Il perché delle mimose
C’è qualcuno tra di voi che sa che cosa si festeggia l’8 di marzo?
Forse l’importanza che la donna ha in cucina
della quale è considerata la regina ?
Oppure il nuovo assetto di questa umana società
che finalmente alle donne ha concesso la parità?
Vi siete mai chiesti perché l’8 di marzo si regala una mimosa
e non una margherita, una viola oppure una rosa?
Pochi lo sanno che tanti anni fa
una donna normale, senza pretese,
con un mazzo di mimose dentro al petto,
con il viso radioso e con un bel sorriso
sfidò un drappello di gendarmeria
camminando sicura verso quei soldati
che erano là, con i fucili spianati
pronti a premere il grilletto.
Quelle mimose che teneva strette dentro al petto,
le aveva prese là, sulla via, vicino alle barricate.
Le aveva scelte con amore, le più belle che aveva trovato
su quegli alberi, in questo periodo in fiore!
Molta altra gente un po’ distante la seguiva
ed il sergente con voce roca e forte
probabilmente pregustando l’odore della morte,
gridò “Fuoco, fuoco a volontà… queste carogne non meritano pietà..!”
Quei poveri soldati pronti per sparare, guardavano commossi
quella donna senza pretese camminare verso di loro
col sorriso sul bel viso, le mani protese piene di mimose
Una per una, le prese e senza proferir parola, le mise
dentro la canna di ogni fucile
Un solo minuto era passato, lungo, lungo tanto e quanto l’eternità…
Un urlo feroce raggelò l'aria …Fuoco …Fuoco a volontà! Queste carogne
non meritano pietà
Ma in contrapposto un urlo ancor più forte è subito scoppiato…
“Fraternitè, Egalitè, Libertè”
“Fratellanza, Uguaglianza, Libertà !”
L’8 di marzo di tanti e tanti anni fa, una donna, da sola
un plotone di soldati, ha sbaragliato
e questo semplice gesto ci ha portato
verso la nostra nuova umanità
Oggi alle donne si regala una mimosa
così, tanto per seguire la moda
Nessuno sa il nome di quella donna e pochi ricordano questo grande gesto
ormai passato in completa dimenticanza.
L’uomo alla donna oggi offre la mimosa così, per buona creanza
nella completa ignoranza
che quel meraviglioso gesto di coraggio e dignità
dell’8 di marzo di tanti anni fa
ha cambiato il corso della storia dell’umanità
Diego Sivini: nato a Trieste, classe 1939. Una vita dinamica, vissuta nell’ambito delle relazioni commerciali e culturali internazionali, in modo particolare rivolte ai Paesi dell’Est Europa e del bacino Mediterraneo.
Nel tempo libero, si è dedicato a ideare, creare ed organizzare eventi di una certa importanza soprattutto tendenti alla valutazione e lancio di dilettanti operanti nelle varie arti, come pure “i salotti del giovedì” di arte varia e conferenze in favore degli scienziati del Centro di Fisica Teorica di Miramare in Trieste. Inoltre, di convegni internazionali a livello scientifico culturale come “Il cervello e le stimolazioni sensoriali – come e perchè” “La musica tra comunicazione e terapia”; cofondatore dei “Neuroscienze cafè”- la scienza a disposizione della cittadinanza – (con la fattiva collaborazione del prof.Battaglini del dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Trieste) ed altre minori per arrivare alla prima mostra delle immaginette sacre “I santi martiri di Trieste e le donne nella storia delle religioni” e specificatamente per Trieste, in campo economico, “Agorà: la pazza lo vuole – riprendiamoci il nostro porto”. Cofondatore del giornale a distribuzione gratuita “Password Pass”. Presentatore di vari spettacoli d’arte, locali, e di spettacoli di piazza come pure di vari autori di libri, con relativa recensione critica, da alcuni anni collabora con l’artista pittore, ritrattista e scultore Giorgio Delben per il quale offre la versione critica delle opere. E’ stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica al tempo degli on. Pertini e Spadolini, del “Cuoricino d’oro” massima onorificenza della Associazione Amici del Cuore, nonché del Mercurio d’Oro e del Premio Trieste che Lavora (queste due ultime per le aziende da lui condotte). Parecchie le apparizioni nelle radio private con le sue commedie e poesie a sfondo economico o satirico, sia dialettali che in lingua, varie apparizioni nelle TV locali. Di lui hanno parlato in varie epoche e in varie occasioni, il Majar Nemset di Budapest, il Regceu Delvilag di Hodmezovasarhely (ungheria), lo Jelen di Oradea (Romenia), il TM Tineretul Moldovei della Moldavia, oltre a varia stampa nazionale ecc. Numerose le apparizioni nelle varie forma sui quotidiani e settimanali locali. Da anni, collabora con il prof. Porcasi, docente di diritto commerciale internazionale presso l’Università di Trieste (dipartimento di Gorizia).