Numero 77 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Forrest Gump è esistito veramente

Pietro Mennea, il bianco più veloce di sempre


di Simone Ippoliti

“Ho cercato di trasmettere le mie esperienze nei numerosi libri che ho scritto soprattutto per stimolare i giovani a credere nello sport vero. Ricordando che il doping è il primo nemico delle regole agonistiche, anche se, costituendo un business gigantesco, purtroppo è una piaga difficile da estirpare.” Pietro Mennea

Questo era Pietro Mennea. Non solo un atleta, ma un campione nella vita. Simbolo di un’Italia che piano piano sta scomparendo e lui che ci ha lasciati troppo presto.
Una storia la sua che affascina, non solo per chi l’ha vissuta da vicino, ma anche per noi, che l’abbiamo adorato su palcoscenici ben diversi.
Da considerarsi uomo di altri tempi e atleta atipico, nella sua vita Mennea è stato al centro della vita politica, ha conseguito ben quattro lauree ed è stato condottiero della battaglia al doping sportivo.
Cresciuto in una famiglia modesta di Barletta, si divertiva a sfidare le macchine in gare di velocità sui 50 metri per guadagnarsi la “pagnotta”. Ancora erano lontani i tempi delle Olimpiadi, dei suoi record su pista, fino a divenire una vera e propria icona del Paese.
E’ il primo atleta italiano a detenere il record di partecipazioni alle Olimpiadi, ben cinque. La prima medaglia è di bronzo ai Giochi Olimpici di Monaco nel 1972, manifestazione ricordata purtroppo anche per il massacro negli alloggi israeliani da parte di un commando di terroristi dell’organizzazione palestinese chiamata “Settembre nero”.
Dopo aver conquistato anche la medaglia d’oro negli Europei di Roma nel 1974, si ripeté quattro anni più tardi a Praga. Ma è il 1979 che incorona Mennea come l’uomo bianco più veloce di sempre. Nelle Universiadi di Città del Messico, mentre era uno studente di Scienze Politiche, Mennea stabilì il record del mondo con l’ormai storico 19”72 sui 200 metri piani. Qualcosa di magico in questi numeri: il primato di Mosca e l’anno della sua prima Olimpiade (1972). Il “tempo” dell’atleta azzurro resistette per ben 17 anni (un’eternità nel mondo dell’atletica) superato poi da Michael Johnson ad Atlanta 1996.

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“Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento”

E lo sa bene Allan Wells. Era il 1980, in piena Guerra Fredda. Il clima politico è alquanto teso e riguardo alle Olimpiadi di Mosca, gli Stati Uniti, sotto ordine del Presidente Carter, decisero di boicottare la manifestazione in segno di protesta contro l'invasione sovietica in Afghanistan del dicembre 1979. La risposta russa arrivò quattro dopo disertando i Giochi organizzati a Los Angeles. Ma torniamo a Mosca.
E’ la finale dei 200 metri piani e Mennea, proprio per l’assenza dei velocisti americani è uno dei favoriti per la vittoria.
Ancora riecheggia il “recupera, recupera, recupera” del giornalista Paolo Rosi nella radiocronaca di quella finale. Infatti Mennea, famoso per le sue partenze “diesel”, sembra lontano da Weels che ormai si avvicina alla linea del traguardo. Negli ultimi 40 metri però Menna mette il turbo e taglia il nastro con due centesimi di secondo in meno dell’atleta del Regno Unito.
Questa è la fotografia di Pietro Mennea che superato il traguardo, continua nella sua corsa come posseduto da un movimento perpetuo che lo fa girare come una trottola per la pista dello stadio di Mosca. (video)
Negli anni che seguirono, Mennea si ritirò per un breve periodo dall’attività agonistica per dedicare più tempo ai propri studi.
Ha corso per circa vent’anni in 528 gare, ha partecipato a cinque Olimpiadi vincendo un oro e due bronzi, ha battuto 2 primati mondiali, 8 primati europei e 33 record nazionali.
La “Freccia del Sud”, così soprannominato Pietro Mennea, era visto nei primi anni della sua carriera anche come il simbolo del riscatto di un meridione povero e arretrato.
La dedizione al lavoro, non solo quello fisico, gli permisero nel corso della sua vita così intensa, di conseguire ben quattro lauree, giurisprudenza, lettere, scienze motorie e scienze politiche, di  aprire uno studio commerciale e legale ed essere autore di numerosi libri. Al centro anche della vita politica, Menna è  stato parlamentare europeo dal 1999 al 2004, docente universitario e in campo calcistico anche direttore generale della Salernitana.
In occasione delle ultime Olimpiadi di Londra, l’organizzazione inglese ha voluto rendere omaggio a uno dei più grandi campioni dell’atletica leggera azzurra e icona dello sport mondiale, dedicandogli una stazione della metropolitana londinese (la fermata Kensigton).
Ripercorrendo la sua lunga carriera e gli avvenimenti che ne hanno scandito i suoi successi, è leggenda il suo incontro con un altro campione, Muhammad Alì. Il pugile di Louisville lo conobbe con la fama di uomo più veloce del mondo e per questo con perplessità gli disse: "Ma tu sei bianco?!” E Mennea sorridendo gli rispose “Sì, ma sono nero dentro”. 

Simone Ippoliti: giornalista laureato in Scienze Politiche. Una lunga esperienza nel mondo della comunicazione radiofonica nelle vesti di conduttore e inviato in emittenti sportive. Collaboratore anche per giornali e riviste di carta stampata. Apparizioni televisive in canali locali e gestore di un blog personale: http://oculusweb.tumblr.com/
Inoltre, coautore di un canale youtube con video/interviste effettuate e montate personalmente: http://www.youtube.com/user/simoradio100?feature=mhee