L’immaginale manageriale,
management e immaginale.
di Francesco Franci
Nel vivo della esperienza umana l'immaginazione, la rêverie, con la sua assoluta libertà e creatività ontologica e linguistica, possono diventare strumenti potenti in mano ad un manager innovativo, per trovare soluzioni nuove e inaspettate per il proprio lavoro imprenditoriale..
Seguendo le indicazioni di Gaston Bachelard nel suo “il diritto di sognare”. Possiamo affermare che l’immaginale manageriale è un percorso di ricerca di una sintesi tra pensiero razionale e immaginazione. Da un lato, si colloca la scienza, realizzazione progressiva della ragione, dall'altro, vi sono gli ostacoli che la frenano, conferendo al progresso un carattere discontinuo. L'immaginazione costituisce appunto uno di questi ostacoli, espressione del sentimento, dell'irrazionalità, dell'istinto. Il manager innovativo è un pensatore, ma un pensatore che si concede il diritto di sognare. Il suo obiettivo dichiarato è di trasmettere l'intensità del mondo, nelle cose che fa, che produce. A questo scopo, fa riferimento anzitutto alle sue personali passioni: la letteratura, la poesia e l'arte. Soltanto scrittori e artisti ci aiutano, secondo Bachelard, ad accedere a un mondo di primitiva bellezza.
Epistemologia e rêverie, poetica degli elementi materiali e ragione scientifica, immaginario e razionalità. Questo tipo di pensiero interpella la contemporaneità rispetto alle chiusure sempre ritornanti di una scienza che si sclerotizza in descrizioni oggettive e rigidi paradigmi e che, per questo, si rende incapace di interrogarsi sui propri metodi, la riflessione sull’immaginale impone un ripensamento dell’attuale inteso come pensiero al lavoro che produce effetti e misura il movimento dinamico – vale a dire attivo – della ragione. Ciò evidenzia ora la feconda originalità nel rispondere all’esigenza di un sapere necessariamente plurale: filosofi, scienziati, artisti e critici letterari vengono interpellati non solo sulle loro competenze e sulla produzione dei loro linguaggi, ma anche sulla ragione che, nella sua globalità, mette incessantemente in questione le loro pratiche.
Questo è compito del manager innovativo.
L’immaginazione creativa è il connubio, l’intersezione di immaginazione e innovazione.
Lo sguardo disvelato, dall’abitudine del presente può vedere cosa c’è dietro l’angolo, immaginandolo creativamente, costruendo, in pratica. L’immaginazione: Un opus di alchimia materiale, di costruzione di cose e di fatti, il sogno della casa diventa una casa.
Rêverie sul presente-futuro, le futur c’est le présent qui glisse, ou qui monte, che avanza, che sale.
Si intravede una nuova branca del management creativo: L’imagerie, Immaginaria.
Francesco Franci: socio logico matematico, nato a Genova nel 1946,residente a Roma, già presidente, ed ora Consigliere di AISCRIS Associazione Italiana Società di Consulenza per la Ricerca l'Innovazione e lo Sviluppo, aderente a Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, svolge attività di ricerca e di formazione nell'ambito dell'economia della conoscenza e dei nuovi media. Coautore del libro "L'illogica di un conflitto- La logica fuzzy applicata alla crisi tra Israele e Libano" - eurilink editori, 2007.