Numero 36 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Comunicare secondo natura
la comunicazione one to one

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di Franco Marmello

 

AVERE BUONA PERSONALITA'

Durante il processo di comunicazione, il nostro tipo di personalità incide profondamente sulla qualità del  rapporto che tentiamo di instaurare con chi ci sta di fronte. Per ottenere un buon risultato occorre pertanto combattere e rimuovere i fattori negativi del nostro carattere, poiché dobbiamo necessariamente creare un' atmosfera positiva con il nostro l'interlocutore.

Struttura della personalità

Fattori interni 
Armonia fisica: presenza, cura della nostra persona. Diminuiscono l'efficienza fisica: dormire male o troppo poco, una cattiva digestione, una super alimentazione o un'alimentazione errata, la sonnolenza, l'alito pesante ecc.

Armonia psichica:  si manifesta soprattutto con l'entusiasmo (molla segreta della vita). L'entusiasmo è contagioso e smuove desideri nel nostro interlocutore, lo trascina verso di noi. Entusiasmo vuol dire credere in noi stessi e in ciò che facciamo (vuol dire essere fieri del nostro lavoro, per esempio); é il nostro piacere  di stare con gli altri.

Fattori esterni
Simpatia
Empatia
Apatia
Antipatia

SIMPATIA - Per ottenere l'ascolto attivo del nostro interlocutore è fondamentale entrare in simpatia con lui. Un buon comunicatore deve possedere (costruirsi) un tipo di personalità adeguata al raggiungimento dei suoi obiettivi, che sono in sintesi quelli di trattare, negoziare, con-vincere. Riuscire simpatici non vuol dire far ridere la gente con barzellette o altro, ma piuttosto tirare fuori quel qualcosa di speciale e adeguato che riesce a renderci simpatici (accettabili) in ogni tipo di situazione negoziale.Entrare in simpatia con i nostri interlocutori é dare loro quello che vogliono per ottenere noi ciò che vogliamo. Desiderio fondamentale di chi ci sta di fronte è di sentirsi accettato (considerato, apprezzato, amato, utile, importante, ecc.). Per rispondere tangibilmente a questo tipo di aspettativa dobbiamo stimare il nostro interlocutore per quello che è; interessarci a lui; non impressionarIo ma restare impressionati; osservarlo, osservare il suo ambiente; approvarlo ogni volta che è possibile; entusiasmarci; essere cortesi; ascoltarlo (bisogna imparare l'arte di ascoltare, invece di parlare sempre: spesso siamo logorroici anche se la natura ci ha fatto dono di due orecchie e di una sola bocca); dobbiamo far parlare il nostro interlocutore, lasciare che ci parli di lui, chiedere spesso il suo parere, vedere davanti a noi non solo il ruolo ma la persona. In buona sostanza, trattarlo come noi vorremmo essere trattati.

 

una goccia di miele nel cuore di un uomo
é la via maestra per giungere alla sua mente
che troveremo sgombra da ogni resistenza...
(Abramo Lincoln)

 

EMPATIA  - Si tratta della capacità di sentire allo stesso modo del nostro interlocutore: essere sulla sua stessa lunghezza d'onda; metterci sul suo stesso piano; lanciare un messaggio e avere buone probabilità che non cada nel vuoto; parlare come lui vorrebbe sentirci parlare. Se abbiamo a che fare con gli altri spesso, durante la nostra giornata di lavoro, dobbiamo sforzarci di essere -nel dialogo negoziale- apolitici, areligiosi, asportivi...). Si tratta di non intestardirci sulle nostre idee: non annullare la nostra personalità, ma usare tatto e diplomazia.

 

APATIA - L'interlocutore apatico é difficile da smuovere, da entusiasmare. Dobbiamo imparare a rimuovere questo suo particolare stato d'animo. Nel processo di comunicazione l'apatia rappresenta una vera e propria resistenza difficile da riferire a qualche specifica causa. Sarà pertanto indispensabile far parlare la persona con la quale stiamo comunicando non accontentandoci dei suoi si e dei suoi no. Sarà importante farle delle domande che richiedano una risposta completa, un parere: -Ma secondo Lei...?- Per tentare di smuovere l'apatico, di scrollarlo, é fondamentale presentare bene noi stessi e valorizzare lui: se è così é perché si sente poco valorizzato, forse. Si sente a disagio; oppure é in uno stato emotivo particolare per problemi personali. Occorre conquistare la sua fiducia, entrare in simpatia con lui, creare complicità per costruire un minimo d'intesa (empatia). Quando abbiamo terminato di esporgli il nostro punto di vista, occorre chiedere  se qualcosa non gli é stato chiaro. Se afferma di aver compreso bene, domandare  che cosa lo ha particolarmente interessato dell'argomento da noi esposto. Solo così riusciremo a mitigare la sua reazione e a valutare in che misura ha compreso ciò che stiamo cercando di comunicargli.

 

ANTIPATIA - Questo é un sentimento da fugare. Quando qualcuno ci é antipatico ma rappresenta il nostro target, dobbiamo approfondire la sua conoscenza per capire il motivo che ce lo rende tale (antipatico). Cercheremo quindi, interessandoci a lui, di diventargli simpatici e, di conseguenza, egli diventrerà simpatico a noi, anche se a prima vista (a pelle) non ci é piaciuto per niente.

 

AVERE BUONA PERSONALITA'
E' INDISPENSABILE PER REALIZZARE GLI OBIETTIVI
CHE PREVEDONO INTERAZIONE CON GLI ALTRI

 

 

Franco Marmello Membro AIF Associazione Italiana Formatori
Responsabile Italia "Bottega del Cambiamento"
Giornalista, scrittore
Il progetto bottega si rivolge all’Uomo Nuovo in Azienda: una risorsa consapevole della complessità organizzativa provocata dal fenomeno del cambiamento, consapevole di dover crescere in modo meno empirico rispetto al passato; sia sul piano professionale che sul piano umano.

www.bottegadelcambiamento.it