Numero 47 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Conoscenza

tt

di Vincenzo Porcasi

 

Strano termine che ha ossessionato la filosofia medievale occidentale e posteriore, dimentica di quel che insegnava Socrate: so di non sapere, quindi impara a conoscere te stesso, cioè i tuoi limiti, prima di voler conoscere l'altro da sé.

E' la questione della mela e dell'albero che esistono di per sé da sempre a prescindere dal ruolo assegnato: quello di dare un nome alle cose. Nessuno prima li nominava ma loro esistevano di per sé, l'albero del bene e del male; quindi l'adrenalina della volontà di potenza che viola l'equilibrio delle endorfine, come sempre una donna piena di ormoni curiosi e annoiati che ritenendo il frutto portatore di un nuovo modo di divenire pregnante accetta di giocare, portando le conseguenze fino all'estremo, cioè fino a quando una Donna si dichiara disponibile a generare IL FIGLIO DELL'UOMO, che dovrà morire per ridare all'essere la coscienza anche biologica dell'equilibrio, cioè le endorfine.

Semplice a parole, ma passare dal ti amo puro esempio di possesso espropriante al sei amata, significa abbattere le montagne e colmare i mari con un guscio di noce, perché nel sei amata c'è intera la non violenza e la disponibilità assoluta ad accettare il dono e a servirlo o il rifiuto che determina la discesa della distanza ugualmente assoluta e incolmabile.

In una ricerca di mercato significa partecipare del consumatore fino a essere il consumatore anche dal punto di vista motivazionale oppure seguire il proprio orgoglio e pregiudizio; in politica è la differenza fra economia collettiva ed economia di mercato, fondata su regole non corruttibili e sulla solidarietà, come il modello renano si propone d'essere.

A vent'anni un ragazzo è potente e la potenza s'impone senza amore lasciando nell'altro da sé spesso solo vergogna e dolore, dopo molto dopo divengono la via per l'amore compiuto.

Pilato pone la domanda cruciale sei Tu Re, la risposta è fondante Tu lo dici.

Conoscenza è dare un nome alle cose, conoscenza è disporre delle equazioni capaci di riprodurre il modello dell'universo del quale siamo ospiti incapaci di comprenderlo.
Continuiamo a porre l'interrogativo senza comprendere la risposta.

Sul piano aziendalistico come fare ad affrontare la concorrenza se non conosciamo i nostri limiti.
Sarebbe esistita la Roma imperiale se l'Apologo di Menenio Agrippa non fosse stato accolto?

E' inutile produrre bene e servizi se l'area finanziaria non dispone dei fondi per la logistica e per i canali di distribuzione.
Quali quantità realizzare se il Marketing non ci dice quali siano i mercati attuali e potenziali e a quale prezzo il consumatore sia disponibile ad acquisire il prodotto:
In quanto tempo il prezzo sarà pagato e in quale valuta.

Solo la conoscenza dei propri limiti permette di confrontarsi con il mondo con cui interagire, perché confrontarsi significa anche subire una reazione altrui.

Chi può dimenticare la vicenda di una casa automobilistica a Belo Horizonte: fortemente finanziata dallo stato di origine, crea lo stabilimento di produzione, le linee di montaggio e quant'altro necessario, salvo a rivolgersi poi al mercato locale per una serie di piccoli accessori, fari, veglie, cristalli, cruscotti. Ma i produttori locali consultati per i successivi tre anni erano impossibilitati a evadere nuovi ordini, stante il fatto che la concorrenza aveva assorbito con nuovi tempestivi ordini tutta la loro capacità produttiva.

Bene hanno fatto le scuole economiche americane quando, caduto il comunismo, hanno inventato la CSR - Social Corporate Responsability: case a quadri, operai, manager, asili nido, scuole, case per anziani, stock options, etc. sul piano interno e sul piano esterno divenendo le aziende supplenti degli stati nella cura delle città, dei teatri degli spazi ludici e di socializzazione direttamente o attraverso le cd. sponsorizzazioni.

Cos'è se non conoscenza in superamento delle barriere doganali attraverso la delocalizzazione e il commercio di transito.

Conoscenza vuol dire spirito di servizio, accettazione dell'altro da sé nella sua totalità, senza volerlo cambiare anche nel cosiddetto meglio, per crescere insieme comprendendo il suo punto vista / insegnamento, sapendo come tutto sia insegnabile a tutti e che la massima ricerca si conclude nella lavanda dei piedi con le proprie lacrime che vengono poi asciugati con i propri capelli.

Il mondo come le donne nel Cantico dei Cantici attendono lo sposo con le lucerne accese, perché sanno che senza di lui non vi è futuro, ma il presupposto è che lo sposo conosca della ragione per cui è atteso.

 

 

Vincenzo Porcasi: commercialista, anni 63. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, specializzato in questioni di internazionalizzazione di impresa, organizzazione aziendale, Marketing globale e territoriale. Autore di numerosi saggi monografici e articoli, commissionati, fra l’altro dal C.N.R.-Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Ministero del Lavoro. Incarichi di docenza con l’Università “LUISS”, con l’Università di Cassino, con l’Università di Urbino, con l’Università di Bologna, con la Sapienza di Roma, con l’Università di Trieste, e con quella di Palermo nonché dell’UNISU di Roma. E’ ispettore per il Ministero dello Sviluppo economico. Già GOA presso il Tribunale di Gorizia, nonché già Giudice Tributario presso la Commissione Regionale dell’Emilia Romagna.