Numero 77 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Prezioso come una Citroen Deux Chevaux disegnata da Le Corbusier

di Laura Lambiase Profeta

Qualcuno ricorderà Walter Benjamin, qualcuno ne avrà sentito parlare, ne avrà anche letto.
Il suo libro “L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica”, pubblicato nel 1936, negli anni '60 e '70 divenne essenziale per valutare, riflettere e acquisire un nuovo modo, rivoluzionario, di concepire la storia, l'arte e la tecnica.
Oggetti di uso comune, grazie alla grande creatività di designer e architetti, furono considerati vere e proprie opere d'arte.
Rinchiusi nelle sale del MoMa fanno mostra di sé il rosso Cubo della radio Brionvega, disegnata da Zanuso; la  macchina da cucire Lotus della Elna che si apre come un fiore d'acqua; il lungo cilindro in acciaio che nasconde la penna stilografica Hastil dell'Aurora; il  calendario Timor ispirato a Enzo Mari dai cartelli ferroviari degli anni '40 e che si apre come un ventaglio.
E quelle stesse opere d'arte illuminavano le nostre case: sospesa nell'aria la lampada Falkland di Bruno Munari, come una nassa di filanca bianca, bellissima.
La lampada ad Arco di Castiglione, con  una base di marmo chiaro, si protendeva in avanti come un ponte, e il carrello Boby di Joe Colombo, nei suoi vari colori, conteneva  piccoli oggetti in uso negli studi di architettura  e design di tutto il  globo.
Pochi ricordano i tessuti floreali, dai colori dell'arcobaleno degli abiti di Ken Scott.
Il corpo esile, androgino di Twiggy e il caschetto bruno  di Mary Quant.
Veruska vestiva  Ted Lapidus e  Paco Rabanne.
Così come nessuno  ricorda  questo strano, piccolo capolavoro.
Una chicca, un dono inaspettato. Un fiore perso tra le pieghe di un abito di seta indiana.
Il suono di una nota del  concerto dei Beatles sul tetto dell'Apple Records al numero 3 di  Savile Row, che inondò il crepuscolo del cielo di Londra nel dicembre del 1969. 
 

“Il sole era caldo. Neddy Merrill era disteso vicino all'acqua verdognola, una mano immersa nell'acqua e l'altra stretta intorno a un bicchiere di gin. Era un uomo snello, con quella particolare snellezza della gioventù, e pur essendo tutt'altro che giovane, quel mattino era scivolato giù dalla ringhiera di casa sua, dando poi una pacca sul sedere della statua di bronzo di Afrodite sul tavolino dell'atrio mentre correva verso l'odore del caffè in sala da pranzo.
Merrill poteva essere paragonato a una giornata d'estate, in particolare alle sue ultime ore,  e anche se non aveva una racchetta  da tennis né una borsa da vela, evocava un'immagine di gioventù sportiva e di tempo clemente.....”
John Cheever descrive così il  personaggio del suo bellissimo racconto  “The swimmer”. 
M.Guerra per CaosmanagementFrank Perry  mette le vesti di Neddy sul corpo seminudo di un Burt Lancaster ultracinquantenne nel film “Un uomo a nudo“ del 1968.
“ Che giornata! Mai vista una giornata più splendida!”
Un tuffo, un volo d'uccello piumato, un moto armonioso del corpo, Ned s'immerge in una piscina azzurra di acque e inizia così il suo lungo viaggio di ritorno.
Novello Odisseo, nuotatore di oceani di acque dolci, di lunghi rettangoli di liquido azzurro.
Le sue braccia segnano il movimento del suo “crowl irregolare”, e i suoi occhi blu si confondono col colore del cielo verso cui  volge lo sguardo, ripetendo la sua meraviglia per quella giornata.
Ha deciso di attraversare a nuoto la distanza che lo separa da casa sua, da sua moglie e dalle belle figlie, quel mattino di tarda estate.
“ Non avete capito qual'è l'idea...se seguo la linea delle piscine vado a casa a nuoto.
Tutte in fila sono come un fiume che mi porta fino a casa”.
Ned è “volutamente originale e si considera in generale, e modestamente, un personaggio leggendario”. E' ancora  molto bello e il suo corpo statuario esprime una forza naturale, senza astuzie. Si muove in un habitat ricco, accondiscendente, privilegiato. Il mondo di chi ha realizzato con successo il  sogno americano.
E' sicuro di sé, sorridente, pieno di sole.
Il suo corpo si trasforma in un regale  animale quando si cimenta nella corsa sfidando  un magnifico cavallo.
Le piscine diventano sempre più lussureggianti, “un fiume di piscine di smeraldo” e tutto il quadro si abbellisce mano a mano che Ned si bagna nelle acque del suo peculiare corso d'acqua.
Incontra amici che lo salutano amorevolmente, ragazze che da adolescenti si erano di lui invaghite.
Salta con abilità ostacoli lungo una pista nel mezzo del nulla. E il suo corpo s'inarca, si stende, i muscoli si contraggono e allungano. La musica di Marvin Hamlisch esplode in un Allegro Vivacissimo, per spegnersi improvvisamente, preannunciando la caduta, la disfatta, l'inizio della consapevolezza, dell'acquisizione della verità.
E il sole viene coperto in una eclissi subitanea.
E il mondo d'oro zecchino si tramuta in scura paccottiglia di uomini e donne la cui rozza ricchezza è il segno del declino, del fallimento.
Ned si ritrova ad attraversare l'inferno, la paura, la fatica di vivere, nelle rumorose acque di una piscina affollatissima.
Nulla è come quando ha iniziato il viaggio. Viene insultato, snobbato da camerieri servili.
Tutto è perso, finito, distrutto. Solo un  ricordo vago,  esile di ciò che è stato.
Eppure lui ha ancora un anelito di dignità quando con aristocratico orgoglio dichiara :
“Sono un essere umano specialissimo, nobile e splendido”.
Sul suo corpo è caduto il peso del tempo. Non riesce più ad affrontare lo sforzo di ciò che vede.
E' un uomo ormai solo, che guarda in viso la sua rovina, che è costretto a riconoscere la  sua disfatta.  Che, sconvolto, affronta il ritorno in un luogo ormai senza vita.
Urlando, sotto un' impietosa pioggia, piangendo, bussa alla porta della sua casa, finalmente raggiunta. Inutilmente.
“Gridò, batté coi pugni sulla porta, tentò di abbatterla a spallate, e poi,  guardando attraverso le finestre, vide che la casa era disabitata”.

 

Laura Lambiase Profeta : Osare.
Avere il coraggio di andare contro corrente, di andare oltre, di valicare confini, di non fermarsi alla superficie. Non esiste una cultura alta ed una meno alta esiste solo la noia. Un gesto creativo senza vita, asfittico, pavido, furbo, conveniente è merda.
Laura Lambiase Profeta ha scritto di musica per "Laboratorio Musica" e "l'Unità"; ha descritto Napoli sul "Mattino" e sulla guida "dell'Espresso"; si è divertita su "Cosmopolitan".
E nata a Pontecagnano molti, molti anni or sono e vive a Napoli tra Paradiso e Provvidenza.