Introduzione Evolutionary Management
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di Ing. Alberto F. De Toni, Ph.D.
«Il vecchio universo era un orologio regolato perfettamente. Il nuovo universo è una nube incerta» (Edgar Morin, 1999). Con queste parole Edgar Morin sottolinea come per secoli la percezione che avevamo dell’universo fosse quella di un organismo perfettamente ordinato, in cui gli eventi erano conseguenza totalmente prevedibile delle condizioni iniziali. D’un tratto però la percezione dell’universo è cambiata. Nel nuovo universo la prevedibilità, la consequenzialità e la semplicità delle regole che lo governano scompaiono. La realtà in particolare perde la sua connotazione deterministica e acquisisce caratteri stocastici. A dominare ora sono la complessità, la non linearità, i comportamenti caotici, i sistemi dissipativi.
La transizione dal vecchio al nuovo universo è stata guidata dal passaggio dalla vecchia alla nuova scienza. Considerare l’elemento temporale nello studio delle scienze sembra segnare questo passaggio. In merito Hawking afferma: le leggi della fisica classica non fanno distinzione tra presente e passato. Sono atemporali. La nuova scienza invece ha a che fare con eventi e processi che non possono prescindere dal tempo e che in esso sono collocati. È il tempo infatti che permette di studiare i fenomeni che evolvono. Il tempo che scorre è lo schema di base entro cui si studia l’evoluzione dinamica dei sistemi.
Anche se con effetti differenti, nessun ambito di studio sembra escluso da questa rivoluzione. Tanto meno le scienze socio-economiche e manageriali. Tali scienze non si possono limitare a studiare solo gli stati di equilibrio in cui si trovano i sistemi economici, che per altro risultano eventi rari e isolati. Viste le caratteristiche del contesto nasce la necessità di studiare quegli ambienti economici e manageriali caratterizzati da dinamiche non lineari, da forti instabilità e da stati di non equilibrio. Infatti all’interno di ambiti contraddistinti da “perturbazioni” improvvise le pratiche organizzativo-gestionali tradizionali non sembrano essere in grado di rispondere in modo esaustivo alle esigenze che emergono.
La figura e le attività del manager devono perciò cambiare e rinnovarsi. Occorre ripensare ed attualizzare ad esempio i concetti di pianificazione di lungo periodo e il controllo di aderenza ai piani. La pianificazione deve essere dinamica ed evolvere in funzione alle mutazioni del contesto e delle situazioni. Cambia anche il senso della previsione e del controllo. La teoria della complessità offre dei riferimenti concettuali che sono fondamentali per ripensare il ruolo del manager. La reinvenzione continua di modelli di business, mercati, contesti cognitivi e orizzonti di riferimento sembrano la dinamica più appropriata per un contesto in cui il mutamento continuo di entità, relazioni e reti di appartenenza genera incertezza e non prevedibilità.
Proprio nella natura delle interazioni con l’ambiente circostante risiede gran parte del vantaggio competitivo delle aziende di successo di oggi. Gli studi delle nuove scienze, che si tratti di individui, aziende, ecosistemi od organismi viventi, mostrano come i sistemi che superano meglio i cambiamenti sono quelli aperti nei confronti dell’ambiente. Quindi il sistema-azienda deve essere, in grado di adattarsi all’ambiente, di riconfigurarsi continuamente e di co-evolvere con i fattori che cercano di perturbarli. In una sola parola le aziende di oggi devono essere sistemi in continua evoluzione.
Le parole chiave diventano dunque ‘divenire’, ‘mutamento’, ‘evoluzione’. Per affrontare ambienti caratterizzati dal non equilibrio, i nuovi strumenti ed i nuovi modelli di gestione prendono spunto dai concetti di effetto farfalla, di frattali, di biforcazioni, di poli attrattori. Inoltre gli studi delle teorie dell’evoluzione offrono molteplici contributi significativi per identificare analogie e specificità delle organizzazioni sociali.
Nasce quindi la consapevolezza che la teoria evoluzionistica possa dare una mano ai manager nel condurre un’azienda, inserita in un ambiente economico mutevole, turbolento e caratterizzato da stati di disordine e instabilità, come per i sistemi naturali. Ogni sistema del mondo reale passa attraverso l’alternanza di periodi di stabilità dinamica e brevi periodi di instabilità. L’instabilità porta all’interno dell’impresa problemi quali, ad esempio, difficoltà nel fare programmi e previsioni a lungo termine. In questa situazione è importante prevedere orizzonti futuri in cui il sistema economico e l’impresa potrebbero trovarsi. Consapevoli che piccoli eventi locali possano allargarsi fino a trasformare l’intero sistema fa sì che il manager di oggi debba essere consapevole del fatto che l’effetto farfalla si realizzi anche nell’ambiente economico e nella vita delle imprese.
Se i manager dunque vogliono pilotare la loro azienda nelle acque tempestose del mondo contemporaneo debbono acquisire un nuovo tipo di conoscenza: accanto a quella dell’azienda e del settore, bisogna affiancare la conoscenza delle dinamiche che guidano il cambiamento nelle realtà economiche in continua trasformazione. I fattori decisivi del successo sono le interazioni fra l’organizzazione e il suo ambiente, realtà queste che cambiano rapidamente. L’impresa appare come un sistema organizzato inserito in un ambiente con la sua specifica traiettoria evolutiva e con la sua intrinseca capacità di auto-organizzazione in interazione con il mondo che lo circonda. Questa visione suggerisce nuovi principi di azione, quelli del management evolutivo i quali sfruttano la conoscenza della dinamica evolutiva per trovare nuove direttive all’azione nei contesti strategico, organizzativo ed operativo.
Ing. Alberto F. De Toni, Ph.D.: Preside della Facoltà di Ingegneria, Professore Ordinario di Strategia della Produzione e Gestione della Produzione, Direttore Scientifico del Executive Master in Evolutionary Management: gestire la co-evoluzione nelle organizzazione complesse, organizzato dalla Università degli Studi di Udine Facoltà di Ingegneria e ManagerZen Progetti Srl. Pubblicazioni: “Prede o ragni Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità” di De Toni Luc Comello, 2005, 608 p.UTET Università; “Viaggio nella complessità” di De Toni Alberto Felice; Luca Comello, 2007, 108 p., ill., brossura, Marsilio Editori (collana Saggi); “Open Facility Management Modelli innovativi e strumenti applicativi per l' organizzazione e la gestione dei servizi esternalizzati” di Alberto felice De Toni, 2007, 316 pagine, Il Sole 24 Ore.