poi non si fermerà più, inseguendo i propri sogni con passione e fermezza, imparando dagli errori propri e degli altri, inseguendo il cuore e cercando sempre di essere al meglio delle proprie possibilità come persona. Il resto, viene da solo!

Non posso non dire nulla circa Mihaly Csikszentmihalyi e il suo libro più famoso “Flow”. Ma leggete il commento di Luca De Biase: http://blog.debiase.com/2007/04/29.html

Altri link:
http://www.ted.com/index.php/talks/martin_seligman_on_the_state_of_psychology
.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Epigenetica
http://www.ted.com/index.php/talks/dan_gilbert_asks_why_are_we_happy.html
http://www.saatchikevin.com/The_Big_Life/
- Luigi Anolli. L'ottimismo. Bologna: Il Mulino, 2005.

 

 

Marisol Barbara Herreros: Cilena di nascita nazionalizzata italiana, con più di 30 anni di esperienza in marketing, vendita e relazioni pubbliche. Viaggiato un pò, vissuto stabilmente in Santiago del Cile, Quito, Londra e Roma. Responsabile della Redazione di Caos Management. Direttore di GEManagement Ltd. http://www.linkedin.com/in/barbaraherreros