La virtù della fortezza
di Vincenzo Porcasi
Bento de Spinosa affermava, nell’Etica, che la virtù è il proprio bene, così male interpretando il Suo pensiero il capitalismo si è liberato della solidarietà, venendo meno ad uno degli insegnamenti che il fallimento delle economie collettive ha lasciato: la soddisfazione del consumatore.
Fra le tante cause interne che hanno portato quel grande statista che è Gorbaciov a concludere quell’esperienza vi è il tema della distribuzione sul territorio dei beni prodotti nell’area del patto di Sofia (Comecon), non era certo l’armata rossa che poteva trasportare broccoli o carciofi , scarpe e tanga da Erevan o da Sibiu a Vladimir o alla città delle stelle. Essa infatti trionfava in Cecoslovacchia ma nonostante la bravura del Generale Lebed doveva chinare il capo dinanzi ai combattenti afgani, facendo venir meno così la credibilità di una delle colonne del regime e il perno del patto di Varsavia.
Solidarietà, dialogo sociale responsabilità sociale delle imprese, centralità della persona umana, spirito di servizio rispetto a qualsiasi Golem che fondasse la sua utilità sulla scommessa pura come predicato dalla nuova finanza, sono le chiavi, per costruire un sistema sociale non di omologati ma di esseri pensanti e che si riconoscono in ciò che fanno.
Israele, non sa più trarre alcuna lezione dalla prima conquista del Libano: la droga distribuita gratuitamente ai soldati della bandiera blu e bianca; così come la sconfitta dell’armata rossa in Afganistan avvenuta grazie in parte alla stessa tecnica e in parte alla natura dei luoghi e per conseguenza della gente che vi abita, nulla ha insegnato alla Nato: Quel paese può essere controllato solo dall’interno, cioè del suo modello democratico ( disponendo fra l’altro di un’antichissima civiltà originale ma aperta alle migliori influenze e ai migliori stimoli, musica, poesia, moda, etc. provenienti dai tre grandi vicini: Persia, India e Cina). Ma qualcuno dei cd. Democratici ha mai letto veramente la Sharia e le espressioni di democrazia diretta e partecipativa e includente anche dal punto di vista economico?
Ci si è mai chiesto cosa piantassero i proprietari e i contadini prima di transitare all’economia di guerra fondata sulle coltivazioni di piante atte a produrre droghe e loro derivati medicali: giardini di albicocche e fiori, INTER ALIA?
Finalmente un oggetto misterioso diventa concreto il Presidente Barak Obama degli USA, leggendo ascoltando i suoi discorsi mi sembra di risentire un certo Kennedy ma di più un certo Giovanni XXIII, un certo Giovanni Paolo I° e II° e ora Benedetto XVI: stare dalla parte sbagliata, cioè stare dalla parte degli emarginati e di quelli che non si vedono, perchè sono occupati a produrre ricchezza concreta dovunque nel mondo.
Ci siamo dimenticati quale siano state ragioni che hanno portato gli USA a divenire la prima potenza mondiale militare prima e poi industriale, poi agricola,poi dei media quindi dei servizi, semplice:la produttività, l’organizzazione del lavoro e quella aziendale , il fordismo: la cazzuola cheusano i muratori italiani è piccola e triangolare e muove circa due chili di calce e materiale quella dei muratori degli USA è rettangolare e può muovere anche dieci chili di impasto.
Obama ha il buon senso di considerare il buon senso della virtù non come il proprio bene ma come il bene comune cioè il bene di una comunità che vuole crescere insieme, ritrovando il piacere del fare e non dello scommettere, non delle lobbies, portatrici di valori autoreferenziali. Cioè Gli Usa vogliono ricominciare a produrre all’interno e non solo all’estero: Le transnazionali non riportano a casa gli utili maturati all’estero e lo scudo fiscale varato cinque anni fa dalla passata Amministrazione è fallita e allora consideriamoli perse :ricominciamo, sembra dire.
Il mondo che sembra disegnare è il mondo dell’artigiano che esiste in America, colui che è capace di lavorare facendo realmente anche sei giornix settimana per 18 ore al giorno il suo prodotto, disposto a pagare tasse giuste a fronte dei servizi che riceve , ci ricordiamo di un contratto sociale firmato già nel 1214 in Inghilterra. Certo i problemi della sicurezza vi sono, visto il disastro ereditato, ma finalmente Obama autorizza la conoscenza dell’altro da sé :l’Iran imperoda 3000 anni, la Cina che non rivaluta il yuan/rembimbi, ma possiedebuona parte del debito americano, impero da 5000 anniche ancora persegue quel 15% del P:I:L: mondiale che aveva giustamente nel 1838 e via continuando.
Intanto un altro grande alleato il Giappone riparte all’interno e all’estero con una proposta di democrazia diretta one village/one product , rinnovato modello di cooperazione dove l’assemblea della gente che vuole essere solocompiuta nel suo modo d’essere per camminare verso la felicità, sceglie cosa produrre dove e come e poi scambia con il villaggio vicino e il superfluo lo trasforma per immetterlo sul mercato regionale e lo realizza non solo nelle sue isole ma anche in Uganda e in Malati, nell’ambito della cooperazione internazionale.
Certo la virtù cardinale della fortezza non è facile da praticare ma se si fosse disponibili a capire e conoscere e dare un nome alle cose che si riescono a capire, come fece a suo tempo Gorbacev per salvare la Russia dall’assedio al suo interno da parte delle comunità non ortodosse, forse gli USA riprenderanno il loro ruoloche ci liberò dal nazifascismo, in una lettura comune fra l’altro con quanto portato dai tre grandi monoteismi e non solo, per far ripartire iol mondo ma tutto , superando così anche l’ultimo fallimento di Doha.
Vincenzo Porcasi commercialista, anni 63. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, specializzato in questioni di internazionalizzazione di impresa, organizzazione aziendale, Marketing globale e territoriale. Autore di numerosi saggi monografici e articoli, commissionati, fra l’altro dal C.N.R.-Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Ministero del Lavoro. Incarichi di docenza con l’Università “LUISS”, con l’Università di Cassino, con l’Università di Urbino, con l’Università di Bologna, con la Sapienza di Roma, con l’Università di Trieste, e con quella di Palermo nonché dell’UNISU di Roma. E’ ispettore per il Ministero dello Sviluppo economico. Già GOA presso il Tribunale di Gorizia, nonché già Giudice Tributario presso la Commissione Regionale dell’Emilia Romagna.